Come si inizia a pescare a spinning? Quali sono le prime cose da sapere? Quali attrezzature mi conviene acquistare? In questa breve guida, dove ho cercato di sintetizzare e semplificare al massimo i vari concetti, cercherò di spiegare i come, dove, quando e perché della pesca a spinning, per molti una tecnica ancora sconosciuta o solo semi conosciuta, almeno per quello che mi viene da pensare leggendo quanto viene richiesto dai neofiti sui vari forum italiani.
Perciò partirò dal presupposto che coloro che vogliano cimentarsi per la prima volta con "LO SPINNING" si siano affacciati al più generale mondo della pesca da poco tempo e non abbiano ancora fatto proprie le innumerevoli nozioni di questo vasto universo.
Dividerò la trattazione in due post: quello presente, dedicato ai veri e propri inizi e quindi a tutto ciò che serve per pescare a spinning partendo assolutamente da zero (cioè dotazioni ed attrezzature); ed il prossimo (edit: ecco il link alla seconda parte) che dedicherò alle prime esperienze in pesca, dando qualche accenno alle tecniche basilari ed agli accorgimenti necessari a spuntarla per la prima volta in assoluto con i pesci.
Perciò partirò dal presupposto che coloro che vogliano cimentarsi per la prima volta con "LO SPINNING" si siano affacciati al più generale mondo della pesca da poco tempo e non abbiano ancora fatto proprie le innumerevoli nozioni di questo vasto universo.
Dividerò la trattazione in due post: quello presente, dedicato ai veri e propri inizi e quindi a tutto ciò che serve per pescare a spinning partendo assolutamente da zero (cioè dotazioni ed attrezzature); ed il prossimo (edit: ecco il link alla seconda parte) che dedicherò alle prime esperienze in pesca, dando qualche accenno alle tecniche basilari ed agli accorgimenti necessari a spuntarla per la prima volta in assoluto con i pesci.
Lo spinning, una pesca veramente sportiva |
Cos'è lo spinning, anche detto pesca con esche artificiali
Definizione da enciclopedia Treccani a parte, il concetto base di questo tipo di pesca è quello di catturare i pesci utilizzando esche finte, artificiali appunto, al posto di vermi, bachi, camole, pasta, frutta, pesce ecc. ecc. o qualsiasi cosa che rientri nel concetto di naturale, viva o morta che sia. Non solo, a differenza della maggioranza delle tipologie di pesca classica, generalmente lo spinning non prevede una posizione statica, ma bensì lo spostamento più o meno continuo del pescatore in cerca del luogo migliore per pescare, visto che non esiste il concetto di pasturazione (cioè il richiamo del pesce sul luogo di pesca grazie alla diffusione in acqua di richiami olfattivi). Pertanto deve essere chiaro fin da subito che nella pesca a spinning il pesce va cercato.
Altra caratteristica fondamentale è che (anche se con le tecniche moderne qualcosa è cambiato) l'obiettivo principale delle uscite di pesca saranno i pesci predatori, cioè quei pesci che si nutrono di altre forme di vita acquatiche, come del resto fanno trote, lucci, persici trota, spigole, pesci serra ecc, tutte specie che diventeranno l'obiettivo principale del perfetto spinner.
Allora vi domando: siete disposti a fare lunghe camminate ed a stare tanto in piedi come un galeotto ai lavori forzati? Siete disposti ad usare strani aggeggi in plastica e gomma peggio di una pornostar assatanata? Siete disposti a rinunciare a prelibati piatti a base di carpe, carassi o muggini in un intingolo di pomodoro come ad ogni altro piatto di pesce perché il catch & release diventerà un ossessione?
No?! Abbandonate subito la lettura.
Si? Allora siete davvero i soggetti perfetti per iniziare (o provare ad iniziare) l'avventura nel magico mondo dello spinning.
Altra caratteristica fondamentale è che (anche se con le tecniche moderne qualcosa è cambiato) l'obiettivo principale delle uscite di pesca saranno i pesci predatori, cioè quei pesci che si nutrono di altre forme di vita acquatiche, come del resto fanno trote, lucci, persici trota, spigole, pesci serra ecc, tutte specie che diventeranno l'obiettivo principale del perfetto spinner.
Allora vi domando: siete disposti a fare lunghe camminate ed a stare tanto in piedi come un galeotto ai lavori forzati? Siete disposti ad usare strani aggeggi in plastica e gomma peggio di una pornostar assatanata? Siete disposti a rinunciare a prelibati piatti a base di carpe, carassi o muggini in un intingolo di pomodoro come ad ogni altro piatto di pesce perché il catch & release diventerà un ossessione?
No?! Abbandonate subito la lettura.
Si? Allora siete davvero i soggetti perfetti per iniziare (o provare ad iniziare) l'avventura nel magico mondo dello spinning.
Cosa ci vuole per iniziare
Semplice: una canna, un mulinello ed un esca.
Poco?!? No! E' quello che effettivamente serve ad un novizio e nel prossimo paragrafo vi indicherò le caratteristiche fondamentali dell'attrezzatura. Sulla rete si leggono troppo spesso suggerimenti di acquisto ai neofiti che prevedono giganteschi investimenti iniziali: da enormi auto per lunghi viaggi a pieno carico, a panfili milionari per raggiungere gli spot giusti, passando logicamente per canne e mulinelli fabbricati in fibre aerospaziali con finiture in platino, anelli in diamante e borchie di pitone. Insomma una spesa iniziale da nababbi che, secondo l'opinione dei più, dovrebbe mettere al sicuro dai terribili cappotti, cioè dalle uscite senza alcuna cattura.
Così ci si ritrova con le spalle appesantite da un sacco di roba, il portafogli alleggerito da troppi soldini e tante speranze che, se vane, finiscono per far morire subito la fiamma della nuova passione. Male. Anzi malissimo!
Io, all'opposto, consiglio di procedere con calma. Ormai ogni marca seria (ribadisco seria) presente sul mercato propone attrezzature entry level o per meglio dire economiche che solo venti anni fa sarebbero state considerate da professionisti. Quindi canne, mulinelli ed artificiali basici vanno più che bene per fare le prime esperienze, naturalmente evitando la roba da pochi euro dei negozi cinesi. Quando poi avrete compreso a fondo la tecnica e cercherete attrezzature più specifiche (e giustamente anche un poco più fighette per togliervi lo sfizio), ammazzando lentamente il vostro conto in banca, una canna ed un mulinello di scorta da tenere in bauliera faranno sempre comodo nelle vostre future uscite.
Poco?!? No! E' quello che effettivamente serve ad un novizio e nel prossimo paragrafo vi indicherò le caratteristiche fondamentali dell'attrezzatura. Sulla rete si leggono troppo spesso suggerimenti di acquisto ai neofiti che prevedono giganteschi investimenti iniziali: da enormi auto per lunghi viaggi a pieno carico, a panfili milionari per raggiungere gli spot giusti, passando logicamente per canne e mulinelli fabbricati in fibre aerospaziali con finiture in platino, anelli in diamante e borchie di pitone. Insomma una spesa iniziale da nababbi che, secondo l'opinione dei più, dovrebbe mettere al sicuro dai terribili cappotti, cioè dalle uscite senza alcuna cattura.
Così ci si ritrova con le spalle appesantite da un sacco di roba, il portafogli alleggerito da troppi soldini e tante speranze che, se vane, finiscono per far morire subito la fiamma della nuova passione. Male. Anzi malissimo!
Io, all'opposto, consiglio di procedere con calma. Ormai ogni marca seria (ribadisco seria) presente sul mercato propone attrezzature entry level o per meglio dire economiche che solo venti anni fa sarebbero state considerate da professionisti. Quindi canne, mulinelli ed artificiali basici vanno più che bene per fare le prime esperienze, naturalmente evitando la roba da pochi euro dei negozi cinesi. Quando poi avrete compreso a fondo la tecnica e cercherete attrezzature più specifiche (e giustamente anche un poco più fighette per togliervi lo sfizio), ammazzando lentamente il vostro conto in banca, una canna ed un mulinello di scorta da tenere in bauliera faranno sempre comodo nelle vostre future uscite.
Non solo: sarà anche l'attrezzatura perfetta da prestare all'amico/parente rompiscatole che dopo aver visto le foto dei mostri catturati da voi, insisterà per essere portato a pesca con tanto di prestito dell'attrezzatura. E quindi, in previsione di tutto ciò, i vostri soldi dedicati ad una prima attrezzatura economica saranno stati comunque spesi bene e non saranno stati certo buttati.
Non sempre ad un grande dispendio di euro corrisponde un grande risultato |
Ma abbiamo accelerato troppo. Premiamo il tasto rewind e facciamo qualche passo indietro ripartendo da capo. Quanto ho scritto qui sopra serve però a chiarire da subito le idee su quello che penso in fatto di inizi. Quindi, se non volete risparmiare dei preziosi soldini, smettete di leggere qui e dirigetevi al più vicino negozio di pesca. Se invece vi interessa l'argomento, tutto ciò che vi ho detto fino ad ora sull'abbigliamento ed affini verrà ripreso ed approfondito più avanti, tranquilli. Ora procediamo per gradi.
Naturalmente il primo componente da acquistare è quello fondamentale, l'oggetto del desiderio di ogni pescatore a spinning: la canna.
La canna
Prima di procedere ad acquisti compulsivi ad occhi chiusi, portafogli spalancato e mutande calate, diviene importante decidere (per fare la propria scelta in modo razionale e sensato) da quale ambiente di pesca si vorrà partire, cioè dovremo decidere se iniziare a pescare in acqua dolce o se iniziare a pescare in acqua salata. Non perché le attrezzature utilizzate per il lago (ad esempio) non vadano bene per la spiaggia o viceversa, ma perché conviene scegliere potenze e grammatura - detta meglio, la potenza di lancio della canna - in base all'ambiente nel quale vorremmo effettivamente avere le prime esperienze di pesca e quindi ai pesci che lo popolano e che vorremmo catturare.
Per semplificare il più possibile ad uso dei novizi (non me ne vogliano gli esperti), si può affermare che in linea di massima una attrezzatura più leggera è indicata per torrenti, piccoli fiumi e cave, mentre una più pesante lo è per i laghi, grandi fiumi ed il mare (con centomila eccezioni che... in questo contesto dedicato ai novizi non affronterò).
In sintesi, direi che la scala di grandezza della potenza di lancio della vostra canna, sulla quale basare la scelta all'inizio dell'avventura nello spinning, sarà la seguente:
Da questo si evince che, sempre in linea di massima, nel range 0-30 grammi troveremo attrezzature più adeguate all'acqua dolce mentre in un range 22 grammi-infinito quelle più adeguate all'acqua salata. Questo vuol anche dire che una canna che si trova a cavallo tra i 15 ed i 30 grammi può essere utilizzata un po' dovunque, diventando (a parer mio) la migliore prima canna da acquistare, almeno se si è veramente agli inizi e non ci si vuole limitare ad un solo ambiente di pesca. E su questo punto insisterei: evitate gli estremi della scala suddetta! All'inizio della carriera è meglio evitare di cimentarsi con il troppo piccolo od il troppo grande. I romani dicevano "in medio stat virtus" e ritengo che tale detto sia assolutamente sensato.
Per semplificare il più possibile ad uso dei novizi (non me ne vogliano gli esperti), si può affermare che in linea di massima una attrezzatura più leggera è indicata per torrenti, piccoli fiumi e cave, mentre una più pesante lo è per i laghi, grandi fiumi ed il mare (con centomila eccezioni che... in questo contesto dedicato ai novizi non affronterò).
In sintesi, direi che la scala di grandezza della potenza di lancio della vostra canna, sulla quale basare la scelta all'inizio dell'avventura nello spinning, sarà la seguente:
- da 0 a 7 grammi per torrenti e piccoli corsi d'acqua;
- da 8 a 15 grammi per cave o piccoli fiumi;
- da 16 a 21 grammi per laghetti o fiumi di media portata
- da 22 a 30 grammi per laghi, grandi fiumi e mare chiuso (ambiente portuale);
- da 31 a 60 grammi per mare aperto.
- oltre 60 grammi mare aperto e grandi predatori
Non sempre con canne potenti si pescano pesci potenti |
Se però il vostro irrinunciabile sogno è quello di iniziare con le trote in un piccolo torrente o cimentarsi con le muscolose ricciole pescando dalla scogliera, allora dovrete necessariamente orientare la scelta sugli estremi della scaletta suddetta. Ah... Dimenticavo. Ormai tutte le indicazioni sono riportate "all'ammerigana", cioè in once (Oz.). Per capire i grammi nostrani o viceversa andrà fatta una semplice conversione di unità di misura (su Google trovate tutto).
La scaletta sopra indicata naturalmente non è la bibbia e non è da interpretarsi rigidamente. Non esiste un confine tra canne di grammature differenti. Un pesce di acqua dolce di grandi dimensioni, come può essere ad esempio il siluro, richiederà una attrezzatura che ricade nella sezione "mare aperto", anche se è un abitante dei fiumi. Viceversa un sugarello può essere tranquillamente pescato con una canna ultraleggera da trote, anche se vive nel mare. Ed ugualmente una cannettina da 7g. può essere usata in un grande fiume per cercare cavedani a galla, come può essere usata una 60g. o più in un canaletto per stanare il luccio della vita.
Tale scaletta l'ho scritta solo con l'intento di fornire una iniziale, semplice, schematica base informativa immediatamente comprensibile dalla quale partire per la propria scelta, dando per scontato che chi sta leggendo questo articolo è quasi completamente a digiuno di nozioni sulla pesca a spinning. Per le precisazioni e le eccezioni ci sarà tempo.
La scaletta sopra indicata naturalmente non è la bibbia e non è da interpretarsi rigidamente. Non esiste un confine tra canne di grammature differenti. Un pesce di acqua dolce di grandi dimensioni, come può essere ad esempio il siluro, richiederà una attrezzatura che ricade nella sezione "mare aperto", anche se è un abitante dei fiumi. Viceversa un sugarello può essere tranquillamente pescato con una canna ultraleggera da trote, anche se vive nel mare. Ed ugualmente una cannettina da 7g. può essere usata in un grande fiume per cercare cavedani a galla, come può essere usata una 60g. o più in un canaletto per stanare il luccio della vita.
Tale scaletta l'ho scritta solo con l'intento di fornire una iniziale, semplice, schematica base informativa immediatamente comprensibile dalla quale partire per la propria scelta, dando per scontato che chi sta leggendo questo articolo è quasi completamente a digiuno di nozioni sulla pesca a spinning. Per le precisazioni e le eccezioni ci sarà tempo.
Uno schema classico delle azioni delle canne (da http://portalepolipesca.altervista.org/) |
A questo punto, valutato e deciso il pesce e (di conseguenza) l'ambiente più attraente per iniziare, andrà scelta la canna migliore per lo scopo.
Dopo la potenza di lancio, andrà decisa l'azione della canna, altra caratteristica molto importante per il pescatore. Visto che nel mondo dei fusti in carbonio si parte da canne molto morbide per finire a canne molto rigide, secondo una scala che parte da SLOW per arrivare ad EXTRA FAST, come primo acquisto consiglio caldamente (guarda un po') una corretta via di mezzo, cioè una canna ne troppo "paletto", ne troppo "fuscello", quindi una canna con azione media, parabolico progressiva, valida un po' per tutti i pesci ed un po' per tutte le esche. Un attrezzo che tenuto in mano sarà sicuramente più amichevole per chi non ha mai fatto questo tipo di pesca e lo sarà sia in termini di lancio che di gestione dell'esca, passando dalla lotta con il pesce.
Avere una canna accondiscendente renderà tutto più semplice all'inizio della carriera di pescatore.
E la lunghezza? Non preoccupiamocene ora. A seconda della grammatura scelta e dell'azione specifica, le canne avranno la lunghezza adeguata alla loro funzione. Se poi sarete indecisi su due modelli identici nelle caratteristiche, ma diversi in lunghezza, il mio consiglio è quello di optare per la canna meno lunga delle due, in quanto un attrezzo più corto permette un maggior controllo in fase di pesca, soprattutto se si è alle prime armi e la propria sensibilità non è ancora massima.
Di conseguenza alla lunghezza andrà fatta anche la scelta dell'assemblaggio della canna ovvero se monopezzo, due pezzi o magari più pezzi ancora. In linea di massima una monopezzo offre maggiore sensibilità al pescatore, è sicuramente più figa, ma richiede indubbiamente più spazio per essere trasportata e poi riposta, senza contare che richiederà molta più attenzione ogni volta che la caricheremo o la scaricheremo dall'auto, onde evitare spiacevolissime rotture.
Io mi sento di consigliare una valida due pezzi, un ottimo attrezzo anche in considerazione di un probabile futuro come canna di scorta da tenere riposta nella bauliera. Ma alla fine è più una questione di gusti personali. Sui prodotti moderni cadrete comunque bene. Le telescopiche o le travel... beh, per ora lasciamole al negoziante.
Su tutto il resto, cioè sul come è montata la canna, ovvero se ha il manico in sughero o in eva, un manico intero o "splittato", più anelli o meno anelli, è colorata di nero o di azzurro, a voi la scelta in base ai gusti personali.
Dopo la potenza di lancio, andrà decisa l'azione della canna, altra caratteristica molto importante per il pescatore. Visto che nel mondo dei fusti in carbonio si parte da canne molto morbide per finire a canne molto rigide, secondo una scala che parte da SLOW per arrivare ad EXTRA FAST, come primo acquisto consiglio caldamente (guarda un po') una corretta via di mezzo, cioè una canna ne troppo "paletto", ne troppo "fuscello", quindi una canna con azione media, parabolico progressiva, valida un po' per tutti i pesci ed un po' per tutte le esche. Un attrezzo che tenuto in mano sarà sicuramente più amichevole per chi non ha mai fatto questo tipo di pesca e lo sarà sia in termini di lancio che di gestione dell'esca, passando dalla lotta con il pesce.
Avere una canna accondiscendente renderà tutto più semplice all'inizio della carriera di pescatore.
Anche in mare esistono pesci da canne leggere |
E la lunghezza? Non preoccupiamocene ora. A seconda della grammatura scelta e dell'azione specifica, le canne avranno la lunghezza adeguata alla loro funzione. Se poi sarete indecisi su due modelli identici nelle caratteristiche, ma diversi in lunghezza, il mio consiglio è quello di optare per la canna meno lunga delle due, in quanto un attrezzo più corto permette un maggior controllo in fase di pesca, soprattutto se si è alle prime armi e la propria sensibilità non è ancora massima.
Di conseguenza alla lunghezza andrà fatta anche la scelta dell'assemblaggio della canna ovvero se monopezzo, due pezzi o magari più pezzi ancora. In linea di massima una monopezzo offre maggiore sensibilità al pescatore, è sicuramente più figa, ma richiede indubbiamente più spazio per essere trasportata e poi riposta, senza contare che richiederà molta più attenzione ogni volta che la caricheremo o la scaricheremo dall'auto, onde evitare spiacevolissime rotture.
Io mi sento di consigliare una valida due pezzi, un ottimo attrezzo anche in considerazione di un probabile futuro come canna di scorta da tenere riposta nella bauliera. Ma alla fine è più una questione di gusti personali. Sui prodotti moderni cadrete comunque bene. Le telescopiche o le travel... beh, per ora lasciamole al negoziante.
Su tutto il resto, cioè sul come è montata la canna, ovvero se ha il manico in sughero o in eva, un manico intero o "splittato", più anelli o meno anelli, è colorata di nero o di azzurro, a voi la scelta in base ai gusti personali.
Ah... Dimenticavo: materiali imprescindibili il carbonio o la grafite.
Il test finale per essere sicuri di abbinare il giusto peso di mulinello alla canna è semplice. Basta fare una semplicissima prova: si fissa il mulinello sulla canna e poi si controlla se, posizionando la metà superiore dell'impugnatura sul nostro dito indice, la canna rimane in equilibrio orizzontale, senza sbilanciarsi sulla punta o sulla base. In questo modo vi assicurerete un abbinamento perfetto per pescare e per lanciare, una cosa che vi permetterà di prolungare la vostra azione in pesca con un minore affaticamento per polso, gomito e spalla.Il mulinello
Una volta scelta la canna, andrà di conseguenza scelto il mulinello da abbinarci. Ed anche qui mi sento di consigliare una spesa iniziale oculata e contenuta perché, come detto per le canne, i mulinelli in commercio adesso sono molto validi anche nelle fasce di prezzo più basse (tanto, come faremo per la canna, in futuro occorrerà avere in bauliera anche un mulinello "muletto" di scorta per le occasioni cosiddette sfortunate), sempre a patto di orientare la propria scelta su marchi conosciuti e non su oggetti scrausi con nomi esotici.
Le caratteristiche del mulinello, intese come robustezza e capienza della bobina, dovranno tenere conto delle prede alle quali ci rivolgeremo. Più piccola sarà la taglia del mulinello, più piccola sarà la bobina e meno filo per un eventuale combattimento avremo a disposizione. E da questo deriva immediatamente il fatto che se intenderemo cimentarci con pesci potenzialmente di mole e dotati di buona forza (serra, lecce, siluri) dovremo avere mulinelli con tanta riserva di lenza. Viceversa, se ci indirizzeremo a prede più piccole come trote di torrente, cavedani o sugarelli, potremo permetterci mulinelli più piccoli e leggeri. Una cosa da verificare è il rapporto di recupero: per iniziare andrà bene un recupero con rapporto 5:1, uno dei più diffusi tra i mulinelli in commercio ed uno dei più validi per far lavorare alla giusta velocità le esche in acqua.
Marche? Modelli? Numero di cuscinetti? Frizione in testa o in coda? Indipendentemente da quello che c'è scritto sulla confezione, se girano fluidi (che è la cosa più importante) e sono solidi nella costruzione, vanno bene. Ripeto, per spendere in futuro ci sarà tempo. Magari, per effettuare una scelta intelligente fra mulinelli simili, concentratevi su due caratteristiche in particolare: il pomello della manovella ed il peso. Questo ultimo elemento diventa importante quando la sessione di pesca prevede molte ore di lanci, mentre la manovella deve fornire al pescatore una presa rapida, comoda e sicura in fase di recupero e combattimento: quindi più largo sarà, più antiscivolo sarà e meglio sarà per voi. Se poi nella confezione del mulinello ci sarà anche una seconda bobina, meglio ancora. Avrete modo di caricare la stessa con un diametro di nylon differente per differenti occasioni di pesca e sarà un po' come avere due mulinelli invece di uno. Quasi dimenticavo: le bobine devono essere metalliche (generalmente in alluminio).
A questo punto non rimane che caricare il mulinello con del filo da pesca. Ed anche qui, per fare la scelta corretta, ci dovremo basare sulle nostre intenzioni (il pesce e l'ambiente che vorremmo affrontare) e su quale canna e mulinello abbiamo acquistato. Inutile caricare un corposo nylon dello 0,30 su un mulinellino montato su una piccola cannettina da trotelle o viceversa un esile 0,20 su un mulinellone montato su un bazooka da tonni.
Per dare un minimo di orientamento sulla scelta, direi di rimanere tra nylon dello 0,22 (per le canne con minima grammatura) ed uno dello 0,30 (per canne con grammatura sui 30g.), salendo di dimensione gradualmente nelle grammatura intermedie (vedere la scaletta delle canne) ed eventualmente superiori. Comunque le canne moderne hanno la fortuna di indicare quale filo possono sopportare, così non dobbiamo fare altro che attenerci a tale indicazione. Per essere proprio tranquilli, assicuratevi che nel vostro mulinello entrino almeno 120 metri del nylon prescelto, giusto per avere una riserva nella lotta con l'eventuale bestione ed un po' di autonomia prima di dover imbobinare del nuovo nylon a causa di tagli, parrucche, nodi ecc.
Voglio però precisare una cosa: fino ad uno 0,30 si riesce ad effettuare dei lanci piuttosto lunghi; oltre tale spessore no. La dimensione maggiore del nylon permette un passaggio della lenza meno agevole tra gli anelli della canna e pertanto le vostre esche, anche se piuttosto pesanti, non riusciranno a volare lontano come quelle del vicino di pesca che utilizza un trecciato dello 0,18. Sappiatelo. Anche per questa caratteristica il mio consiglio di rimanere su attrezzi medi (in tutte le componenti) mantiene la sua validità.
Per la prima imbobinatura consiglio di rivolgersi al negoziante di fiducia, facendolo fare direttamente a lui. Primo perché il costo del nylon potrebbe essere incluso in quello dell'acquisto del mulinello; secondo perché avrà maggiore occhio nella quantità di nylon da imbobinare. Comunque sia, non risparmiate sul prezzo di questo componente in particolare: molto meglio avere una canna mediocre con un nylon top di gamma piuttosto che il contrario.
Se avete notato non ho parlato di fluorocarbon o trecciato, ma solo di nylon. Non l'ho fatto per una banale dimenticanza, ma perché ritengo che il nylon sia il migliore prodotto nell'assecondare i pastrocchi che può fare un novizio dello spinning, anche nella lotta con il pesce. Il fluorocarbon per un verso ed il trecciato per un altro offrono indubbi vantaggi, ma sono anche molto più costosi e piuttosto complicati da utilizzare, soprattutto perché espongono più frequentemente al rischio di imparruccare tutto, facendovi così perdere svariato tempo alla ricerca del bandolo della matassa. E spendere nuovi soldi se tale bandolo non verrà trovato.
Gli artificiali
Risolto il rebus canna, mulinello e nylon, il vostro sguardo volerà sognante sullo scaffale delle esche artificiali. E qui, cari miei, sarà la morte del vostro conto in banca! O almeno, lo sarà se non seguirete un minimo di logica negli acquisti. Infatti, anche in questo caso, il consiglio è quello di effettuare la scelta iniziale con intelligenza, basando le proprie decisioni sulle caratteristiche dell'attrezzatura che ci saremo procurati. Quindi dovremo tornare a pensare al pesce che vorremo pescare e soprattutto al peso che la canna acquistata potrà lanciare. Questa infatti dovrà essere la vostra prima imprescindibile discriminante: andranno scelte esche che hanno un peso compatibile con la potenza di lancio della vostra canna.
Pertanto, se la vostra canna avrà una potenza di lancio tra 7 e 21 grammi, le esche da acquistare dovranno necessariamente avere peso compreso tra i 7 ed i 21 grammi. Lo so, è banale e lapalissiano, ma non ci credereste se vi raccontassi in quanti non seguono strettamente questa regola, soprattutto alle prime esperienze. Il rischio dell'acquisto ed utilizzo di esche dal peso sbagliato è quello di lanciare male e mal governare l'esca durante il recupero. Questo quando va bene. Invece, se andasse proprio male, si potrebbe arrivare addirittura alla rottura della canna, soprattutto nei casi in cui si cercasse di lanciare un esca dal peso specifico superiore alla potenza sopportata del fusto in grafite.
Un altra discriminante universale nella scelta delle esche è il colore: soprattutto all'inizio è bene preferire colorazioni naturali, nel senso di livree che imitano effettivamente qualcosa di esistente, evitando roba con colori fotonici. Lo dico perché spesso i novizi, passata l'iniziale euforia dell'acquisto compulsivo, si fidano pochissimo nell'utilizzare i colori pastello o fluorescenti e quindi tali esche, acquistate con grande godimento, molto spesso rimangono poi confinate nel cassetto. In realtà sarebbero validissime, ma le finestre di impiego richiedono un indubbia maggiore esperienza sul campo, quindi rimandiamo il loro acquisto al prossimo futuro.
Oltre al colore, le esche possono essere scelte in base alla loro dimensione, una caratteristica che non sempre va di pari passo con il peso. Ebbene, non ci dovremo preoccupare se un esca sembrasse troppo grande per il pesce. Fidatevi. Non ci saranno mai esche abbastanza grandi per un pesce predatore. Quindi acquistate con tranquillità anche minnow, jerk, pencil, wtd (le classiche imitazioni di pesci in legno o plastica galleggianti ed affondanti) di 12 o 15 o 17 o più centimetri di lunghezza, se rientrano nel peso lanciabile dalla vostra canna.
Ma il bello è che... vale anche l'esatto opposto: pesci grandi a volte abboccano ad esche piccole. Quindi, se l'esca è del peso adatto e del colore adatto e - cosa fondamentale - vi piace, la dimensione deve essere una delle ultime cose di cui preoccuparsi.
Naturalmente le esche potrebbero essere scelte anche per il materiale di cui sono fatte, per la loro galleggiabilità o per il loro affondamento, per le vibrazioni che emettono, per la loro forma, per la cura dei dettagli o perché fanno uno splendido pendant con le scarpe di vostra moglie o per... un sacco di altre caratteristiche. Le discriminanti sono davvero numerose. Ma fermiamoci a quanto detto sopra, almeno in questa sede.
Stabilito il peso, stabilito il colore e stabilito che la dimensione non è un problema, sarete già in grado di fare una scelta oculata sulla prima scorta di esche da acquistare. Per darvi un ulteriore aiuto vi rimando a questo mio articoletto proprio sulla scelta e selezione delle esche che potete leggere qui, tanto per non esagerare nel numero degli acquisti e nei chilogrammi di artificiali di scorta da stipare nelle tasche, insomma per essere almeno un pochino razionali.
Ora però dovremo pensare nuovamente al pesce che abbiamo deciso, sin dall'inizio, di andare a pescare.
Se siete arrivati fino a qui, cioè avete scovato il mio blog nella marea di scritti del web, vuol dire che con internet ci sapete fare. Ed io proprio ad internet vi rimando, non perché non voglio darvi i giusti suggerimenti, ma perché semplicemente sarete più veloci ed efficaci.
Effettuate una ricerca sulle foto pubblicate nel web delle catture del pesce che vi interessa, anche in lingua straniera, e memorizzate la forma degli artificiali che vedrete in bocca ai pesci nelle foto. Non preoccupatevi troppo della marca precisa o dell'esatto modello, ma date invece importanza alla tipologia ed alle fattezze di quegli artificiali specifici. Quando ne avrete individuati un numero adeguato (non esagerate, per un adeguato start kit addirittura anche un singolo artificiale potrebbe essere sufficiente) dirigetevi al negozio più vicino od affidatevi al vostro tablet pieno di negozi virtuali e procedete all'acquisto.
Ripeto: non importa che l'artificiale sia identico in tutto e per tutto (tale marca e tale modello) a quello visto in rete, ma basta che sia simile nelle fattezze e nel colore. Giusto per avere una base di partenza nella scelta. E magari che tale scelta vi aiuti anche psicologicamente verso le prime catture, con quell'idea che vi ronzerà nella mente "se ce l'ha preso lui con un artificiale così, ce lo posso prendere anche io".
Ah, quasi dimenticavo, un ultima accortezza: un esca specifica per il mare va bene anche in fiume; un artificiale specifico per l'acqua dolce potrebbe non essere indicato per il mare. In quale senso? Nel senso delle sue componenti che potrebbero soffrire la salsedine e quindi arrugginirsi irrimediabilmente dopo il primo uso. Pertanto, se il vostro primo obiettivo è il mare, accertatevi che l'esca sia dotata delle giuste caratteristiche per resistere al sale marino (gli ancorotti in primis).
Insieme agli artificiali dovremmo anche acquistare i moschettoni, fondamentali per collegare l'esca al nylon e permetterci veloci sostituzioni in fase di pesca. Se tra le vostre esche non ci sono artificiali che tendono a girare o roteare (i famosi cucchiaini) preferiteli senza girella. Anche qui una marca vale l'altra. L'importante è controllarne la resistenza in chilogrammi che deve essere proporzionata al nylon prescelto: se avete caricato uno 0,25 che tiene 6 kg, allora dovrete acquistare moschettoni che riescano a sopportare 6 kg.
Nell'infinito mondo delle esche, nello specifico quelle in gomma, ci sarà anche da valutare l'acquisto di ami dedicati, piombi dedicati, altri ammennicoli dedicati. Ecco, il mio consiglio iniziale è quello di scegliere (se si è a digiuno completo di nozioni su questo universo) buste di gomme già complete di ami, in modo da essere sicuri di avere a disposizione le cose giuste per effettuare un corretto innesco ed una successiva corretta presentazione dell'esca in pesca.
Internet è comunque pieno di semplici tutorial sugli inneschi delle esche in gomma. Quindi se vi voleste togliere lo sfizio di acquistarle ed usarle, basterà passare una serata a fare qualche ricerca su Youtube.
Sempre in questo infinito mondo ci sarebbero anche tutte le tipologie di esche metalliche, ovvero cucchiaini rotanti, cucchiaini ondulanti, spinnerbait, buzzbait, metal jig, validissime per catturare più o meno tutti i tipi di pesci. Per capirne di più vi rimando volentieri a questo mio articolo dedicato proprio al rotante. Valutate voi se inserirlo nella lista dei desideri o no. Io lo farei, perlomeno se si volesse iniziare dall'acqua dolce. Tra l'altro, con un recupero lineare, molto semplice, garantiscono già un ottima efficacia. E poi sono "un classico" irrinunciabile del pescatore a spinning.
Esche artificiali, un universo infinito nel quale è meglio muoversi con cautela |
Un altra discriminante universale nella scelta delle esche è il colore: soprattutto all'inizio è bene preferire colorazioni naturali, nel senso di livree che imitano effettivamente qualcosa di esistente, evitando roba con colori fotonici. Lo dico perché spesso i novizi, passata l'iniziale euforia dell'acquisto compulsivo, si fidano pochissimo nell'utilizzare i colori pastello o fluorescenti e quindi tali esche, acquistate con grande godimento, molto spesso rimangono poi confinate nel cassetto. In realtà sarebbero validissime, ma le finestre di impiego richiedono un indubbia maggiore esperienza sul campo, quindi rimandiamo il loro acquisto al prossimo futuro.
Oltre al colore, le esche possono essere scelte in base alla loro dimensione, una caratteristica che non sempre va di pari passo con il peso. Ebbene, non ci dovremo preoccupare se un esca sembrasse troppo grande per il pesce. Fidatevi. Non ci saranno mai esche abbastanza grandi per un pesce predatore. Quindi acquistate con tranquillità anche minnow, jerk, pencil, wtd (le classiche imitazioni di pesci in legno o plastica galleggianti ed affondanti) di 12 o 15 o 17 o più centimetri di lunghezza, se rientrano nel peso lanciabile dalla vostra canna.
Ma il bello è che... vale anche l'esatto opposto: pesci grandi a volte abboccano ad esche piccole. Quindi, se l'esca è del peso adatto e del colore adatto e - cosa fondamentale - vi piace, la dimensione deve essere una delle ultime cose di cui preoccuparsi.
Naturalmente le esche potrebbero essere scelte anche per il materiale di cui sono fatte, per la loro galleggiabilità o per il loro affondamento, per le vibrazioni che emettono, per la loro forma, per la cura dei dettagli o perché fanno uno splendido pendant con le scarpe di vostra moglie o per... un sacco di altre caratteristiche. Le discriminanti sono davvero numerose. Ma fermiamoci a quanto detto sopra, almeno in questa sede.
Stabilito il peso, stabilito il colore e stabilito che la dimensione non è un problema, sarete già in grado di fare una scelta oculata sulla prima scorta di esche da acquistare. Per darvi un ulteriore aiuto vi rimando a questo mio articoletto proprio sulla scelta e selezione delle esche che potete leggere qui, tanto per non esagerare nel numero degli acquisti e nei chilogrammi di artificiali di scorta da stipare nelle tasche, insomma per essere almeno un pochino razionali.
Ora però dovremo pensare nuovamente al pesce che abbiamo deciso, sin dall'inizio, di andare a pescare.
Piccola esca, grande risultato |
Effettuate una ricerca sulle foto pubblicate nel web delle catture del pesce che vi interessa, anche in lingua straniera, e memorizzate la forma degli artificiali che vedrete in bocca ai pesci nelle foto. Non preoccupatevi troppo della marca precisa o dell'esatto modello, ma date invece importanza alla tipologia ed alle fattezze di quegli artificiali specifici. Quando ne avrete individuati un numero adeguato (non esagerate, per un adeguato start kit addirittura anche un singolo artificiale potrebbe essere sufficiente) dirigetevi al negozio più vicino od affidatevi al vostro tablet pieno di negozi virtuali e procedete all'acquisto.
Ripeto: non importa che l'artificiale sia identico in tutto e per tutto (tale marca e tale modello) a quello visto in rete, ma basta che sia simile nelle fattezze e nel colore. Giusto per avere una base di partenza nella scelta. E magari che tale scelta vi aiuti anche psicologicamente verso le prime catture, con quell'idea che vi ronzerà nella mente "se ce l'ha preso lui con un artificiale così, ce lo posso prendere anche io".
Ah, quasi dimenticavo, un ultima accortezza: un esca specifica per il mare va bene anche in fiume; un artificiale specifico per l'acqua dolce potrebbe non essere indicato per il mare. In quale senso? Nel senso delle sue componenti che potrebbero soffrire la salsedine e quindi arrugginirsi irrimediabilmente dopo il primo uso. Pertanto, se il vostro primo obiettivo è il mare, accertatevi che l'esca sia dotata delle giuste caratteristiche per resistere al sale marino (gli ancorotti in primis).
Insieme agli artificiali dovremmo anche acquistare i moschettoni, fondamentali per collegare l'esca al nylon e permetterci veloci sostituzioni in fase di pesca. Se tra le vostre esche non ci sono artificiali che tendono a girare o roteare (i famosi cucchiaini) preferiteli senza girella. Anche qui una marca vale l'altra. L'importante è controllarne la resistenza in chilogrammi che deve essere proporzionata al nylon prescelto: se avete caricato uno 0,25 che tiene 6 kg, allora dovrete acquistare moschettoni che riescano a sopportare 6 kg.
Nell'infinito mondo delle esche, nello specifico quelle in gomma, ci sarà anche da valutare l'acquisto di ami dedicati, piombi dedicati, altri ammennicoli dedicati. Ecco, il mio consiglio iniziale è quello di scegliere (se si è a digiuno completo di nozioni su questo universo) buste di gomme già complete di ami, in modo da essere sicuri di avere a disposizione le cose giuste per effettuare un corretto innesco ed una successiva corretta presentazione dell'esca in pesca.
Internet è comunque pieno di semplici tutorial sugli inneschi delle esche in gomma. Quindi se vi voleste togliere lo sfizio di acquistarle ed usarle, basterà passare una serata a fare qualche ricerca su Youtube.
Il cucchiaino mantiene sempre la sua efficacia, anche con pesci "differenti" |
Occhio a questo suggerimento: se il vostro obiettivo è la cattura di pesci con dentature "serie", come i voraci pesci serra od i meravigliosi lucci, mettete in conto di acquistare anche il classico cavetto d'acciaio, un articolo utilissimo ad evitare che, durante le concitate fasi del combattimento, la lenza si recida a causa dello sfregamento sull'affilata dentatura del pesce.
Capi di abbigliamento e affini
A questo punto il più è fatto, ma per andare a pescare occorrono ancora alcuni complementi di attrezzatura che è sempre bene passare in rassegna.
Riprendiamo il discorso fatto ad inizio del post e parliamo degli abiti. In estate va bene più o meno tutto, ma nelle altre stagioni indossare dei capi buoni e confortevoli aiuta moltissimo e rende più piacevoli le ore passate a lanciare con la vostra canna, soprattutto in condizioni meteo non proprio favorevoli. Ne beneficerà anche la vostra salute. Quindi non lesinate proprio su queste cose, anche perché potrebbero servirvi non solo in pesca. Un buon giubbotto è un buon giubbotto dovunque ed una volta che avrete acquistato roba buona, questa vi ripagherà dello sforzo economico fatto lasciandovi asciutti, caldi e rilassati, durando nel tempo. Scegliete capi con molte tasche (vi accorgerete che non basteranno mai) e che abbiano le cerniere a sigillarle per non seminare costose proprietà in giro.
Anche per i pantaloni seguite le medesime indicazioni, pantaloni che preferibilmente dovrebbero essere confezionati con stoffe antistrappo, visto che ci potremmo trovare ad attraversare cespugli di rovi o a scivolare strusciando clamorosamente il nostro fondo schiena. Visto che si parla di pesca e quindi di "cacciare" dei pesci è logico scegliere colori non troppo vistosi, quindi i colori naturali neutri, come il verde, il cachi, il marrone ecc. sono da preferire, evitando assolutamente il fucsia, il giallo radioattivo o il verde pastello, ottimi solo per farsi prendere in giro dagli altri pescatori. Le tinte mimetiche, va da se, sono indicatissime.
Utilissimo anche un cappello da tenere ben calzato sulla testa, per proteggere dai raggi solari estivi e dai gelidi venti invernali.
Riprendiamo il discorso fatto ad inizio del post e parliamo degli abiti. In estate va bene più o meno tutto, ma nelle altre stagioni indossare dei capi buoni e confortevoli aiuta moltissimo e rende più piacevoli le ore passate a lanciare con la vostra canna, soprattutto in condizioni meteo non proprio favorevoli. Ne beneficerà anche la vostra salute. Quindi non lesinate proprio su queste cose, anche perché potrebbero servirvi non solo in pesca. Un buon giubbotto è un buon giubbotto dovunque ed una volta che avrete acquistato roba buona, questa vi ripagherà dello sforzo economico fatto lasciandovi asciutti, caldi e rilassati, durando nel tempo. Scegliete capi con molte tasche (vi accorgerete che non basteranno mai) e che abbiano le cerniere a sigillarle per non seminare costose proprietà in giro.
Anche per i pantaloni seguite le medesime indicazioni, pantaloni che preferibilmente dovrebbero essere confezionati con stoffe antistrappo, visto che ci potremmo trovare ad attraversare cespugli di rovi o a scivolare strusciando clamorosamente il nostro fondo schiena. Visto che si parla di pesca e quindi di "cacciare" dei pesci è logico scegliere colori non troppo vistosi, quindi i colori naturali neutri, come il verde, il cachi, il marrone ecc. sono da preferire, evitando assolutamente il fucsia, il giallo radioattivo o il verde pastello, ottimi solo per farsi prendere in giro dagli altri pescatori. Le tinte mimetiche, va da se, sono indicatissime.
Utilissimo anche un cappello da tenere ben calzato sulla testa, per proteggere dai raggi solari estivi e dai gelidi venti invernali.
Con la giusta attrezzatura si può pescare sempre e comunque |
Massima considerazione anche per gli stivali, un altro capo di abbigliamento indispensabile per un pescatore che di natura ha a che fare con l'acqua molto da vicino. Evitate lo stivaletto basso classico, utilissimo per fare l'orto o andare a funghi, ma non per praticare seriamente lo spinning. Nei primi tempi cercate di evitare anche i più impegnativi waders (un acquisto che magari sarà da rimandare al futuro). Concentratevi invece sui più pratici stivali a coscia, validi per affrontare egregiamente il 90% degli spot di pesca e delle necessità di uno spinner. Naturalmente di buona fattura, magari traspiranti, con suole dal buon grip e comodi per camminare, per evitare noiose vesciche in quelle occasioni che richiedono continui spostamenti, terrificanti saponate in quelle giornate di caldo torrido, nonché rovinose cadute sui fondi appena appena scivolosi.
Un altro componente fondamentale per il pescatore a spinning è la borsa dedicata ad artificiali e minuterie varie. Ne esistano di varie forme, dimensioni e fatture, ormai anche studiate appositamente per il pescatore a spinning moderno. Anche in questo caso la cerniera è d'obbligo e la dimensione deve essere adatta ad accogliere le vostre scatole di artificiali (che in futuro magari saranno numerose).
Non esagerate però con le dimensioni, perché alla fine quando le riempirete (e succederà, fidatevi) peseranno una tonnellata e vi spaccheranno la schiena mentre le trascinerete per ore ed ore in spalla. Preferite dimensioni "umane" e che abbiano un laccio porta spalla abbastanza ampio da non segarvi il collo.
Una volta erano molto in voga i gilè, un capo di abbigliamento tipico anche dei cacciatori. Il vantaggio è che distribuisce il peso delle cose trasportate su tutte le spalle. I contro sono: è un altro capo da tenere indosso (ed in estate si sente); le tasche anteriori, quando piene, possono limitare il pescatore nella propria azione; la capacità di carico è inferiore. Sono comunque sempre capi validi ed una buona alternativa per portarsi dietro l'attrezzatura, pertanto valutate anche questa opzione senza scartarla a priori. Anche qui, alla fine, si tratta di gusti.
Oltre al vestiario ed alla borsa, per avere la meglio sui pesci di taglia (e non solo su quelli) il guadino è un attrezzo che non va assolutamente sottovalutato. Soprattutto alle prime armi può non essere semplice issare il pesce direttamente con le proprie mani, come si fa con il black bass infilandogli un dito in bocca o con il luccio facendogli una presa opercolare (non proprio semplice anche per i più esperti). Oltretutto con mosse maldestre potremmo anche infilzarci con gli ami delle nostre esche mentre cerchiamo di tenere fermo un pesce che si dibatte. Quindi un investimento in un guadino è una spesa intelligente. Sceglietelo leggero (la cosa più importante, visto che andrà portato dietro) e fatto in silicone, un materiale che non danneggia l'integrità del pesce e permette rilasci più semplici. Naturalmente ripiegabile, affinché non ingombri troppo nel trasporto.
Un buon sostituto del guadino (soprattutto perché molto meno ingombrante) è il boga grip, una specie di tenaglia che va infilata nella bocca del pesce e che chiude sul labbro inferiore del pinnuto, in modo che non si liberi anche dimenandosi. E' però uno strumento più complicato del guadino, non semplicissimo nell'uso e che può creare qualche danno al pesce. Può essere però un acquisto da rimandare al futuro quando la pratica della cattura sarà più oliata.
Un altro componente fondamentale per il pescatore a spinning è la borsa dedicata ad artificiali e minuterie varie. Ne esistano di varie forme, dimensioni e fatture, ormai anche studiate appositamente per il pescatore a spinning moderno. Anche in questo caso la cerniera è d'obbligo e la dimensione deve essere adatta ad accogliere le vostre scatole di artificiali (che in futuro magari saranno numerose).
Non esagerate però con le dimensioni, perché alla fine quando le riempirete (e succederà, fidatevi) peseranno una tonnellata e vi spaccheranno la schiena mentre le trascinerete per ore ed ore in spalla. Preferite dimensioni "umane" e che abbiano un laccio porta spalla abbastanza ampio da non segarvi il collo.
Una volta erano molto in voga i gilè, un capo di abbigliamento tipico anche dei cacciatori. Il vantaggio è che distribuisce il peso delle cose trasportate su tutte le spalle. I contro sono: è un altro capo da tenere indosso (ed in estate si sente); le tasche anteriori, quando piene, possono limitare il pescatore nella propria azione; la capacità di carico è inferiore. Sono comunque sempre capi validi ed una buona alternativa per portarsi dietro l'attrezzatura, pertanto valutate anche questa opzione senza scartarla a priori. Anche qui, alla fine, si tratta di gusti.
Pesce gatto ? Oibò.. meglio tirarlo su con il boga |
Un buon sostituto del guadino (soprattutto perché molto meno ingombrante) è il boga grip, una specie di tenaglia che va infilata nella bocca del pesce e che chiude sul labbro inferiore del pinnuto, in modo che non si liberi anche dimenandosi. E' però uno strumento più complicato del guadino, non semplicissimo nell'uso e che può creare qualche danno al pesce. Può essere però un acquisto da rimandare al futuro quando la pratica della cattura sarà più oliata.
Tutto il resto
Ormai è fatta. Siamo vestiti adeguatamente, abbiamo in mano una canna, un mulinello caricato con il giusto nylon e l'adeguata scorta di esche. Mancano solo le piccole rifiniture di attrezzatura.
Innanzitutto bisogna procurarsi una pinza a becchi lunghi per le operazioni di slamatura del pesce. I negozi di pesca ne hanno di varie tipologie e misure, quindi basterà sceglierne una. In alternativa andranno bene anche delle classiche pinze da lavoro, l'importante è che abbiano un peso limitato ed i becchi abbastanza lunghi ed abbastanza fini da entrare comodamente dentro la bocca del pesce, garantendo però una buona presa su ami ed ancorotti.
Successivamente dovrà essere acquistato un paio di forbici, meglio piccole ed a punta, che taglino bene, per tutte quelle occasioni nelle quali si dovrà rifare nodi e tagliare il nylon. Buoni sostituti sono anche i classici tagliaunghie, ma quelli con il becco verso l'esterno, non quelli classici da manicure. E poi, se proprio ci vogliamo togliere lo sfizio, i negozi di pesca offrono modelli che tagliano perfettamente anche il trecciato, pensando ad un suo futuro utilizzo.
Altra cosa importante, spesso sottovalutata, sono gli occhiali. Se uno indossa normalmente quelli da vista allora sarà già apposto. Se invece non li ha, è bene che pensi ad acquistarne un paio, di quelli da sole (meglio se polarizzati), e che si forzi ad usarli con continuità (nella fase di pesca) perché gli occhiali, oltre a proteggere dai raggi solari ed a fare vedere ciò che accade sotto la superficie (se polarizzati), proteggeranno anche dal rischio di infilarsi nelle pupille degli occhi le esche impazzite che volano in aria a seguito di un energico disincaglio, di una slamatura accidentale nel combattimento o di un maldestro lancio (vostro o di un compagno). Cose che accadono con una certa frequenza. E poi... volete mettere un selfie con un bel pesce ed un bel paio di occhiali da sole indossati? Vi donerà più carisma e sintomatico mistero!
Dulcis in fundo, considerate anche l'acquisto di una torcia da fronte per facilitarvi nell'azione in notturna. Anzi, non consideratela, acquistatela senza pensarci troppo. Visto che tra i momenti migliori nella pesca si annoverano da sempre l'alba ed il tramonto, non saranno rare le volte in cui ci dovremo muovere o rifare un nodo con l'oscurità. E senza torcia sarà davvero dura.
Dulcis in fundo, considerate anche l'acquisto di una torcia da fronte per facilitarvi nell'azione in notturna. Anzi, non consideratela, acquistatela senza pensarci troppo. Visto che tra i momenti migliori nella pesca si annoverano da sempre l'alba ed il tramonto, non saranno rare le volte in cui ci dovremo muovere o rifare un nodo con l'oscurità. E senza torcia sarà davvero dura.
Eccoci pronti a diventare i veri Eroi della pesca |
Adesso ci siamo davvero. Siamo pronti ad affrontare l'avventura per la prima volta. Mancano solo delle importanti considerazioni che...
...potrete leggere nella seconda parte della guida
...potrete leggere nella seconda parte della guida
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In attesa del prossimo post, leggi anche i nuovi articoli dedicati agli approfondimenti tecnici
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