lunedì 29 aprile 2013

Spinning allo SCORFANO. Guida introduttiva al light rock fishing

Per sincerità verso il lettore, tengo a precisare che ad oggi non ho alla spalle una lunga vita di esperienze di pesca “rock style” ovvero a light rock fishing, la tecnica salita prepotentemente alla ribalta in questi ultimi tempi e quindi, anche se personalmente ho ottenuto davvero ottimi risultati, ciò che scrivo è da prendere semplicemente come spunto per avvicinarsi a questa simpatica ed intrigante tipologia di pesca.

Ho deciso di parlare specificamente dello scorfano perché ormai la considero a tutti gli effetti un pesce appartenente ad una specie catturabile a spinning (anche se declinato nella sua forma più leggera) e pertanto lo ritengo meritevole di un post completamente dedicato. Oltretutto è un pesce bello a vedersi ed al quale sono affezionato per i miei trascorsi di bimbo amante della canna di punta, con galleggiante in sughero ed amo del 12, quando la sua cattura tra una salpa ed una bavosa era qualcosa da festeggiare.

Scorfano in una bella giornata di sole

ESCHE

Parlando di esche, per avere i primi successi nello spinning allo scorfano vi consiglio - naturalmente se siete spinningofili di lungo corso - di andare a ricercare nelle vecchie scatole di artificiali in gomma qualche vermetto o grubbettino ritenuto troppo piccolo per il bass moderno. Oppure sezionare verso la coda i classici vermoni ormai consunti nell'utilizzo, così da ottenere la misura necessaria alla pesca in questione.
Naturalmente si potrà anche optare per l’acquisto di esche nuove e dedicate proprio al light rock fishing ed in questo caso vi consiglio di orientarvi su grub, pesciolini, vermi o “creature” in gomma di dimensione contenuta, quindi da 3, 5, 7 cm. Non cito le marche specifiche (l’assortimento non manca), ma accertatevi che il materiale delle esche sia piuttosto morbido. Questo può effettivamente fare la differenza.
Per i colori vige la regola generale valida per ogni dove e per ogni quando (anche se la pesca vive di continue eccezioni): acqua chiara, colori scuri o neutri; acqua torba, colori chiari e vistosi.

lunedì 22 aprile 2013

Porticciolo che vai, inquinamento che trovi 2. Sempre peggio...

I lavori per la creazione del nuovo porto turistico alla foce del Cecina continuano, come giusto che sia visti gli esborsi economici e le grandi speranze riposte in questa creazione, in termini di ritorno turistico e di lavoro per quando sarà a pieno regime. Benchè io pensi che sia un opera tardiva e priva dei requisiti necessari ad alimentare le speranze suddette (magari mi sbagliassi!), la mia attenzione specifica è rivolta al mondo della pesca che gravitava in questo luogo fino all'inizio dei lavori.

C'era una volta...

Ad oggi si può affermare tranquillamente che le potenzialità del luogo, sempre in termini alieutici, sono ormai quasi totalmente azzerate. Fino due anni fa, il canale della foce del Cecina era un ottimo spot per insidiare spigole e sugarelli a spinning, soprattutto in Marzo ed in Aprile, o per dedicarsi al light rock fishing ricercando scorfani, perchie, cernie, ghiozzi e bavose. Naturalmente lo era anche per tutti coloro che amano pescare con tecniche classiche, utilizzando esche naturali a fondo o con la bolognese, con obiettivo i pregiati pesci del sotto costa.

Ad oggi i predatori stagionali non si sono ancora fatti vedere e le catture delle specie classiche da LRF sono diminuite drasticamente. Anche i pescatori "classici" non ci sono più, arresisi di fronte alla totale assenza di catture. Sicuramente avrà inciso la stagione a dir poco bizzarra che ha caratterizzato questo inverno, ma recandosi nel luogo (sponda Nord) e guardando la situazione del mare, qualche dubbio sull'influenza dei lavori può lecitamente venire.

lunedì 15 aprile 2013

Spinning in leggerezza. Godere dei piccoli predatori marini.

Dopo mesi di pioggia incessante, la Primavera si è finalmente affacciata sulla nostra regione, riscaldando i cuori di noi poveri pescatori relegati da troppo tempo nelle buie camerette di casa. Dopo aver sognato catture meravigliose sfogliando le riviste di settore (magari comodamente seduti sulla tazza del cesso) e superato il fastidioso momento di formicolio nelle gambe (tipico postumo dopo ore di lettura sulla rigida ciambella), finalmente è giunta l'ora di tirarsi su le mutande, i pantaloni ed uscire di casa con la canna in mano.

La primavera risveglia nel pescatore speranze ed illusioni
Prima tappa: il mare. In fin dei conti, cosa c'è di meglio di farsi una bella giratina lungo le rive Tirreniche godendo dei primi caldi raggi di sole. E così, caricata l'attrezzatura in auto, si parte all'avventura! Ma per far felice la nostra sfortunata compagna, che deve subire continuamente la nostra inguaribile "voglia di pesca", la scelta deve necessariamente ricadere su luoghi interessanti per entrambi. Quindi, prima delle tavole di marea o delle esche più usate in un determinato luogo, informatevi sulla presenza di mercatini, mostre o manifestazioni che possano interessare la vostra dolce metà, così da non entrarci in conflitto, ma anzi, favorire una suo interessamento alla visita in un determinato luogo.
E via che si va...  

martedì 2 aprile 2013

Organizzare la plano degli artificiali. Semplice, basta giocare a filetto!

Quando di pescare non se ne parla, grazie ad un inverno inclemente (tanto per trovare una scusa) e ad una Primavera che tarda ad arrivare (per ribadire la scusa), ci si spreca nelle chiacchiere e nelle elucubrazioni mentali (tanto per non chiamarle seghe) sulla pesca, in attesa che la bella stagione si decida ad arrivare e ci permetta di godere un po' della nostra passione in santa pace.
Così, tra una chiacchiera e l'altra con gli amici pescatori Toscani a Spinning, è venuto fuori l'argomento "esche nelle plano", o più precisamente quella domanda filosofica che tutti i pescatori prima o poi si pongono: ma nelle nostre scatole di artificiali, quelle che faticosamente ci trasportiamo dietro ad ogni uscita, ci sono effettivamente le esche "corrette" per affrontare una battuta di pesca in modo proficuo?
Una plano ben organizzata. Ma conterrà solo esche utili?
Una premessa è d’obbligo. Se si ama pescare con una sola tipologia di artificiale, ci si può risparmiare la lettura del resto del post, tanto la selezione è già stata fatta. E va da se che, nel caso opposto, anche per un pescatore che ha acquistato tutto l’acquistabile ed ama caricare la propria bauliera e le proprie spalle con tutto quello che ha in casa, trasportando quintali di plastica, legno, piombo, gomma ecc. ecc. tanto per fare un po’ di palestra gratis, i problemi di scelta non sussistono proprio.

Se invece si avesse l'intenzione (per me intelligente ed indispensabile per un pescatore moderno) di diminuire il limite che tende ad infinito di artificiali da portarsi dietro, razionalizzando al massimo la scelta senza però perdere delle opportunità di cattura, vale la pena mettersi con la testa sulla presente problematica e fare una ristretta selezione di artificiali "giusti".