mercoledì 3 maggio 2023

Ultimo black bass prima della giusta pausa

 Dopo tanto tempo finalmente torno a raccontare una pescata fatta, anche se lo farò in perfetto stile bignami. E parlerò di black bass, visto che proprio a lui ho dedicato il mio singolo aperispinning della scorsa settimana, in una serata spesa prima che tornasse l'inverno (ormai il tempo è pazzo) e prima che la pesca al centrarchidae chiudesse per il rispetto della frega. Quest'anno ho completamente abbandonato il rissoso amico di origine americana, non facendo nemmeno una piccola capatina sulle rive delle cave dove vive.
Ma rendendomi conto che i giorni sul calendario stavano scorrendo molto velocemente ed il 30 aprile era ormai molto prossimo, dopo le 18, uscito di corsa dall'ufficio, mi sono diretto velocissimamente a casa, ho messo insieme un po' di artificiali misti, ho preso una canna adeguata e mi sono diretto in fretta e furia alla cava di fiducia per vedere di catturare almeno un esemplare degno di tale nome.
Lo shad colpisce ancora
Inaspettatamente il livello dell'acqua piuttosto elevato e le pochissime postazioni ancora praticabili (che la pesca la black bass sia in calo nei gradimenti?) non mi hanno assolutamente tranquillizzato sulla possibilità di fare una pescata fruttuosa. Ma fortunatamente la serata sembrava promettere bene, con attività a galla visibile e diffusa. E così le prime due esche da me utilizzate sono state le classiche top water, alle quali però il bass ha risposto solo con esemplari minuti, i classici pinelli validi giusto per sgranchirsi il polso. Catturati un po' di esemplari, considerando che il sole era sempre più prossimo al tramontare e la voglia di incannare un pesce corpulento aumentava, ho variato esca puntando su qualcosa di più corposo, concentrandomi su pesci in agguato tra le alghe e le canne.