lunedì 28 agosto 2017

Obiettivo zero cappotti: il mimetismo. Mai sottovalutare i sensi del pesce.

Con ormai diversi anni di pesca alle spalle, da solo ed in compagnia, con esiti molto proficui ed anche clamorosi cappotti, vi propongo un approfondimento tecnico sulla pesca a spinning, comunque valido più in generale per tutte quelle tecniche non statiche che richiedono il movimento del pescatore: il mimetismo.
Ebbene, nonostante sia universalmente riconosciuto che il pesce non deve vedere il pescatore per essere fregato (mentre è il pescatore ad essere fregato se vede "una pesciolona" come quella della foto sotto), molti spinningofili continuano a sottovalutare la necessità di passare assolutamente inosservati durante la loro azione di pesca.

Per avere successo nella pesca a spinning, sembrerà banale, ma uno dei segreti è proprio questo: non farsi vedere dal pesce! Naturalmente non intendo il diventare invisibili, come accadeva in un famoso ed imperdibile episodio di Sampei, ma di essere i più cauti possibile nell'azione di pesca.
L'adeguato abbigliamento mimetico

Innanzitutto, per chiarire meglio il concetto nella seguente trattazione, distinguerò due tipi di mimetismo: quello visivo e quello uditivo. Il primo è legato al vestiario indossato (ma come vedremo più avanti, non solo a quello), mentre il secondo al nostro modo di muoverci nell'ambiente circostante. Partendo da questa duplicità sensoriale, cercherò di sottolineare qualche errore comune a molti pescatori e di conseguenza suggerirò qualche accorgimento per migliorare il nostro approccio all'ambiente di pesca per aumentare così le chance di cattura.

venerdì 4 agosto 2017

Una tristezza...

Non scrivo più? Non ci sono più foto di belle pescatrici (e non solo) ad allietare queste pagine? Nemmeno "selfish" con il mio bel faccione? E' vero, da un po' non scrivo più niente. Perché?!? Forse vi starete chiedendo... Mistero...

In realtà non c'è nessun mistero, ne una sola e semplice ragione in particolare. Più impegni, più questioni di lavoro, altre distrazioni... Insomma di tutto un po'. Ma la causa principale è il terribile clima di questi ultimi mesi. Non so dalle vostre parti, cari lettori, ma qui in Toscana la situazione è drammatica.
Basta vedere le foto sotto da me pubblicate che chiarificano più di mille parole le condizioni drammatiche del fiume Cecina.