lunedì 1 settembre 2025

La foce del fiume Cecina: amarcord di un covo di pescatori che non esiste più

 Al rientro dalle ferie, già in preda ad un po' di nostalgia delle piacevoli giornate di relax passate sul mare, mi viene da scrivere due righe su un argomento che in passato ho già trattato in altri post qui sul forum, ovvero quello che rappresentava la foce del fiume Cecina per noi pescatori. Girellando sul web ho scovato un portale denominato Bellezze della Toscana dove sono raccolti vari scatti della mia splendida regione e che vi invito a visitare (sia il sito che la Toscana).

Tra i vari book fotografici elencati per località ce n'è uno dedicato a Marina di Cecina, con numerosi scatti effettuati proprio alla foce del fiume e che ritraggono questo posto amato dai pescatori cecinesi (e non solo) come era una volta, prima cioè della costruzione del nuovo porticciolo turistico.

La vecchia foce del fiume Cecina vista dal ponte di Marina di Cecina
Visto che non è facile trovare foto di questo luogo sul web, mi sembrava interessante ed illuminante pubblicarne alcune, tanto per far conoscere come si presentava la zona di foce anni fa a tutti coloro che non l'hanno mai vista o che nel frattempo se la sono dimenticata. Anche perché si fa presto a perdere la memoria dei luoghi visitati, addirittura di quelli frequentati abitualmente, quando ci si abitua a vederli sotto una diversa veste per vari anni consecutivi. Ed infatti molti cecinesi si sono già scordati lo storico aspetto del luogo.
Non certo i pescatori, che invece rimpiangono ancora le connotazioni che la foce aveva un tempo.

Comunque ecco una selezione di scatti per me esaustiva e che dimostra, aguzzando la vista, che la presenza dei pescatori era cospicua in ogni giorno della settimana.

Un particolare della spiaggetta in foce, situata un tempo sul lato sud

La storica e caratteristica bilancia (ormai demolita) ad est del ponte di Marina
 
Il canale di foce fotografato dal lato nord, quello del bar "il Porticciolo"
Già solo nell'ultima immagine qui sopra si notano chiaramente quattro pescatori con canna fissa o a bolognese intenti a praticare la nostra passione. Ma vi posso assicurare che il numero era abitualmente ben superiore, in qualsiasi ora del giorno ed anche della notte, visto che l'inquadratura ritrae solo una piccola parte di tutta la zona di foce. E si deduce chiaramente che l'accesso al luogo era libero e facile da percorrere per tutti. Addirittura, lungo il molo, la macchina poteva essere parcheggiata tranquillamente dietro le spalle del pescatore, concedendo la possibilità anche ai più anziani di poter scaricare tutta l'attrezzatura senza alcuno sforzo.
Tra l'altro la zona era, ai tempi, molto pescosa. Magari non erano frequenti le grandi taglie, ma il pesce era ben presente in tutte le specie più interessanti per la pesca sportiva: spigole, orate, muggini, mormore, saraghi, sugarelli, anguille, gronghi, pesci serra, cheppie, rombi, ombrine, seppie, polpi ecc. E noi pescatori cecinesi riuscivamo a goderne nelle fasi di cattura e successivamente in quelle a tavola.
Anche esteticamente la foce aveva una sua armonia, una sua ragione di essere come era. Non saprei spiegarlo chiaramente a parole, ma tutta l'area in questione dava l'idea di essere strutturata nel modo migliore possibile. E la cospicua presenza di pesci sembrava dimostrare chiaramente che fosse così.

Da anni ormai questa non è più la realtà. Noi pescatori siamo stati sfrattati nel peggiore dei modi, privati di tutta la zona lato nord (e purtroppo in questa estate 2025 anche del lato sud) e costretti ad usufruire di pochi metri nell'area delle casette dei pescatori professionisti e per di più al buio completo quando la battuta si protrae nelle ore serali. Un trattamento a dir poco vergognoso e per me sinceramente incomprensibile.
Il tramonto sulla vecchia foce, letteralmente parlando
Il fatto che si possa liberamente sottrarre alla popolazione una così vasta area da sempre vocata ad uso pubblico è, per come la vedo io, un offesa al più profondo senso civico. Se il nuovo porticciolo fosse stata un opera civile creata dal nulla, in mezzo al nulla, usufruendo di uno spazio privato, avrei potuto capire e magari condividere la scelta.
Ma qui si è "riconvertito" e poi interdetto un luogo in cui da sempre l'accesso dei cittadini è stato libero! Chiunque poteva godere dell'area in oggetto senza vincolo alcuno, naturalmente per pescare, ma anche solo per fare una semplice passeggiata. E la cosa ancor più orribile è che non è stato fatto per un interesse pubblico, ma per fini speculativi privati. Se ci pensate e lo fate seriamente, con coscienza dei fatti, la cosa risulta gravissima.

Inutile ribadire il mio pensiero più volte espresso in queste pagine e che ormai credo sia trasparente. Comunque resta il fatto che un luogo al quale ero molto affezionato, e come me lo erano molti altri, ormai non esiste più. Fortunatamente rimangono foto come queste a ricordarmi anni piacevoli di pescate alla foce del fiume Cecina a cui rimarrò eternamente grato per le meravigliose esperienze di pesca che mi ha fatto vivere.

Alla prossima!

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