mercoledì 28 aprile 2021

Non esiste un esca artificiale abbastanza grande per un predatore: verità o mito?

 Ripensando ai miei inizi di pescatore a spinning, un pensiero che mi torna alla mente è quello del terribile dubbio sulla dimensione dei cucchiaini da acquistare dal negoziante di fiducia, perché ritenevo quegli aggeggi luccicanti sempre troppo grandi per le bocche dei pesci. "Come farà un luccio a mordere un Martin del 12 con tanto di fiocco rosso sull'ancoretta od un Mepps Aglia del n°3 con la paletta così lunga?" fu la domanda fatidica al momento dell'acquisto dei due articoli dopo ben due settimane di faticosi risparmi sulla paghetta. Infatti fui li lì per non farne di niente. E poi... capitolai (come migliaia di volte in seguito). Ma per lungo tempo rimasero i due soli artificiali un poco più grandicelli presenti nella mia scatolina, occupata essenzialmente da misure di artificiali piuttosto piccole che, riviste con l'esperienza maturata negli anni, sembrerebbero valide giusto per i pesci rossi vinti alla fiera nella boccia di vetro.

Fame o più voglia di qualcosa di buono?
Ormai mi sono fatto una precisa idea sull'evoluzione della vita del pescatore a spinning: prima fase, tutto gli sembrerà troppo grande per essere utilizzato con successo e punterà a roba talmente piccolina che per innescarla sarà necessario l'utilizzo della lente di ingrandimento; seconda fase, tutto al contrario gli sembrerà troppo piccolo e punterà a roba enorme peggio di una golosa pornostar in cerca del guinness dei primati; terza fase, la maturità, che equivale al collezionismo incontrollato di tutte le misure possibili immaginabili sul mercato, dal minuscolo al gigantesco. E finalmente il pescatore raggiungerà il giusto equilibrio interiore (ed il rosso in banca). 

Ma a prescindere dall'evoluzione suddetta, la questione del presente post si insinua molto spesso nelle menti dei neofiti spinningofili (e non solo), che titubano nell'utilizzo di artificiali di dimensioni generose nelle loro battute di pesca. Affrontiamo allora la questione pazientemente e ragionando con calma per dare una risposta allo smarrito spinner alla domanda "esistono esche così tanto grandi da impedirci di catturare un predatore?".

NO!!!

Sono stato troppo brusco? Troppo diretto? Vi aspettavate qualche riga in più con ipotesi, postulati e teorie a dimostrazione? Vabbè, cercherò di accontentarvi nel prosieguo dell'articolo. Comunque per comprendere meglio la questione vi invito a leggere quanto scrissi sul perché un pesce abbocca alle nostre esche, un post che probabilmente vi chiarirà molto sulla questione. La via della gola, cioè quella del presentare un bocconcino prelibato al predatore di turno, è solo una delle possibili strade da percorrere per giungere all'agognata cattura e questo apre diverse possibilità nella scelta dimensionale dell'esca.

Come osi transitare sulla mia testa!

La curiosità e la territorialità dei nostri amici pinnuti ci permette di sfruttare le nostre esche anche in altri modi: da una parte infastidendoli fino al punto di farli incazzare così tanto da costringerli all'attacco di un aggeggio in plastica grosso come loro; dall'altro di farli incuriosire al punto di spingerli a masticare o "musare" quello strano coso così impudente da transitare nelle loro vicinanze. Ed ecco che le catture potranno avvenire anche se il nostro predatore di turno non si sta nutrendo.
E per fare ciò, spesso occorrono proprio esche di misura over, tanto che potrebbero apparire addirittura esagerate per il contesto.

Pertanto, tornando al mio secco NO di poche righe sopra, in assoluto non ci si deve preoccupare eccessivamente delle dimensioni di un esca, ne avere paura di acquistarla e poi usarla perché ci sembra troppo grande per far abboccare un pesce. Lo so che soprattutto agli inizi della carriera da spinningofilo già 5 centimetri di minnow potrebbero sembrare enormi, ma fidatevi se vi dico che i pesci vedono la questione in un modo differente dal nostro.

Allora vale la pena affidarsi solo ad esche grandi? Si e no.

Cernia mannara! Gli ha fatto gola un jerk lungo come lei

Quando si vuole fare selezione nelle taglie (foto del presente articolo a parte) la dimensione dell'esca utilizzata effettivamente aiuta. Come sicuramente aiuta in quei casi in cui vogliamo stimolare il pesce sul lato della territorialità. Però un esca voluminosa aiuta meno nelle stimolazioni che puntano alla curiosità e questo perché invece di incuriosire, qualcosa di troppo grosso potrebbe all'opposto spaventare. Solito discorso sulla fame, che non sempre viene stimolata da prede eccessivamente corpulente. Anzi, in molte occasioni i pesci preferiscono dedicarsi a bocconcini minuti, un po' per abitudine, un po' per minore sforzo fisico ed un un po' per chissà quale altra ragione.

Pertanto il fatto che un esca grande sia molto spesso efficace, non significa che necessariamente ci si debba affidare sempre e comunque a questa. Anche gli artificiali di dimensioni piccole o piccolissime hanno indubbi momenti di estrema efficacia, anche con pesci di dimensioni notevoli. Se così non fosse, pensateci, gli americani non si sarebbero presi la briga di inventarsi la pesca finesse al black bass.

Per concludere, chiarisco che il senso del post era quello di tranquillizzare coloro che, avvicinatisi da poco a questa tecnica o non ancora completamente avvezzi alla sua filosofia, scartino a priori cucchiaini, minnows, jerkbaits, spinnerbaits, swimbaits ecc. ecc. di misure superiori solo perché spaventati dalla loro maggiore dimensione, come appunto accaduto al sottoscritto da bimbo.

Tranquilli: non esiste un esca abbastanza grande per un predatore.

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Ci rileggiamo mercoledì prossimo!

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