Ripensando ai miei inizi di pescatore a spinning, un pensiero che mi torna alla mente è quello del terribile dubbio sulla dimensione dei cucchiaini da acquistare dal negoziante di fiducia, perché ritenevo quegli aggeggi luccicanti sempre troppo grandi per le bocche dei pesci. "Come farà un luccio a mordere un Martin del 12 con tanto di fiocco rosso sull'ancoretta od un Mepps Aglia del n°3 con la paletta così lunga?" fu la domanda fatidica al momento dell'acquisto dei due articoli dopo ben due settimane di faticosi risparmi sulla paghetta. Infatti fui li lì per non farne di niente. E poi... capitolai (come migliaia di volte in seguito). Ma per lungo tempo rimasero i due soli artificiali un poco più grandicelli presenti nella mia scatolina, occupata essenzialmente da misure di artificiali piuttosto piccole che, riviste con l'esperienza maturata negli anni, sembrerebbero valide giusto per i pesci rossi vinti alla fiera nella boccia di vetro.
Fame o più voglia di qualcosa di buono? |
Ma a prescindere dall'evoluzione suddetta, la questione del presente post si insinua molto spesso nelle menti dei neofiti spinningofili (e non solo), che titubano nell'utilizzo di artificiali di dimensioni generose nelle loro battute di pesca. Affrontiamo allora la questione pazientemente e ragionando con calma per dare una risposta allo smarrito spinner alla domanda "esistono esche così tanto grandi da impedirci di catturare un predatore?".
NO!!!
Sono stato troppo brusco? Troppo diretto? Vi aspettavate qualche riga in più con ipotesi, postulati e teorie a dimostrazione? Vabbè, cercherò di accontentarvi nel prosieguo dell'articolo. Comunque per comprendere meglio la questione vi invito a leggere quanto scrissi sul perché un pesce abbocca alle nostre esche, un post che probabilmente vi chiarirà molto sulla questione. La via della gola, cioè quella del presentare un bocconcino prelibato al predatore di turno, è solo una delle possibili strade da percorrere per giungere all'agognata cattura e questo apre diverse possibilità nella scelta dimensionale dell'esca.
Come osi transitare sulla mia testa! |
La curiosità e la territorialità dei nostri amici pinnuti ci permette di sfruttare le nostre esche anche in altri modi: da una parte infastidendoli fino al punto di farli incazzare così tanto da costringerli all'attacco di un aggeggio in plastica grosso come loro; dall'altro di farli incuriosire al punto di spingerli a masticare o "musare" quello strano coso così impudente da transitare nelle loro vicinanze. Ed ecco che le catture potranno avvenire anche se il nostro predatore di turno non si sta nutrendo.
E per fare ciò, spesso occorrono proprio esche di misura over, tanto che potrebbero apparire addirittura esagerate per il contesto.
Pertanto, tornando al mio secco NO di poche righe sopra, in assoluto non ci si deve preoccupare eccessivamente delle dimensioni di un esca, ne avere paura di acquistarla e poi usarla perché ci sembra troppo grande per far abboccare un pesce. Lo so che soprattutto agli inizi della carriera da spinningofilo già 5 centimetri di minnow potrebbero sembrare enormi, ma fidatevi se vi dico che i pesci vedono la questione in un modo differente dal nostro.
Allora vale la pena affidarsi solo ad esche grandi? Si e no.
Cernia mannara! Gli ha fatto gola un jerk lungo come lei |
Quando si vuole fare selezione nelle taglie (foto del presente articolo a parte) la dimensione dell'esca utilizzata effettivamente aiuta. Come sicuramente aiuta in quei casi in cui vogliamo stimolare il pesce sul lato della territorialità. Però un esca voluminosa aiuta meno nelle stimolazioni che puntano alla curiosità e questo perché invece di incuriosire, qualcosa di troppo grosso potrebbe all'opposto spaventare. Solito discorso sulla fame, che non sempre viene stimolata da prede eccessivamente corpulente. Anzi, in molte occasioni i pesci preferiscono dedicarsi a bocconcini minuti, un po' per abitudine, un po' per minore sforzo fisico ed un un po' per chissà quale altra ragione.
Nessun commento:
Posta un commento