mercoledì 7 febbraio 2018

Altro report veloce: prime spigole del 2018!

Ebbene si, continuano i miei impegni serali all'uscita dall'ufficio, quella preziosa ora rubata al logorio della vita moderna e dedicata esclusivamente a me stesso. Dopo qualche giorno di inattività (sia per il tempo atmosferico che per il tempo di orologio donato forzosamente al titolare della ditta per cui lavoro) ieri sera non ho sentito scuse: alle 19.30, appena uscito dal lavoro, mi sono diretto verso il mare.
Oddio... Non è stato per niente facile prendere la decisione definitiva, visto che tirava un gran vento di tramontana ed il termometro segnava solo 5°, con tanto di nuvoloni carichi di pioggia come nefasto monito, nonché la noiosa elefantiasi dello scroto  derivante dalla simpatica giornata lavorativa.
La prima spigola del 2018
Però la decisione era presa. Così, scansando miracolosamente i vari pinguini trovati per strada e sfuggendo all'agguato dell'orso polare uscito a prendere un po' di fresco, vestito di tutto punto (non sottovalutate mai il freddo!) sono riuscito a guadagnare il mio bel posticino sugli scogli in riva al mare, conscio del fatto che le giornate nefaste per i pescatori (climaticamente parlando) sono spesso le migliori per il pesce. Obiettivo la meravigliosa spigola ovviamente, ma sinceramente mi sarei accontentato di qualsiasi altra cosa vivente visto che il freddo pungente ed il vento di tramontana a spianare le acque sono condizioni generalmente buone anche per i simpatici sugarelli e per i cefalopodi. E prendere qualcosa è sempre bello, qualsiasi cosa sia.

Arrivato sulla scogliera, messomi in piedi a scrutare il mare di fronte a me, ho notato subito una certa attività a galla. Plisc... Plosc... Splic... Sugarelli? Forse. Ma le bollate sembravano più decise e corpose. Spigole. Si, erano loro sicuramente.

L'esperienza maturata negli anni mi aveva fortunatamente suggerito di affidarmi ad una attrezzatura light, proprio per poter gestire piccole esche destinate ai vari predatori che in queste condizioni sono soliti cibarsi di minutaglia a galla, quindi pescetti piccoli che vanno imitati il più possibile.
Così, selezionata con cura l'esca, ho effettuato il primo lancio ad un metro circa dall'ultima bollata intravista nell'oscurità. Due giri di manovella e BAM! D'acchito così? Si, ma proprio per l'inaspettata velocità di successo non riesco a ferrare.
Momento giusto, esca giusta, era solo questione di concentrazione e di tempo. Terzo lancio e all'attacco convinto percepito sull'esca rispondo con una ferrata fulminea e decisa, portando a riva la prima spigola dell'anno. Gioia e tripudio! Foto veloce. Rilascio il pesce e via che si riparte.
Spigola da porzione! Ma anche lei rilasciata
Due recuperi a vuoto e poi... BAM. Un altra bella spigoletta vivace si fa portare a riva. Foto di rito e rilascio. Qualche altro lancio, due padelle che gridano vendetta (una su un pezzo niente male) e poi incoccio la mia terza bellezza. Un altra foto, una altro rilascio e via di nuovo a testa bassa a lanciare. Un altro attacco corto, qualche altro lancio a sondare anche zone più profonde e la quarta spigola viene a farmi visita.

In conclusione ho totalizzato quattro pezzi, due padelle ed una serie di beccate di pesci poco convinti. Niente male per un ora scarsa di impegno prima di cena in una serata gelida, ventosa e fredda. Sarebbe stata ancora più proficua se dopo una quarantina di minuti non fosse iniziato a diluviare, cosa che ha fermato totalmente l'attività predatoria ed infradiciato il povero pescatore (io per la cronaca), costringendolo ad alzare bandiera bianca ed a tornare verso le comodità (e il caldo) di casa per consumare la meritata cena.
Una spigola golosa di gomma
Che dire? Dopo mesi di quasi totale inattività di predatori "seri", a fine gennaio e con l'inizio di febbraio sembra che il mare abbia ripreso vita. In due battute di spinning in mare (in verità ne ho fatte altre due nel mezzo con scarso successo) ho catturato il primo pesce serra e le prime spigole dell'anno. Niente di eclatante dimensionalmente, ma considerando la povertà di catture dei mesi  appena trascorsi sono più che soddisfatto. Ed un po' di ottimismo è tornato ad illuminarmi. Speriamo continui così.

Scusatemi per le foto non proprio belle, ma il luogo, la condizione di pesca, la volontà di fare un prezioso catch & release mal si sposavano con degli scatti da copertina. Sicuramente mi capirete.

In bocca al pesce!

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