venerdì 16 dicembre 2022

Arriva l'inverno! Al pescatore conviene andare in letargo?

 Ci stiamo avvicinando a grandi passi al fatidico 21 Dicembre, ovvero il giorno che per tradizione sancisce l'inizio ufficiale della stagione più fredda dell'anno, per gli amici anche detta inverno. La natura rallenta i suoi ritmi, molti esseri viventi vanno in letargo ed a noi pescatori sorge il tradizionale dubbio esistenziale se valga effettivamente la pena patire il gelido freddo con canna alla mano per cercare di stanare un pesce, piuttosto che starsene comodamente in casa al calduccio, sorbendosi una bollente tisana tonificante, con il plaid sulle gambe e le babbucce ai piedi, di fronte al televisore. E sono in molti a cedere a tali lusinghe sussurrate dalla comodità casalinga. Così gli amici "pantofolai" per qualche mese dimenticano i pesci, le pescate e le attrezzature.

Inverno, roba da uomini duri
Faranno bene? Forse si. Sicuramente i mesi invernali mettano a dura prova il povero pescatore, anche il più avventuroso, sia per le condizioni atmosferiche generalmente avverse e sia perché molti pesci effettivamente diventano delle vere e proprie chimere. E lo diventano perché oggettivamente alcune specie non possono proprio essere pescate per i divieti vigenti (come il luccio o la trota) ed un po' perché l'attività di molti pinnati rallenta talmente tanto che diventa davvero difficile riuscire a convincerli ad attaccare le nostre esche. Chiudiamo quindi la partita con i pigri pescatori casalinghi vincenti 3-0 a tavolino? Abbandoniamo tutto in cantina e torniamo a pescare solo a primavera?

No, un attimo. In un post di un po' di tempo fa, che potete leggere a questo link, avevo già affrontato l'argomento tramontana, il famoso vento gelido proveniente dal nord che spaventa tutti i pescatori. E già in quell'articoletto avevo chiarito un po' di cosucce. Qui affrontiamo l'argomento in modo più generale, parlando proprio della pesca a spinning nei mesi più freddi per il nostro continente, cioè quel periodo che va dalla fine di Dicembre alla fine di Marzo. 

Black bass invernali, perché no?
Partiamo da un assunto fondamentale: i pesci di acqua dolce, con particolare riferimento alle acque lacustri, rimangono dove sono. E già questo dovrebbe far capire che la pesca a spinning, perlomeno nelle acque interne, può essere comunque praticata con la certezza che il pesce è presente. Persici trota, pesci gatto, siluri, cavedani e vari altri compagni di avventure sono sempre li a disposizione del pescatore volenteroso che ha voglia di cimentarsi in uscite di pesca in laghi, laghetti, cave, bacini ecc. Poco cambia se si parla di fiumi, che anche se teoricamente permettono lunghe migrazioni, in linea di massima presentano quasi sempre i medesimi protagonisti ad attenderci, anche se un po' più in su od un po' più in giù lungo il corso. Ma anche il vastissimo mare, escludendo quelle specie pelagiche che si presentano effettivamente a cadenza stagionale, regala sempre la possibilità di incontrare tutti quei pesci che vivono in ambienti prossimi alle rive, tra i più famosi e ricercati le spigole ed i pesci serra. Se poi allarghiamo il campo anche a pesci meno corpulenti, vedi il sugarello od i tipici pesci da light rock fishing, oppure consideriamo addirittura i cefalopodi, le possibilità di incontrare forme di vita interessanti per lo spinning aumentano esponenzialmente.

Insomma la pesca, se non fosse ancora chiaro, può essere praticata anche in inverno con discrete possibilità di successo. E la partita con i pescatori casalinghi non è più una sconfitta certa, anzi. Va da se che l'approccio alle nostre uscite di pesca non potrà essere identico in tutto e per tutto a quello delle stagioni più temperate. Questo dovrebbe essere più che comprensibile a chiunque. Innanzitutto il buon pescatore si dovrà organizzare nel modo corretto per affrontare un uscita di pesca senza soffrire il freddo, stando all'asciutto e con le giuste armi per avere la meglio con i vostri amici pinnati, pena un noioso periodo casalingo con febbre, mal di gola e successivo scroto ingrossato.

Pesci serra in inverno? Ormai ci sono anche loro
Quindi, se si volesse continuare a praticare la pesca a spinning anche in inverno, imprescindibile diventerà l'utilizzo di capi di abbigliamento validi a proteggerci dagli agenti atmosferici più aggressivi, come freddo, vento, pioggia ed umidità. Giubbotti impermeabili, con una buona imbottitura e con stoffe antivento, dovranno necessariamente essere indossati nelle nostre avventure, pensando naturalmente anche agli indumenti indossati a contatto con la pelle, come magliette termiche e maglioni o felpe di materiali studiati per le basse temperature, ovviamente traspiranti (pena puzzare di sudore come non ci fosse un domani, rimanendo oltretutto bagnati per la condensa). Solito discorso per i pantaloni che non potranno essere dei modaioli jeans indossati nelle nostre serate da aperitivo preferite, ma dovranno fare il loro mestiere di protezione. Per ultime, ma non per ultime, andranno protette anche le nostre estremità, ovvero testa, mani e piedi, sempre con capi di abbigliamento e calzature tecnici che serviranno a proteggerci dai colpi di freddo e dal bagnato, perché la salute ed il benessere passano sicuramente dalla loro cura. Inoltre, pensando soprattutto alla mani, dei buoni guanti protettivi permetteranno di mantenere più alta la sensibilità tattile delle dita, scongiurando l'insensibilità dovuta all'intorpidimento per il gelo.

Quando ci saremo dotati di tutto ciò potremo affrontare le nostre giornate di pesca con grande serenità ed indubbio comfort, preoccupandoci solo di scovare la nostra preda e di convincerla ad attaccare le nostre esche. E qui arriva la vera differenza con le stagioni più calde, nelle quali i pesci sono più svegli e propensi a farci divertire. In inverno la situazione sarà molto diversa e le nostre battute di pesca dovranno essere affrontate con maggiore accortezza.

In inverno si possono incontrare molti amici
Questo vale soprattutto quando si parla di pesca in acque interne. La maggiore tranquillità della natura ed il silenzio che regna imperante ci segnalano chiaramente che il nostro approccio dovrà essere necessariamente differente rispetto ai mesi in cui c'è più movimento. Dovremo affrontare tutto con più calma, avendo la pazienza di aspettare il momento giusto, possibilmente non restando pigramente immobili, ma impegnandoci in continui spostamenti alla ricerca dello spot buono o del pesce a vista se non vedessimo la benché minima attività.

E' il momento in cui le mezze misure servono a poco, cioè conviene concentrarsi sugli estremi della scala degli artificiali, ovvero dimensioni utili a pescare minuscolo o al contrario gigante (regolandosi di conseguenza con le relative attrezzature per gestirli), puntando su recuperi tendenti a stimolare la fame o il fastidio nel predatore. Quindi saranno validissimi gli approcci in finesse con recuperi lenti e pazienti, ma al contempo saranno validi gli approcci con esche di dimensioni notevoli, vistose e che smuovano molta acqua, anche se rispetto ai mesi estivi pagheranno meno in termini di numero di catture.

Gli amici marini di tana sono sempre a nostra disposizione
Anche in mare valgono più o meno le medesime indicazioni, con preferenza per le tecniche leggere nei momenti di calma piatta, con presentazioni delicate e recuperi lenti, mentre si dovrà puntare al grosso quando le condizioni atmosferiche volgeranno al brutto, con mare mosso e venti forti, situazioni nelle quali dovremo ricercare il pesce tra le onde formate e nella schiuma. Anche qui i numeri non potranno mai essere uguali a quelli rimediati nei mesi caldi, autunnali o primaverili, ma la taglia media dei pesci catturati potrebbe subire un impennata (parlando soprattutto di predatori blasonati). Naturalmente dovremo muoverci spesso, variando spot anche di vari chilometri nella medesima sessione, ricercando i giusti luoghi e le giuste condizioni, dimenticandoci di fare la scelta del singolo scoglio dove passare comodamente l'intera giornata. 

Insomma spero di aver chiarito che l'inverno riserva ancora, al volenteroso pescatore a spinning, la possibilità di praticare con successo la nostra passione, ma cari lettori dovrete essere consci che un buon risultato dipenderà dalla pazienza e dallo spirito di sacrificio, nonché dalla tenacia messa in campo, puntando più alla qualità della cattura piuttosto che alle quantità. Però lo spinning invernale vi ripagherà ampiamente, permettendovi di godere di una natura sollevata dal peso della presenza umana. Potrete così vivere momenti di grande tranquillità e pace, nei quali sarà più facile entrare in sintonia con la ricchezza che ci circonda, godendo finalmente di ciò che madre natura offre a tutti noi. Ed un vero pescatore vive anche per assaporare queste sensazioni.

Alla prossima!

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