martedì 25 giugno 2013

Pescata fugace, da sempre ci piace. Spinning alla trota in torrente nei ritagli di tempo

Lo spinning alla trota in torrente per molti pescatori richiede tempo e concentrazione. E ciò è effettivamente indispensabile se si vuole assaporare al massimo ogni sensazione che la nostra tecnica può riservare in questo ambiente ed in particolare con il salmonide. Ma anche una pescata al volo può riservare comunque grandi soddisfazioni.
Vi racconto la mia ultima.

La pesca si può vivere in molti modi, tutti diversi tra loro, ma sempre godendo delle sensazioni che questa meravigliosa attività sa regalare. Ogni tecnica ha le sue peculiarità che ben si adattano alle personalità ed alle necessità di qualsiasi pescatore.
Lo spinning, ad esempio, è da sempre una tecnica "veloce" che permette cioè di pescare in tempi rapidi e con poco ingombro. Una piccola due pezzi, un mulinello del 1000 o 2000 ed una scatolina con pochi artificiali permettono di affrontare una miriade di spot ed occupano pochissimo spazio nella bauliera della propria auto, permettendo di essere in pesca con due minuti di preparazione. Ed io, in questi anni, non ho più affrontato una gita fuori porta senza portarmi "qualcosina" dietro.


L'ultima occasione da pescata fugace è stata sabato scorso. Complice il bel tempo, io e la mia ragazza abbiamo deciso per una bella girata all'interno della nostra splendida Toscana, percorrendo il senso inverso a quello del resto del mondo: invece di dirigermi verso il mare come tutti (file chilometriche scampate), mi sono diretto nell'entroterra. Un bel fresco, la natura rigogliosa, interessanti trattorie da leccarsi i baffi e... torrenti!
Passata la mattinata come un qualsiasi turista e sopravvissuto alla pantagruelica mangiata nella trattoria prescelta per il desinare, per riuscire a digerire le pappardelle ai funghi porcini, i topini al capriolo, l'antipasto toscano della casa, il dolce fatto a mano, il caffè e l'ammazza caffè, quale miglior modo se non farsi una bella passeggiata?

"Toh! Guarda. C'è proprio un bel viottolo lungo il corso del fiumiciattolo. Oh, pensa un po' che fortuna, ho anche l'attrezzatura da pesca in bauliera. Quasi quasi..."
La prima trota fario selvatica della giornata

La mia dolce e santissima metà, ormai rassegnata da tempo a queste pescate improvvisate, sapeva esattamente cosa sarebbe accaduto. Presa e montata l'attrezzatura, innescato il mio fido cucchiaino del n°2, mi sono diretto verso la prima buchetta a portata di lancio. Al secondo recupero ho sentito (e visto) subito un pesciolotto avventarsi sull'esca. Una fario! Incredibile. Proprio nelle prossimità del ristorantino mi ritrovo a fare un fruttuoso spinning alla trota.
Corroborato da tale cattura, ho insistito più convinto.

Il Martin argento mi ha permesso la seconda cattura

Come per magia, pochi minuti dopo ed in un altra pozza a pochi metri di distanza, ho effettuato la seconda cattura. Anche questa naturalmente rilasciata (benedetti ami senza ardiglione) dopo la veloce foto a testimonianza di come la natura possa ancora sorprendere.
Forte delle due trote, mi sono lanciato zampettando da un masso ad un altro, come un goffo capriolo  stordito, alla ricerca di nuovi punti caldi. Due attacchi andati a vuoto e poi, proprio sotto ad una frasca, sono riuscito ad effettuare un lancio perfetto (...ed assolutamente involontario). Un giro di manovella e zacchette.
Un altra trotella è venuta a farmi visita.
Una discreta trota fario vittima dell'intramontabile cucchiaino

Sono più che felice! In un ora di pesca ho collezionato tre trote e diversi attacchi, senza grandi sforzi e con grande godimento. Nemmeno se avessi studiato un itinerario specifico per la pesca a spinning alla trota avrei avuto questo successo.
Decido così di risparmiare alla dolce metà un ulteriore periodo di tortura, tornando a fare il semplice turista, essendo molto soddisfatto della fugace pescata.

Il problema però è il tarlo che ti rimane in testa. Quel "chissà quante ne avresti potute prendere" che continua a galleggiarti nei pensieri. Allora? Allora dopo qualche resistenza purtroppo cedi... E nell'ora classica da AperiSpinning, cioè poco prima di cena, il richiamo della fresca acqua corrente ha avuto la meglio su di me.
"Guarda, due minuti di orologio. Ho già indossato la maglietta bianca per andare a tavola. Quanto pensi che stia a pescare?!? Tranquilla, giusto due lanci"
Così ho ripreso in mano l'attezzatura e sono sceso a bordo torrente. Pochi lanci per riprendere le misure ed alla prima buca interessante incanno due trote in due lanci.
Una fario piccola, ma vorace

Le piccole cascate, ottimi spot per le fario in cerca di cibo

Troppo bello! Una vera goduria. Come un bimbo piccino che dice alla mamma "Solo un altro secondo, poi vengo" ho detto alla mia ragazza "Un altro lancio e basta". Ma la mamma è la mamma... La ragazza (che comunque merita la Laurea Cum Laude in Estrema Sopportazione sulle Fissazioni Alieutiche di Quel Bischero del Compagno) è un altra cosa. Quindi ho cercato nelle vicinanze il punto migliore per fare effettivamente gli ultimi, veri, lanci. "Eccolo il punto buono!". Mi sono avvicinato ratto ratto ed ho mirato il lambire dello scroscio d'acqua del salto di corrente.
Una buca profonda, ma non molto ampia. Giusta per far compiere all'artificiale un metro di nuoto. Ho iniziato il recupero appena il cucchiaino ha toccato l'acqua, non troppo veloce, tanto per tenerlo in pesca il più possibile. Poi...
Un ombra scura si è materializzata da sotto un masso, e veloce ha sferrato l'attacco. Il mulinellino del 1000 caricato con un buon 0,24 addirittura ha sfrizionato. Incredibile! Ho ragione di un vero e proprio mostro per quell'habitat.
I piccoli torrenti posso riservare grandi sorprese

Che pescata da incorniciare. Non ho proprio parole. E pensare che si è svolto tutto in prossimità di case e viottoli ben battuti.

Mi viene così a mente la famosa storiella dei veri fungaioli: i porcini si fanno lungo gli stradelli! Perché tutti gli altri si infilano nel folto della macchia, nel fitto sudicio di rovi e sterpi, faticando come bestie e non trovando nulla... E proprio perché tutti vanno li, nessuno guarda dove si pensa che li abbiano già fatti, cioè nei posti più ovvi e così te riempi il cesto passeggiando comodamente nel viottolo.

Quindi mi raccomando: portarsi sempre dietro l'attrezzatura (anche minimale) e credere in tutti i posti nei quali si pesca. Mai sottovalutare degli spot a prescindere, anche se si pensano iperbattuti.
E tutti vissero pescando contenti...

---
Ti interessano report di pesca alla trota?
Allora leggi anche un AperiSpinning speciale

Nessun commento:

Posta un commento