venerdì 10 febbraio 2023

Noi pescatori siamo poco considerati. Anzi, siamo "considerati meno dei cani".

 In questi giorni mi è tornato sotto gli occhi un articolo di giornale su noi poveri pescatori sportivi, articolo che mi aveva colpito e che perciò al tempo fotografai, tanto per consegnarne il ricordo ai posteri e farlo girare nelle chat dedicate alla pesca nell'immediato. Non ricordo precisamente la data in cui venne pubblicato, sicuramente è passato del tempo, ma è comunque un argomento che non risulta attempato, anzi, è attuale più che mai. Avevo già scritto sul blog in merito alla situazione del Porticciolo di Cecina facendo una semplice narrazione della considerazione riservata a noi pescatori in quel luogo. Ed anche oggi, facendo mente locale, mi rendo sempre più conto che la categoria "pescatori" non deve rimanere molto simpatica agli enti governativi ed alle pubbliche amministrazioni, locali e non.

Come giustamente faceva notare l'articolo di denuncia, tanti luoghi sono ormai interdetti alla pesca sportiva, anche in modo definitivo, come generalmente avviene all'interno delle aree portuali. E molti luoghi lo diventano in modo temporaneo, con cadenza stagionale, come accade lungo le nostre belle spiagge durante il periodo estivo. E proprio queste ultime limitazioni appunto limitano (anche sensibilmente) la possibilità di praticare la nostra passione in un sacco di luoghi ed occasioni, spesso coincidenti proprio con le nostre ferie estive, nelle quali potremmo dedicarci con più costanza, tranquillità e profitto alla nostra passione.