lunedì 16 luglio 2018

Luglio è ormai arrivato e il bass si è risvegliato

Eccomi qui per un veloce report su questa estate di pesca, che di pesca in realtà non è proprio stata... Non per colpa del tempo o della stagione, si intenda, ma per colpa del sottoscritto che ha preferito dedicarsi ad altre attività, tipo cazzeggiare allegramente in riva al mare (senza canna al seguito) godendo di queste splendide giornate di sole. Ogni tanto fare il fankazzista da ombrellone aiuta a vivere meglio.

Così ho avuto l'occasione di andare solo due volte a pesca ed entrambe nell'orario classico dell'aperispinning, con obiettivo il black bass, il pesciolone verdastro che fa tanto divertire noi pescatori a spinning e che per due mesi abbiamo lasciato giustamente (e legalmente) in pace.
In verità le pescate sarebbero state tre, ma la prima volta che mi sono riaffacciato sul lago sono dovuto fuggire a gambe levate quasi immediatamente, per sfuggire dall'assalto delle zanzare assassine succhiatrici insaziabili della mia linfa vitale. Dopo due minuti mi avevano già pinzato sulle mani, dopo cinque sul collo e sulle braccia, dopo quindici sulla schiena e sulle gambe. Prima che arrivassero a succhiarmi la fa... famosa zona cesarini, sono scappato come Usain Bolt in una finale olimpica.
Un bel bass degno dell'apertura.
Alla seconda pescata, dopo un bel bagno nella citronella, l'obiettivo principale era rinnovare una splendida canna travel regalatami da un carissimo amico (di cui non rivelerò il nome per non scatenare strane gelosie ed illazioni). Dopo aver catturato il primo pesce, non grande, ma combattivo (con sommo gaudio) ed aver quindi rinnovato adeguatamente la nuova canna, sono comunque scappato.
Si perché la carissime zanzarine avevano fatto la bocca al gusto citronella e quindi avevano iniziato ad essere un po' troppo insistenti con le mie succulente zone venose. Durata della pescata, quaranta minuti scarsi (parcheggio, vestizione, svestizione, ripartenza, inclusi).