mercoledì 8 dicembre 2021

Auto assemblarsi un esca artificiale: un modo furbo per riciclare nello spinning

 Oggi parliamo di autocostruzione, anche se sarebbe meglio dire autoassemblaggio, visto il suggerimento che vi darò a breve. Alzi la mano chi non conosce i famigerati Rapala (o Vibrax) Minnow Spin? O magari quei cucchiaini che il nonno conservava gelosamente nella cassetta della pesca, fatti da una paletta, il corpo in metallo ed un pescetto in gomma a coprire l'ancoretta? Davvero non li conoscete? Siete proprio giovani sbarbatelli allora. Meno male che c'è il vostro Darth Waders a ricondurvi sulla retta via. Fate una ricerca sul web e cercateli, così avrete un idea molto più chiara di quello che fra poco vi suggerirò di fare. Non volete farlo? Mi arrendo. Guardate sotto.

Il minnow spin (sotto) ed il cucchiaino con tanto di pescetto

Qualche pescatore sgamato o qualche costruttore di lungo corso forse avrà già intuito quello che nelle prossime righe vi svelerò. Il suggerimento è semplice, forse banale, ma credo sinceramente che a qualcuno farà molto comodo riceverlo, così potrà destinare ad una nuova vita alcune vecchie esche consunte, rotte o trovate sulle rive del fiume, invece che accompagnarle gentilmente al bidone della spazzatura. Curiosi?

Ad ognuno di voi sarà sicuramente capitato di trovare in terra o sui rami qualche cucchiaino perso da altri sfortunati pescatori, magari un po' arrugginito e con l'ancorina ormai svanita nel nulla. Così come sarà capitato di trovare qualche minnow con i colori spenti, la paletta rotta e le ancorette mangiate dalla ruggine. Oppure, molto più semplicemente, nelle vostre plano ci sarà sicuramente qualche residuato dei suddetti, ormai logoro e da troppo tempo senza catture all'attivo. Cosa farne?

Uno split ring al giorno leva le castagne dal forno

L'immagine sopra dovrebbe essere abbastanza esaustiva: creare una esca-tandem, cioè un artificiale formato da due esche differenti. Facile no?! Se non fosse ancora chiaro, vuol dire prendere quel vecchio cucchiaino senza ancoretta che non ci piace più insieme a quel vecchio polveroso minnow ormai spalettato (messo da parte con l'idea del "domani lo riparo"), unirli insieme attraverso un adeguato split ring e così creare un esca assolutamente diversa (e quindi nuova) dall'unione delle due.

Sembra una bischerata, invece vi assicuro che è un idea assolutamente brillante (anche perché ve la sto riportando io). Ed è geniale soprattutto perché alle due vecchie esche ridotte male, che prese singolarmente probabilmente non avrebbero avuto più nulla da dire, si darà un nuovo interressante senso. Innanzitutto l'unione delle due esche porterà inevitabilmente ad avere una profonda curiosità nell'utilizzo alla successiva uscita (alzi la mano chi non prova il prurito alle mani quando ha un nuovo artificiale da provare!). Poi, proprio per la modalità con cui è "costruito" questo artificiale assemblato, il risultato (in termini di nuoto) supererà di gran lunga i suoi due più prossimi parenti, quelli appunto rappresentati nella foto iniziale. E questo perché loro due sono in realtà solo dei classici cucchiaini un po' camuffati. 

Invece la nostra creatura avrà un comportamento differente, soprattutto se ci impegneremo nel cercare l'accoppiata paletta-corpo più adeguata, magari attraverso qualche prova in acqua. Alla fine si tratta di pochi secondi, cambiando (anche direttamente in pesca) i componenti della composizione. Ad esempio un cucchiaino piccolo insieme ad un corpo di minnow affondate od un cucchiaino più grande (e pesante) insieme ad un corpo di un minnow galleggiante. Le combinazioni sono davvero molteplici. Questo ci condurrà, giocoforza, al dare una seconda vita ad "aggeggi" che altrimenti non avrebbero più avuto un futuro. 

Ecco il risultato dello spinnerminnow

Guardate la foto sopra: lo spinnerminnow, anche di primo acchito, diventa un esca davvero interessante. Nell'immediato, mentre lavora in acqua, sembra un piccolo predatore che insegue un altro pesce che rotea disperato. E se sapremo mixare bene le due componenti, in caduta (con il filo in trattenuta) potremmo trovare un movimento del corpo molto wobbling, mentre la paletta oscillerà emettendo interessanti bagliori, una cosa che ai predatori piace parecchio.

Il suo utilizzo è da inquadrare nelle situazioni classiche per il cucchiaino, cioè in acqua libera ricercando un pesce reattivo. Ma rispetto al semplice cucchiaino (od al minnow spin) si hanno delle caratteristiche attrattive superiori, proprio per il suo maggior volume e per il movimento della parte posteriore che può appunto wobblare, scodinzolare, serpeggiare ecc. a seconda di come il corpo è stato creato in origine. Non è detto che si debba usare per forza un minnow, ma ad esempio si potrebbe accoppiare al cucchiaino anche uno snodato od uno shad, sempre senza paletta. L'importante è che lo spinnerminnow, nelle fasi di recupero, rimanga correttamente sotto la superfice.

Obiettivi principali saranno lucci e black bass, perfetti per questa esca. Ma in dimensioni più contenute lo spinnerminnow può essere valida anche per trote, cavedani ed altri predatori di acqua dolce.

Riciclate gente. Riciclate! A mercoledì prossimo.

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