mercoledì 31 marzo 2021

Aji fishing ovvero spinning leggero al SUGARELLO. Un primo approccio alla tecnica.

 Inverno, freddo, vento di terra e mare limpido, le migliori condizioni per stare a casa! Anzi, no. Andare a pesca! Si, perché come ho spiegato anche nel precedente post "tramontana pesce in tana", le occasioni per il pescatore assolutamente non si annullano, anzi. Basta semplicemente orientare il proprio interesse verso pesci che magari fino a ieri non si sarebbero mai considerati (a torto) attraenti. Uno di questi è il mitico trachurus trachurus, da tutti conosciuto con il più comune e simpatico nome di SUGARELLO.

E proprio in considerazione della possibilità di incontrarlo in questi gelidi periodi ho deciso di dedicargli questo post, indicando ai lettori alcuni suggerimenti per iniziare a pescare con le esche artificiali questo mitico carangide, tipico abitante del sotto costa italico e divertente antagonista per il pescatore che ama una tecnica a spinning molto leggera.

Sugarello
Un coloratissimo sugarello invernale
Ma non fidatevi del fatto che sia molto diffuso, sia di modeste dimensioni e spesso cacci in branco: riuscire a spuntarla con il sugarello è tutt'altro che semplice e le volte in cui potremmo andare completamente in bianco o peggio, potremmo avere attacchi ripetuti sull'esca senza finalizzare il nostro impegno con le catture, potrebbero essere più frequenti di quanto si sarebbe portati a pensare.

Ora bando alle ciance! Andiamo al nocciolo della questione.

Attrezzatura

Considerando le dimensioni minute del nostro amico, la combinazione canna-mulinello dovrà essere necessariamente orientata all'ultra light, per poter gestire esche molto piccole ed al contempo godere della lotta susseguente alla cattura. Quindi saranno perfette le canne studiate per il light rock fishing o per il trout area, con potenze di lancio da 3 grammi a massimo 7 grammi (da 5/16 a 1/4 d'oncia circa) con azione di punta e lunghezza intorno ai 7' (circa 210 centimetri), abbinate a mulinelli di taglia 1000 o massimo 2000 a bilanciare perfettamente il peso complessivo, caricati con trecciati molto fini (tipo 0,6 o 0,8), con un buon metro di fluorocarbon prima del moschettone.

lunedì 29 marzo 2021

Zona ROSSA: la pesca nel proprio comune è consentità

 Nuovo Governo, nuove ordinanze regionali, nuove disposizioni per la pesca in zona rossa. In realtà era già stata data la possibilità ai pescatori sportivi di praticare la pesca entro i confini comunali. Con l'ordinanza n°8 del 4 Marzo 2021 si conferma, almeno in Toscana, questa possibilità.

Nella prima zona rossa la pesca era assolutamente vietata


Infatti, a pagina 8 dell'ordinanza della Regione Toscana, sono riportate le seguenti indicazioni: "Disposizioni per l'attività di pesca sportiva e dilettantistica in zona rossa e arancione In zona rossa l’attività di pesca sportiva e dilettantistica può essere effettuata esclusivamente nel comune di residenza, domicilio o abitazione in forma individuale con obbligo di rientro nella medesima giornata presso l’abitazione abituale".

Pertanto possiamo andare a pescare tranquillamente. Però, mi raccomandando, facciamolo in modo responsabile, senza utilizzare la pesca come semplice scusa per fare raduni improvvisati tra amici o per provare l'ebbrezza di sfuggire alle regole in vigore. L'obiettivo del contenimento del contagio deve essere un priorità per ognuno di noi. C'è poco da fare i bischeri.

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In attesa del prossimo post leggi gli ultimi articoli "da pescatori"

mercoledì 24 marzo 2021

Tramontana, pesce in tana! Miti e leggende della pesca da sfatare

 Quando sul calendario si leggono i nomi dei mesi invernali, prima di uscire dal comodo tepore casalingo ed affrontare il destino canna alla mano, il buon pescatore si affaccia preventivamente alla finestra a valutare se soffia il vento ed infuria la bufera. E quando il vento gelido proviene dal nord, la prima cosa che si pianta nella testa del nostro eroe è il nefasto detto "tramontana, pesce in tana". Così chiude le tende, abbandona l'idea di epiche avventure ittiche ed inizia ad insidiare il lato femminile della coppia per capire se tale detto si possa concretizzare in altri modi altrettanto divertenti. Ottima alternativa.

Ma poiché quasi mai avrà la collaborazione del lato femminile nel far "intanare" il pesce, il buon pescatore potrà comunque gioire nell'apprendere che la possibilità di godere della pesca a spinning, anche sotto una sferzante tramontana, non è del tutto persa. Anzi, in alcune occasioni le condizioni atmosferiche appena descritte, cioè vento freddo dai quadranti nordici e mare calmo (parlo del mio lato occidentale della nostra penisola), potranno addirittura garantirci avventure di pesca molto divertenti, a patto di affrontarle con la giusta attrezzatura in mano e di viverle in particolar modo nelle ore serali, cioè da poco prima del tramonto a notte fonda.

Pesce serra con darter
Vento di terra, freddo, mare calmo... perfetto per i serra
Sono i momenti in cui vale la pena utilizzare il lato più leggero della nostra attrezzatura, scegliendo canne con potenze di lancio da 1/4 oz (7 grammi circa) od anche meno, con abbinati i giusti  mulinelli (ne parlerò dopo) ed i corretti trecciati di piccole dimensioni, utilissimi a lanciare lontano esche di pochi grammi di peso. In questo modo entreranno nel nostro range di cattura anche i pesci marini di taglie inferiori, uno su tutti il sugarello, uno dei più piccoli carangidi in circolazione, dotato comunque di un entusiasmante attacco sull'esca e capace di fughe molto divertenti se gestite con attrezzature leggere. Con il buio, sarà soprattutto lui il nostro principale antagonista.

mercoledì 17 marzo 2021

Autocostruzione: vale davvero la pena costruirsi gli artificiali? Vizi e virtù del fai da te.

 Eccoci arrivati ad un dilemma che coglie impreparate le menti di molti pescatori a spinning italici e non solo: autocostruire o non autocostruire? Un illuminato Shakespeare, a questa domanda, avrebbe potuto rispondere attraverso Amleto, ma noi poveri pescatori mortali rimaniamo sempre pencolanti nel dubbio, non sapendo come rispondere correttamente a tale fondamentale quesito. E così al bar, in pesca o sui social si accendono estenuanti dibattiti sull'opportunità o meno di intraprendere una carriera da costruttore di esche artificiali nella propria cantina, abbandonando definitivamente gli acquisti compulsivi di aggeggi belli e pronti nel negozio di fiducia, fisico o virtuale che sia.

Cavedano a lipless
Un bel cavedano vittima di un lipless autocostruito
Spesso il nocciolo della questione ricade sul risparmio. La grande maggioranza dei pescatori ritiene che costruirsi gli artificiali in casa sia una cosa economicamente conveniente. Molti si sono avvicinati al mondo "homemade" pensando di preservare il proprio portafogli. Il pensiero comune infatti è "perché spendere un sacco di euro al negozio quando posso costruirmi un sacco di esche in casa con pochissimi euro?". E così si prende la via della più vicina ferramenta e ci si porta a casa seghe, raspe, carta vetrata, vetrificanti, colle, resine, legno, aggrapanti, stucchi, indurenti, fildiferro, trapani,  punte, policarbonato, piombo. Per poi proseguire verso il vicino negozio di belle arti per comprare pennelli, colori acrilici, colori a smalto, diluenti, aeropenne... per poi visitare i negozi virtuali e compare occhietti, ancorette, ami, split ring, adesivi sparaflashosi e tutta un altra serie infinita di oggetti ed oggettini "indispensabili" per creare le nostre creaturine. 

Forse avrete già intuito che l'idea del risparmio collegata all'autocostruzione inizia a scricchiolare. Ed in effetti, da vecchio socio del club Black Bass & Co., vorrei definitivamente sfatare un mito: con l'autocostruzione non si risparmia!

mercoledì 10 marzo 2021

Spinning al LUCCIO: un primo approccio alla tecnica

 Cari lettori è giunto il momento di confrontarsi con la preda per antonomasia del pescatore a spinning d'acqua dolce: sua Maestà il Luccio. Ebbene si, anche io ho un debole per questo meraviglioso pesce dalla bocca dentuta, dalla livrea mimetica e dal corpo affusolato. Posso dire che sono diventato un pescatore a spinning proprio grazie a lui perché venni iniziato alla sua pesca da mio zio, quando ero ancora un bambino. Lui pescava a spinning già da tempo, mentre io ero ancora dedito alla canna fissa con galleggiante. Vedere la sua scatola piena di cucchiaini luccicanti fu per me una scoperta meravigliosa ed affascinante, quasi come l'aver trovato un forziere dei pirati pieno di splendenti dobloni. Le esche artificiali mi conquistarono immediatamente. Ed immediatamente mi conquistò questo predatore d'acqua dolce aggressivo e sfuggente, un formidabile ed enorme divoratore di esseri viventi nato solo per diffondere il terrore nei fiumi e nei laghi italiani (o almeno questa era la folle idea che avevo in testa da bimbo dotato di fantasia).

Il luccio in tutta la sua bellezza

Già solo osservando la foto sopra, con quell'inconfondibile silhouette idrodinamica, non si può che apprezzare la bellezza di questo pesce. E le prime catture effettuate con il cucchiaino, anche se di piccoli esemplari sotto i 50 centimetri, per un ragazzino abituato a salpe, castagnole, saraghetti, occhiatelle pescati con la pastella, sembrarono estenuanti combattimenti con mostri acquatici di dimensioni gigantesche. Certamente su tali sensazioni influirono anche le mie povere dotazioni del tempo, visto che utilizzavo un mulinello economico (che i cuscinetti a sfera non sapeva nemmeno cosa fossero) con in bobina un banale nylon 0,25 (rubato al nonno) abbinato ad una canna telescopica di 180 centimetri fatta in vetroresina, da 15 grammi di potenza, con anelli in plastica dura, che si piegava anche solo con il vento. Quanta ingenua follia e quanti bei ricordi mi tornano alla mente... 

Ma bando alle ciance. Volete effettuare la prima cattura a spinning di un esocide? Siete disperati perché non sapete come orientarvi in questo vasto universo e cercate un piccolo aiuto per fare vostra la tecnica di pesca al luccio? Fortunatamente per voi c'è l'eroico Darth Waders a soddisfare le vostre richieste.

Come ho fatto per altri pesci tipici dello spinning (in fondo all'articolo metterò i link) anche in questo post dedicato specificamente a coloro che non hanno mai tentato la sorte con sua maestà Esox Lucius, affronterò l'argomento pesca all'esocide partendo dall'attrezzatura, per arrivare poi alla tecnica vera e propria, sempre con l'intento di fornire le coordinate fondamentali per un primo approccio proficuo alla pesca del mitico luccio, naturalmente con le esche artificiali. Sia chiaro che per comprendere appieno i suggerimenti seguenti, benché semplici, occorrerà sapere già cosa sia la pesca a spinning e magari si stia già esercitando tale tecnica. Se così non fosse vi rimando alla lettura di questo post sulla pesca con esche artificiali che chiarirà i concetti di base. Inoltre, trattandosi di "primo approccio", i suggerimenti saranno validi soprattutto per coloro che intendono cimentarsi con il luccio da riva, quindi a piedi.