domenica 6 dicembre 2020

ZONA ARANCIONE: la pesca è consentita!

 La Toscana è tornata ad essere arancione, finalmente. Buon segno a livello sanitario ed anche ottima notizia per noi pescatori sportivi. In zona arancione, come norma a livello nazionale, essendo consentita la libera circolazione all'interno del proprio comune di residenza, è anche consentito praticare la pesca sportiva dilettantistica, naturalmente in forma individuale.

Ebbene, la Regione Toscana con la pubblicazione dell'Ordinanza n°117 del 5 Dicembre 2020 consente non solo di praticare la pesca nel proprio comune di residenza, ma addirittura consente la pesca nella propria provincia di residenza. Pertanto un pescatore sportivo, dotato di licenza B e censito nel censimento obbligatorio dei pescatori marini, può muoversi tranquillamente all'interno della propria provincia, tra i vari comuni, per praticare la pesca.


Basta leggere l'ordinanza a questo indirizzo dove al punto 16 è chiaramente indicata questa possibilità, anche se (ai fini epidemiologici) va giustamente praticata in forma individuale e con obbligo di rientro nella medesima giornata presso la propria abitazione. Per essere ancora più chiaro facendo un esempio: se abitassi a Livorno potrei andare tranquillamente a pescare a Piombino, basta che entro le 22 sia tornato a casa a Livorno; però non potrei pescare nella vicina Tirrenia, visto che sconfinerei di provincia.

venerdì 4 dicembre 2020

Piombino, concluso il recupero delle ecoballe. Scampato pericolo per un disastro annunciato

Sono complessivamente 32 le ecoballe recuperate nel canale di Piombino ( Livorno): le operazioni di monitoraggio e bonifica si sono ufficialmente concluse oggi, con la visita del sindaco di Piombino, Francesco Ferrari, al Centro operativo avanzato della Protezione civile, allestito alla stazione marittima per coordinare le attività. 
Fonte: Il Telegrafo
Fonte: Il Telegrafo
Finalmente una buona notizia per il nostro mare. La potenziale bomba ad orologeria adagiata sul fondale di uno dei tratti di mare più belli della Toscana è stata disinnescata. Possiamo tirare un sospiro di sollievo. Logicamente la speranza è quella che episodi simili non si verifichino più e che i potenziali contravventori siano messi in condizione di non poter più nuocere all'ambiente marino, alle forme di vita che lo abitano e naturalmente a noi.

venerdì 27 novembre 2020

La mia prima volta... Con il belly!

 Non sempre si ha la fortuna di trovare immortalata la propria "prima volta". No, non pensate subito alla telecamera nascosta che ha filmato qualcosa di scandaloso, ma pensate alla pesca a spinning. In questo caso, grazie all'amico Zurca, il vostro eroe Darth Waders si è ritrovato tra le mani un impietoso video sulla sua prima volta a bordo del suo fantastico belly boat, esperienza ormai risalente ad un mucchio di anni fa (meglio non pensare a quanta acqua è passata sotto i ponti).
Che fortuna! O magari sfortuna visto l'impietoso varo, al quale mancava solo la presenza della Contessina Serbelloni Mazzanti Viendalmare per rendere l'evento tragicomico perfetto. Siete curiosi? A voi la visione del video.


Leggo dal diario della giornata (in realtà un post scritto sul forum Apostoli dello Spinning):

Il ritrovo è stato da veri Svizzeri: tutti in perfetto orario, nemmeno ci aspettassero le fihe. Presentazioni di rito, cazzeggio di rito, sfottò di rito... arrivo al lago.

E qui inizia la mia iniziazione (scusate il gioco di parole). Parcheggio della macchina a circa 6 km di distanza dall'acqua. E' la mia prima volta in assoluto con un belly, in tutti i sensi (praticamente non lo avevo nemmeno mai visto dal vivo) e già ho la consapevolezza che mi dovrò fare un bel po' di strada con tutto l'armamentario in spalla. Manco le truppe cammellate in cammino verso Addis Abeba...

giovedì 19 novembre 2020

Altra moria di pesci per le acque toscane

 Questa volta è toccato a Sesto Fiorentino e precisamente al torrente Rimaggio, dove uno sversamento d'olio da un frantoio vicino all'alveo ha causato la morte di un gran numero di pesci. Insomma un altro disastro ambientale per la nostra regione. Purtroppo non riesce proprio ad entrarci nella zucca che la nostra vita dipende anche dalla salubrità dell'ambiente in cui viviamo e che bisognerebbe comunque rispettare la natura che ci circonda.

Foto de La Nazione


lunedì 16 novembre 2020

ZONA ROSSA: la pesca è vietata! Occhio alle sanzioni.

Purtroppo la regione Toscana da domenica è entrata nel colore rosso, indice che le questioni sanitarie non stanno andando per il verso giusto e che conseguentemente le restrizioni per la popolazione devono diventare - giustamente - più pesanti. Tra queste restrizioni ricade anche l'impossibilità di praticare la pesca sportiva.

Benché in un primo momento sembrasse che una attività sportiva individuale, quale la pesca, fosse comunque consentita entro i confini comunali (come accade in una regione arancione), il Governo si è espresso apertamente vietandola, come si può evincere dalla pagina dedicata sul portale governativo.

In zona rossa non si pesca!

Che dire... E' comunque un vero peccato.

Sinceramente non comprendo, ai fini del contenimento del contagio, quale sia la differenza tra l'attività di un pescatore ed una corsa od un giro in bicicletta (attività ancora permesse). Anzi, alla fine è più facile che stia da solo, socialmente distanziato, un pescatore, magari seduto sul proprio sgabello lontano dagli altri, piuttosto che un ciclista od un runner, che oltre a fare gruppo (specialmente i primi) nel loro movimento incontrano sicuramente più persone.

L'obiezione classica è che il loro, cioè la corsa e la bicicletta, è vero sport, inteso come movimento corporeo, mentre la pesca è un semplice passatempo. Per certi versi ciò è vero, però questo "passatempo" permette alle persone di rilassarsi e svagarsi all'aria aperta (cosa comunque fondamentale per il benessere della persona) con percentuali minime di rischio ai fini della salute, mentre un sport di impegno fisico espone sempre a maggiori rischi traumatologici, con possibile impatto sulla sanità in questo delicato momento. Inoltre, cosa ben più importante, in un periodo di crisi economica come quella attuale, l'attività alieutica permetterebbe alle persone anche il sostentamento, visto che con pochi euro di bigattini un mediocre pescatore può comunque procurarsi la cena. Vi sembra poco? Provate a sfamarvi con un fascione sgonfio o con una stringa della scarpa slacciata.

Detto questo, logicamente, non possiamo che adattarci alle regole, seguendo pedissequamente tutti i consigli e gli accorgimenti necessari a contenere questo maledetto virus del cazzo. Più staremo attenti, più staremo isolati, più velocemente la situazione si risolverà e prima torneremo a vivere normalmente. Quindi, cari miei, usate la mascherina e non fate gli stronzi.

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In attesa del prossimo post leggi gli ultimi articoli "da pescatori"

mercoledì 14 ottobre 2020

Un altro disastro ambientale in questo 2020

Questa volta è toccato alla lontana penisola russa di Kamchatka, dove uno sversamento di prodotti petroliferi ha causato un disastro ambientale di proporzioni gigantesche. Si stima che siano morti il 95% degli esseri acquatici. Una follia anche il solo pensiero. Le immagini pubblicate sul web parlano molto chiaro, come il filmato che ho inserito in questo post.

Per approfondire la questione si può leggere questo articolo di Repubblica, uno dei tanti pubblicati in questi giorni.

Purtroppo questi disastri "inspiegabili", oltre a lasciare increduli ed interdetti, minano profondamente il già debole ecosistema terrestre. E poi ci stupiamo del perché accumuliamo sempre più cappotti quando andiamo a pescare sul nostro Mediterraneo. Sicuramente in talune occasioni dipenderà dalla nostra bravura di pescatori, ma è indubbio che di pesci ne circolino sempre meno.

E pensare che c'è chi (e si parla di capi di stato) addirittura se ne frega bellamente di inquinamento ed emissioni... Siamo messi bene.

lunedì 28 settembre 2020

Un post, un esca: il POPPER, quell'eterno sbadiglio che cattura

Eccomi finalmente a scrivere un nuovo post sulla pesca a spinning e lo faccio dedicandolo ad un esca, o per meglio dire ad una categoria di esche in particolare: i POPPER! Dopo gli articoli dedicati agli intramontabili cucchiaini ed agli stilosissimi spinnerbait (clikkate sui relativi nomi per l'indispensabile lettura), in questo scritto mi dedicherò ad un esca davvero divertente da usare e che per alcune specie, con le giuste condizioni, è tra le più efficaci in assoluto nella pesca a spinning.

Vi devo confessare che all'inizio della mia carriera da sbarbato spinningofilo non l'avevo molto capita, tanto che in pesca la usavo con il contagocce. Ed anche oggi mi accorgo che molti appassionati, come me a quei tempi, non la usano ancora con la necessaria costanza perché non del tutto convinti della sua efficacia, trovando strano che un simile "aggeggio" esclusivamente galleggiante, imbalsamato in un eterno sbadiglio, che sputa l'acqua peggio di alcoolista convinto di aver messo in bocca un bicchiere di grappa, possa avere successo con i furbi e sfuggenti pescioloni che sdegnano esche ben più simili ad esseri viventi. Invece io vi garantisco che è un esca validissima e che lo è con quasi tutte le specie catturabili nella pesca a spinning, sia in acqua dolce che in acqua salata. Non ci credete? Proverò a convincervi nelle prossime righe.
Un popper tra i più famosi

E' un dato di fatto che la maggior parte dei pescatori ritenga che il pesce stazioni a pochi centimetri dalla superficie solo in rare occasioni, cioè che non sia una consolidata abitudine dei nostri amici pinnuti trovarsi a pelo d'acqua in attesa della malcapitata forma di vita a tiro della bocca. E quindi costoro preferiscono mantenere un approccio alla battuta di pesca con esche che lavorano sotto la superficie, anche perché magari non vedono alcuna attività visibile a galla. Perfetto. E' una scelta giusta che segue una precisa logica, spesso corretta.

mercoledì 9 settembre 2020

Un nuovo disastro ittico. Anche i pesci dell'appenino Tosco-Emiliano piangono

Disastro ambientale in alto Reno per il repentino svuotamento della diga di Pavana. Con la sensibilizzazione crescente dell'opinione pubblica alle necessità ambientali, si pensava (o per meglio dire si sperava) che situazioni di questo genere non accadessero più. Invece...

Anche in questa occasione abbiamo perso un occasione (scusate il gioco di parole): quella di convivere in modo amichevole con la natura che ci circonda.


Così l'ecosistema della diga e del fiume Reno a valle della stessa è stato cancellato per chilometri e ciò ha comportato lo sterminio di tutte le forme di vita acquatiche. Ecco un link ad un articolo del web tra i tanti che possono essere trovati e letti.

Gli enti assicurano che l'ecosistema verrà ripristinato. Noi ci crediamo. Ma intanto le forme di vita che non esistono più come verranno ripristinate? Per noi pescatori non può che rimanere una profonda amarezza.

lunedì 31 agosto 2020

Si va a pesca... di plastica!

Un ottima iniziativa per ripulire il nostro maltrattato mare. "A pesca di plastica" nasce con l’obiettivo di liberare i fondali adriatici da tonnellate di rifiuti e di fornire informazioni sulla natura, quantità e costi di gestione dei rifiuti raccolti dai pescatori.

Il “modello San Benedetto” è stato poi condiviso con le Autorità a livello regionale, nazionale ed europeo per superare la fase sperimentale e consentire ai pescatori di effettuare le attività di pesca di rifiuti in modo continuativo .



Davvero un iniziativa molto interessante. Qui il portale dove trovare le opportune informazioni

martedì 21 luglio 2020

Una bomba ad orologeria per il mare Toscano. A rischio il santuario dei cetacei e tutto lo stretto di Piombino

Se non bastasse il normale inquinamento che produciamo ogni giorno, ecco a voi una bomba ad orologeria pronta ad esplodere direttamente dentro il mare. Un mostro fatto di plastica sminuzzata che non attende altro che liberarsi dalle proprie costrizioni per distruggere uno dei tratti di mare più belli dell'arcipelago toscano. E nel frattempo le autorità sembrano dormire.

Poiché il sapere è alla base di ogni attività umana senziente, magari correttiva, datevi una lettura a questo articolo sulle famigerate ecoballe, uno dei tanti presenti sul web. Meglio essere informati sui fatti piuttosto che fare gli struzzi infilando la testa sotto la sabbia.

Ecco la forma di una di queste ecoballe
E poi... i forum sono pieni di invettive contro l'extracomunitario di turno che trattiene una carpa. Ci sarebbe invece da indignarsi (anzi, incazzarsi proprio) su cose come questa, potenzialmente devastati per l'ambiente e le forme di vita che lo abitano, altro che per un annoccatore a tempo perso.
Invece spesso si tace su questi veri e propri disastri e si fa grandi polveroni per una foto di una persico trota finito in pentola. Ma si sa, la caccia all'annoccatore straniero è più divertente  e popolare da portare avanti su i forum. Vergogniamoci!

Ed iniziamo ad interessarci dei veri problemi.

lunedì 6 luglio 2020

La frega è finita, pescate in pace. E noi si torna a fregare il BLACK BASS!

Ebbene si, anche quest'anno il periodo di chiusura per il persico trota è finito! Con il 1° Luglio segnato sul calendario si può finalmente tornare ad insidiare il nostro rissoso amico di origini americane. E, fortunatamente per lo spinningofilo italiano, l'attitudine del centrarchide a divertirsi con le nostre più strane ed incredibili esche resta immutata negli anni. Ed infatti, con la prima serata di pesca a lui dedicata, ho ritrovato vecchie abitudini e riprovato passate emozioni, quelle che vi racconterò nelle righe seguenti, condite da qualche suggerimento su come catturare a spinning il buon black bass nel periodo post frega. Covid o non covid.
I classici burberi pescatori che puoi trovare all'apertura...
A proposito di Covid-19 e del periodo di "clausura" utile a contenere l'epidemia: con Marzo ed Aprile passati in lockdown a casa (ed a lavoro); Maggio e Giugno chiusi alla pesca del persico trota come da legge regionale, io mi sarei aspettato che il laghetto dove sono andato a fare la mia personale apertura fosse infrascato peggio di una giungla equatoriale; ed i pesci fossero tutti li ad aspettarmi a bocca aperta ormai annoiati da così tanti mesi senza presenza umana sulle sponde. Invece..
Un po' per quanto sentito dire al negozio di pesca, un po' per quanto ho visto con i miei occhi lungo le sponde (fili ingarbugliati e tagliati, buste di esche gettate, viottoli perfettamente battuti, ecc.) forse solo ed esclusivamente durante il periodo del lockdown ci sarà stato un allentamento della pressione di pesca. Forse..
I due mesi di chiusura per frega, come legge regionale vorrebbe, invece sono stati sicuramente ignorati.

martedì 30 giugno 2020

MARE NOSTRUM 2020, un 2019 da dimenticare

Anche quest'anno è uscito il dossier sulla situazione del nostro mare, il Mare Nostrum appunto, sempre più bersaglio di maltrattamenti reiterati da parte dell'uomo, una "aggressione criminale" come viene più giustamente definita. Per inquadrare la drammatica situazione basta citare che sono stati ben 23.623 i reati contestati nel 2019, con un incremento del 15,6% rispetto all'anno precedente.
Numeri che lasciano davvero perplessi.

Poiché l'ignoranza di tali problematiche è il primo passo per "farla franca" ed il pescatore sportivo dovrebbe essere il primo ad avere a cuore le sorti del mare (e dell'ambiente in generale), vi invito a leggere a questo link lo studio completo pubblicato da Legambiente sul proprio portale legambiente.it.

Possiamo ancora cambiare le nostre abitudini.

Immagine tratta da lettoquotidiano.it

venerdì 8 maggio 2020

Spinning al CAVEDANO: la tecnica avanzata del popping!

Ben ritrovati cari amici spinningofili. Dopo oltre due mesi di arresti domiciliari necessari al contenimento della nuova peste Covid-19, la Regione Toscana ha finalmente dato il via libera per la pesca, inserita (per me con ragione) nelle attività sportive consentite in Fase 2. Alla fine cosa c'è di più solitario del pescatore? Chi c'è più geloso di lui, dei famigerati "posti buoni", da tenere nascosti anche ai parenti più stretti?
E quindi il distanziamento sociale (fondamentale in questo periodo) è di per se insito nella pratica della pesca. Inoltre, diciamocelo chiaramente, in un contesto di crisi economica come quello attuale, la pratica della pesca può essere necessaria anche alla sussistenza, propria e della propria famiglia. E questa non mi sembra una ragione da poco.

Fatta questa doverosa premessa e con un affettuoso pensiero all'amico Federico scomparso ad inizio anno (proprio un bell'anno di merda questo 2020...) per sfogarmi un po' e pensare positivo, torno a parlare di pesca e più precisamente del CAVEDANO e di una tecnica avanzata per la sua cattura: il popping!
Cavedano a popper
Un bel cavedano catturato con un popper un po' particolare
Questa è una tecnica davvero molto divertente ed ho deciso di parlarne ora perché è stata oggetto della mia prima piacevole serata di pesca dopo il lockdown, nonché della mia prima pescata in assoluto in questo anno 2020 nefasto, ma soprattutto perché proprio ora è iniziato il momento migliore per praticarla. Infatti dalla tarda primavera a fine estate, il nostro caro amico cavedano risponde molto bene alle stimolazioni fatte a galla. Ed oltretutto è una tecnica talmente efficace che, se mi chiedessero come pescare il cavedano a spinning in primavera ed estate, non avrei esitazioni nel dire: a popping!

Certo, agli inizi non è così immediata da comprendere, ne semplice da padroneggiare e non può essere praticata sempre e comunque. Però è una tecnica davvero molto efficace ed indubbiamente molto coinvolgente e quindi cercherò di spiegarvela più dettagliatamente nelle prossime righe.

lunedì 17 febbraio 2020

Addio Federico, amico di mille avventure di pesca

Purtroppo metto mano al blog per un post che non avrei mai voluto scrivere. Un post dedicato ad un amico che da sabato scorso non c'è più. Un amico con il quale ho condiviso molte avventure di pesca, grazie agli oltre cinque lustri di conoscenza e grazie al quale ho avuto le mie prime belle catture di black bass, seguendone i consigli e l'esperienza.
Mi ricordo che eravamo soliti ritrovarci nelle cave vicino casa per brevi battute pomeridiane, lui prima di affrontare il lavoro, io prima di affrontare i libri universitari. In quell'era in cui internet esisteva solo al cinema, fu il primo a farmi conoscere ed apprezzare quell'universo di attrezzature ed esche provenienti dagli USA ed a farmi conoscere più concretamente quel pesce verde dall'immensa bocca.
Ricordo anche tutte le sere passate nel suo locale a parlare di pesci, di catture, di artificiali, di tecniche gustando il suo famoso cinque e cinque, il più rinomato nella zona, sognando nuove avventure di pesca e progettando future uscite alla ricerca della cattura da raccontare.
Mi mancherà Federico. Mi mancherà la sua grande passione per il mondo delle esche artificiali. Mi mancheranno quelle piacevoli ed interminabili chiacchierate di fronte al bancone della pizzeria. Mi mancherà l'entusiasmo che dimostrava ogni volta che realizzava un nuovo streamer dedicato al pesce serra o alla spigola e quando progettava di ripopolare i corsi d'acqua con pesci autoctoni per salvaguardare la vita delle specie ittiche.
Mi acquieta il solo pensiero che ora sia la, con la canna in mano, in riva ad un fiume, cercando di catturare la trota più grande che c'è, volteggiando con maestria la sua coda di topo senza stanchezza e senza più pensieri, in un coup de soir che non ha mai fine.

Addio amico mio.