mercoledì 17 gennaio 2018

Il LIGHT ROCK FISHING, quando la leggerezza fa la differenza.

La pesca a spinning ha avuto negli ultimi anni un espansione veramente incredibile sia in fatto di esche che di attrezzature, tanto che questa tecnica una volta considerata "univoca" si è divisa in varie, mutevoli e differenti branche, ampliando esponenzialmente le possibilità di cattura per il pescatore moderno. Una di queste nuove categorie, che negli ultimi tempi è salita alla ribalta, è il Light Rock Fishing, ovvero una sorta di spinning ultra leggero dedicato alla ricerca dei piccoli predatori marini del sotto costa, pesci considerati impossibili da catturare (a spinning) fino a pochi anni fa.

Ed in questo articolo ho intenzione di parlare proprio di questa tecnica, senza spiegare il classico "primo approccio" come ho fatto in altre occasioni (se volete leggere qualcosa di simile, vi rimando a questo mio post dedicato allo scorfano), ma cercando di dare una semplice descrizione di cosa si intenda per LRF e perché (secondo il mio modesto parere) valga la pena provare a praticarlo.

Lo scorfano, la classica preda del light rock fishing
Il primo dubbio che sorge in chi non ha mai provato a praticare il light rock fishing è relativo al periodo migliore, perché si pensa che le finestre di attività dei piccoli pesci siano piuttosto limitate nel tempo e quindi, di conseguenza, i cappotti possano diventare numericamente insostenibili. E proprio per questa ragione è possibile che sorga spontanea anche la domanda: "perché cappottare cercando pesciolini se posso cappottare rischiando di catturare pescioloni?'"

La domanda è lecita, ma sappiate che uno dei pregi del LRF è proprio quello di poter essere praticato sempre. Si, avete letto bene: in qualsiasi stagione ed in qualsiasi orario le possibilità di cattura rimangono comunque buone. Come potrete vedere dalle foto del presente post, le stagioni e le ore delle catture fotografate sono le più disparate, dal caldo al freddo, dal giorno alla notte. Ed anche le condizioni del mare potranno variare dal calmo al mosso, con l'accortezza di selezionare (in caso di onda formata) dei luoghi riparati dai frangenti.

Certo si potrà incappare in giornate molto proficue, in altre meno ed in altre ancora si potrebbe addirittura non catturare una beneamata cippa (come la pesca negli anni non smette mai di insegnarci), ma la consapevolezza che i pesci obiettivo saranno comunque sempre presenti (molti pesci sono di tana e quindi stanziali nel sotto costa) dovrà essere di stimolo allo spinner salso che non potrà più accampare le solite scuse con se stesso per l'assenza totale di materiale ittico, come invece può avvenire con i pelagici.
In sintesi, se cappotterete sarà soprattutto colpa vostra.
Una piccola cernia, tipico predatore del sotto costa
Il secondo dubbio che sorge nelle menti dei titubanti è relativo al divertimento che si può ottenere nell'insidiare pesciolini generalmente sotto i 20 centimetri di lunghezza ed i 100 grammi di peso. Vi tolgo subito il dubbio: tanto! Ve lo metto per scritto. Innanzitutto con il light rock fishing si possono catturare tantissime specie differenti e non solo di classici predatori. Infatti mentre è normale avere a che fare con scorfani, perchie, sciarrani, cernie ecc., potrebbero capitarvi anche inaspettate catture di saraghi, salpe, mormore, orate e tutta la serie di pesci che amano vivere lungo le scogliere naturali od i manufatti portuali e che con la pesca a spinning non hanno (o per meglio dire, non avevano) nulla a che fare. Le sorprese saranno sempre dietro l'angolo. Questo apre all'appassionato grandi opportunità per collezionare foto dedicate ad esseri acquatici molto colorati e belli da vedere.
Inoltre le attrezzature specifiche per praticare il LRF sono anche molto leggere e quindi, proporzionalmente, soffrono come soffrirebbe un attrezzatura più potente con pesci più grandi e tenaci.

Insomma il divertimento che può assicurare questo spinning leggero è legato a sensazioni differenti rispetto a quello dedicato ai predatori di stazza, ma tali sensazioni non necessariamente debbono essere considerate inferiori. Difficilmente sentiremo la frizione cantare o vedremo il mare esplodere, ma l'attacco del pesce all'esca sarà comunque deciso e la sensazione di vita all'altro capo della lenza vi assicuro che vi ripagherà ampiamente dello sforzo. Anche perché a catturare un pesce di un chilo sono buoni tutti, ma a prenderne uno di 50 grammi no.

Il tordo, una preda non proprio usuale per lo spinning
Un altra obiezione al LRF nasce dal costo della tecnica in se. Se si possiedono canne, mulinelli ed esche in quantità industriale, avendo speso centinaia (se non migliaia) di euro nelle classiche dotazioni, perché buttare via altri soldi per catturare pesci in miniatura? Giusta osservazione. Ma chi dice che si debba necessariamente spendere vagonate di euro per praticarla?
In verità, per praticare con successo il light rock fishing sono sufficienti attrezzature "normali", anzi bastano anche attrezzature "pessime". Come scrissi nel post dedicato allo scorfano, al quale rimando per approfondimenti, io ho iniziato ad avere discreti risultati utilizzando una vecchia canna in due pezzi, un mulinello da bolognese caricato con uno 0,25 ed una manciata di esche in gomma da bass consunte nell'utilizzo, tagliuzzate quel tanto che basta a portarle alla dimensione consona.
La bavosa, un classico dei pesci di tana
Va da se che questa tecnica, come qualsiasi altra branca dello spinning, presenta al pescatore golosone un sacco di possibilità per dilapidare i propri risparmi e quindi anche un sacco di rischi di essere messi alla porta dalla propria moglie, compagna, fidanzata stufa marcia del continuo sperperio di denaro al negozio di pesca preferito. Ormai sono in commercio canne, mulinelli, monofili ed esche specifiche per praticare il LRF davvero notevoli (ed appunto anche con prezzi notevoli). Ma è altrettanto vero che non sono assolutamente indispensabili per iniziare ad avere successo.
E' sempre meglio procedere per gradi e spendere capitali solo se si ha veramente intenzione di fare sul serio o naturalmente se ci si vuole effettivamente togliere lo sfizio (o magari accelerare la pratica di divorzio). Viste le "stazze" dei pesci in gioco, difficilmente perderemo una cattura per colpa dell'attrezzatura.
Il ghiozzo, un predatore da scogliera molto diffuso
Un ulteriore dubbio che può sorgere è relativo ad i luoghi nei quali poter praticare il light rock fishing, visto che il mare è vasto e non sempre si riesce a decifrare nel modo corretto. Ebbene, il mare è pescabile ovunque (salvo zone interdette o irrimediabilmente inquinate), partendo dai porti, per arrivare alle spiagge, passando dalle scogliere e dalle foci.

Il classico light rock fishing prevedrebbe una pesca quasi in verticale, lungo scogli, scogliere e moli, ma allargando un attimo il campo delle proprie convinzioni è possibile praticare questo spinning ultra leggero anche lungo le spiagge, modificando leggermente lo stile di pesca e le esche utilizzate. Armate il vostro finale a drop shot o a split shot e magicamente potrete lanciare le vostre piccole eschine a vari metri di distanza dalla battigia. E così entreranno in campo tracine, pesci lucertola, lecce stella, rombi, sogliole e tutti quegli abitanti classici dei fondali sabbiosi del nostro Bel Paese.
La spigola, assidua frequentatrice di foci e scogliere
Insomma, modificando (o per meglio dire ampliando) il vostro orizzonte di perfetti spinner salsi, il mare vi metterà a disposizione una vasta gamma di opportunità e di divertimento, permettendovi di fare conoscenza con un numero elevato di specie pinnute differenti.
E quelle giornate che fino a ieri avreste considerato tragiche ai fini di un uscita di pesca, con il light rock fishing potrebbero magicamente trasformarsi in proficue ed interessanti. Tra l'altro non dovrete mai commettere l'errore di sottovalutare "la forza" (intesa proprio alla maniera Jedi) della pesca leggera. Non è raro trovarsi agganciato alla piccola esca dedicata alla bavosa un bel pesce di dimensioni e blasone più elevati, con la intuibile conseguenza di trovarsi ad affrontare una gustosa ed epica battaglia.
Inoltre l'attrezzatura da LRF è generalmente compatibile con esche da eging (leggetevi l'articolo che ho scritto a proposito) e questo comporta un ulteriore punto a nostro favore, anzi a favore di un ritorno a casa senza un nuovo cappotto. E nella pesca di oggi mi sembra un gran bel punto a favore.
Il pesce serra, un altro predatore sensibile alle esche da light rock fishing
Vi ho convinto a provare anche questa nuova tecnica? Chissà... L'importante è che vi siate incuriositi e vi sia venuta voglia di espandere le esperienze, senza fossilizzazioni sulle solite tecniche. Il LRF, di primo acchito definita con spregio "peschetta da femminucce", è in realtà una tecnica di fino, da praticare con la giusta concentrazione e molta attenzione come il miglior spinning richiede. Anzi, vista la delicatezza e la dimensione delle prede, la sensibilità del pescatore dovrà essere ancora più elevata.

Dopo un inizio veramente scoppiettante con presentazioni a tappetto su riviste, web e fiere, il light rock fishing si è progressivamente sgonfiato, perdendo un po' di appeal negli appassionati di esche artificiali, ma nonostante questo io sono convinto che la potenzialità di questa tecnica non sia ancora stata del tutto compresa e che non siano ancora state percorse tutte le nuove strade che ha aperto, trasferendo alcune conoscenze anche nel mondo dell'acqua dolce. Ed il provare ad essere dei pionieri in una determinata tecnica è un ulteriore pungolo all'avvicinamento al fantastico mondo del light rock fishing.

Siamo in inverno: un ottima stagione per iniziare!

---
Sei interessato al light rock fishing?
Allora leggi anche la guida introduttiva alla pesca dello scorfano

2 commenti:

  1. Vorrei se possibile fare una domanda io vorrei iniziare questa tecnica perché mi sembra molto più comoda di quella a colpo con la bolognese. Mi ritrovo una Catania ex ul 2,10 m e sul web leggo che non è per niente apprezzata per il lrf.Se per te non va bene anche per iniziare quali canne mi puoi consigliare senza spendere cifre esorbitanti? Ti ringrazio fin da ora per la cortese attenzione e ringraziandoti per il tuo articolo che mi ha messo la pulce nell’orecchio orecchio

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Perdonami se ti rispondo solo ora, ma mi sono accorto della tua domanda solo oggi.
      Logicamente la Catana non è una canna nata per il light rock fishing, quindi ha sicuramente dei limiti se uno vuole praticare questa specifica tecnica come principale. Per un primo approccio invece va benissimo.
      Pertanto, prima di effettuare spese su attrezzature più specifiche, ti consiglierei di fare qualche uscita con la canna che hai. Se poi il LRF ti piacerà, allora potrai decidere di investire qualcosa in più. Anche perché... Fare LRF in sostituzione della bolognese difficilmente ti darà le solite soddisfazioni

      Elimina