Inverno, freddo, vento di terra e mare limpido, le migliori condizioni per stare a casa! Anzi, no. Andare a pesca! Si, perché come ho spiegato anche nel precedente post "tramontana pesce in tana", le occasioni per il pescatore assolutamente non si annullano, anzi. Basta semplicemente orientare il proprio interesse verso pesci che magari fino a ieri non si sarebbero mai considerati (a torto) attraenti. Uno di questi è il mitico trachurus trachurus, da tutti conosciuto con il più comune e simpatico nome di SUGARELLO.
E proprio in considerazione della possibilità di incontrarlo in questi gelidi periodi ho deciso di dedicargli questo post, indicando ai lettori alcuni suggerimenti per iniziare a pescare con le esche artificiali questo mitico carangide, tipico abitante del sotto costa italico e divertente antagonista per il pescatore che ama una tecnica a spinning molto leggera.
|
Un coloratissimo sugarello invernale |
Ma non fidatevi del fatto che sia molto diffuso, sia di modeste dimensioni e spesso cacci in branco: riuscire a spuntarla con il sugarello è tutt'altro che semplice e le volte in cui potremmo andare completamente in bianco o peggio, potremmo avere attacchi ripetuti sull'esca senza finalizzare il nostro impegno con le catture, potrebbero essere più frequenti di quanto si sarebbe portati a pensare.
Ora bando alle ciance! Andiamo al nocciolo della questione.
Attrezzatura
Considerando le dimensioni minute del nostro amico, la combinazione canna-mulinello dovrà essere necessariamente orientata all'ultra light, per poter gestire esche molto piccole ed al contempo godere della lotta susseguente alla cattura. Quindi saranno perfette le canne studiate per il light rock fishing o per il trout area, con potenze di lancio da 3 grammi a massimo 7 grammi (da 5/16 a 1/4 d'oncia circa) con azione di punta e lunghezza intorno ai 7' (circa 210 centimetri), abbinate a mulinelli di taglia 1000 o massimo 2000 a bilanciare perfettamente il peso complessivo, caricati con trecciati molto fini (tipo 0,6 o 0,8), con un buon metro di fluorocarbon prima del moschettone.
Nella scelta è sempre bene privilegiare la leggerezza complessiva della combo perché in questa pesca i lanci si sprecheranno ed a fine sessione, benché si stia parlando di attrezzature ultra leggere, qualche grammo di peso in meno farà la differenza sulla vostra stanchezza finale e quindi sul comfort complessivo in pesca.
Esche, minuteria e complementi
Come anticipato poche righe sopra, nello scaffale del vostro negoziante di fiducia dovrete puntare direttamente allo scomparto dedicato agli artificiali piccoli, dai 3 cm. ai 7 cm. massimo, sia che si parli di roba dura, sia che si parli di roba morbida. Quindi andranno selezionate tutte quelle esche lanciabili dalla propria canna in questo range di dimensioni molto contenute. Qualche centimetro di lunghezza in più potrà essere concesso alle gomme, soprattutto a quelle con una forma molto affusolata, sia con code paddle, sia con code diritte, da innescare spiombate o con piccole testine rapportate alla dimensione dell'artificiale.
|
Sugarello goloso di jerk |
Per crearsi un buon start kit per lo spinning al sugarello io consiglio di avere nelle proprie plano almeno un esemplare delle seguenti tipologie di esche: un jerk slow sinking o suspending; un minnow affondante; un walking the dog od un popper; un modello di gomme con coda timonata (paddle tail); un modello di gomme con coda liscia; un metal jig.
Con queste sei tipologie di esche basilari potremo già coprire praticamente tutte le occasioni di pesca al sugarello, magari procurandoci delle alternative in fatto di livree, per le quali (come sempre) consiglio di avere dietro dei colori accesi, dei colori naturali e dei colori scuri. Questo ci permetterà di affrontare condizioni di luminosità e di trasparenza dell'acqua molto differenti.
In linea di massima e tanto per restringere un poco il campo, con il sugarello funzionano maggiormente gli artificiali lunghi e stretti rispetto a quelli corti e cicciottelli, quindi se sarete indecisi tra un esca tendente al rotondeggiante rispetto ad una tendente all'affusolato, come prima scelta puntate su quest'ultima.
Come accessori consiglio snap (moschettoni) di piccole dimensioni, soprattutto perché dovranno passare agevolmente nell'occhiello delle micro testine piombate ed anche in quello dei piccoli ami semplici, quelli a gambo lungo (magari montati reverse), in tutte quelle occasioni che richiederanno una pesca leggerissima assolutamente spiombata.
Faranno necessario corredo delle pinze a becchi piccoli per veloci slamature, una bella torcia da fronte per affrontare l'oscurità ed un comodo guadino in silicone, tanto per non dover maneggiare questo simpatico pesce che tende a squamare ed ad lasciare il tipico odore sulle mani (e nelle narici) del pescatore.
Gli hot spot
Il sugarello ama accostarsi a riva soprattutto in quei periodi in cui si trovano copiosi banchi di novellame lungo le spiagge, le scogliere, dentro ai porti, alle foci dei fiumi ed in ogni altro luogo in cui è certa la presenza di minutaglia. Pertanto Jacques de La Palice avrebbe senza dubbio affermato che la prima cosa da fare per avere un immediato successo nella pesca del sugarello sarebbe quella di informarsi sulle stagioni in cui è più probabile trovare questi prelibati bocconcini a disposizione del nostro protagonista pinnato.
|
Un bel sugarellone da sessione notturna |
Comunque non disperate perché il nostro piccolo carangide è più o meno rinvenibile durante tutto l'arco dell'anno, dai mesi freddi a quelli caldi. E quindi, anche in quelle situazioni in cui il mare sembra essere assolutamente disabitato, quindi privo di piccoli pesci a galla, il sugarello potrebbe essere ugualmente a portata di lancio della nostra canna, magari appostato negli strati più bassi della colonna d'acqua.
Come ho accennato poco sopra, il nostro argentato amico si potrà trovare più o meno ovunque nel sotto costa italiano. Scogliere frangiflutti, moli portuali, arenili che degradano velocemente, ampie foci di fiumi, sono tutti luoghi ben frequentati dal sugarello e nei quali, con un po' di pazienza e variando gli orari delle battute di spinning, il pescatore potrà avere le prime divertenti esperienze.
I momenti più proficui sono normalmente quelli serali o notturni, nei quali i fari di servizio portuali o le romantiche luci dei lampioni sui lungomare attirano verso di loro tutti gli avannotti del circondario, come già detto un richiamo irresistibile per il nostro amico sugarello che spesso si esibisce nelle tipiche piccole bollate in superficie mentre preda con gusto le malcapitate vittime. Però non vi fate ingannare dalle mie foto esclusivamente fatte al buio (visto che ho solo quei momenti a disposizione per pescare). Si sbaglierebbe nel credere che il nostro amico sia catturabile solo in notturna, perché in realtà, con le giuste condizioni, lo si può trovare anche in tutte le altre ore del giorno, una cosa banalmente dimostrata dalle centinaia di filmati caricati su youtube e che vi invito a visionare anche solo per comprendere il divertimento che può derivare da questo spinning ultra light.
La tecnica di pesca
Fortunatamente nell'aji fishing non sono richieste particolari doti di bravura nei lanci o nei recuperi, viste anche le dimensioni in gioco. Logicamente uno spinner sgamato farà sicuramente numeri maggiori in termini di catture di un novizio della tecnica, ma alla fine, se si seguono alcune fondamentali indicazioni (che dirò tra poco), spuntarla con il sugarello sarà alla portata di chiunque.
|
Col guanto nessun problema |
Innanzitutto ci dovremo basare sul comportamento del pesce, cioè valutare se sarà attivo ed in caccia sul novellame in superficie oppure se, almeno alla vista, la sua attività predatoria risulterà nulla. Nel primo caso dovremo concentrare i nostri sforzi di lanciatori direttamente in mezzo alla mangianza, partendo da artificiali il più possibile simili alla minutaglia presente. Non dovremo esagerare con la velocità del recupero: un ritmo lento, cadenzato con qualche stop e qualche jerkata non troppo marcata, sarà il modo migliore per stimolare il sugarello all'attacco. Se però la via dell'imitazione non ci darà immediato successo, allora varrà la pena provare con esche in gomma molto sinuose, puntando su colorazioni ben visibili la sera e neutre (o scure) con la luce del sole, dapprima innescate con testina piombata e poi, se il successo comunque non arrivasse, puntando su un recupero lentissimo in superficie utilizzando inneschi con ami spiombati, per lasciare la gomma più leggera e morbida possibile.
Nel caso opposto, ovvero in quelle occasioni in cui non si vedesse la benché minima traccia di bollata, converrà scandagliare da subito tutta la colonna d'acqua utilizzando artificiali via via più affondanti, fino ad arrivare al metal jig, un esca jolly insuperabile in quei momenti in cui il pesce staziona un po' più lontano dalla riva, ma validissima anche quando la ricerca del sugarello ci obbliga a sondare profondità maggiori. Con il metallo varrà sempre il tipico recupero a dente di sega, anche se in questo caso, tra una vettata di canna e l'altra, sarà proficuo recuperare il jig non troppo velocemente.
I wtd ed i popper, che ho indicato tra le esche basilari, non saranno mai le esche principali di questa pesca, però il consiglio di averne almeno uno dei due a disposizione rimane valido perché nelle occasioni in cui ci si imbatterà in un momento di vera frenesia alimentare, il sugarello potrebbe esibirsi in divertenti bollate, cioè in attacchi ripetuti sul nostro artificiale galleggiante, tutt'altro che facili da trasformare in catture e per questo divertenti e stimolanti da provare.
Come ultimo suggerimento, da pescatore a pescatori, vi dico: praticate un intelligente catch & release anche con il sugarello. Evitate di riempire bustate di pesci in quelle serate fortunate in cui incappate nel branco in caccia. Qualche presce trattenuto per farci la cena rientra nel corretto concetto di pesca sportiva, mentre fare scorta di decine di pesci da buttare nel congelatore rientra solo nel concetto di bischero con la B maiuscola. Quindi occhio.
----
Per un nuovo articolo, ci rileggiamo mercoledì prossimo!
Sei interessato a tecniche leggere in mare? Allora leggi anche:
Nessun commento:
Posta un commento