Cari lettori è giunto il momento di confrontarsi con la preda per antonomasia del pescatore a spinning d'acqua dolce: sua Maestà il Luccio. Ebbene si, anche io ho un debole per questo meraviglioso pesce dalla bocca dentuta, dalla livrea mimetica e dal corpo affusolato. Posso dire che sono diventato un pescatore a spinning proprio grazie a lui perché venni iniziato alla sua pesca da mio zio, quando ero ancora un bambino. Lui pescava a spinning già da tempo, mentre io ero ancora dedito alla canna fissa con galleggiante. Vedere la sua scatola piena di cucchiaini luccicanti fu per me una scoperta meravigliosa ed affascinante, quasi come l'aver trovato un forziere dei pirati pieno di splendenti dobloni. Le esche artificiali mi conquistarono immediatamente. Ed immediatamente mi conquistò questo predatore d'acqua dolce aggressivo e sfuggente, un formidabile ed enorme divoratore di esseri viventi nato solo per diffondere il terrore nei fiumi e nei laghi italiani (o almeno questa era la folle idea che avevo in testa da bimbo dotato di fantasia).
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Il luccio in tutta la sua bellezza |
Già solo osservando la foto sopra, con quell'inconfondibile silhouette idrodinamica, non si può che apprezzare la bellezza di questo pesce. E le prime catture effettuate con il cucchiaino, anche se di piccoli esemplari sotto i 50 centimetri, per un ragazzino abituato a salpe, castagnole, saraghetti, occhiatelle pescati con la pastella, sembrarono estenuanti combattimenti con mostri acquatici di dimensioni gigantesche. Certamente su tali sensazioni influirono anche le mie povere dotazioni del tempo, visto che utilizzavo un mulinello economico (che i cuscinetti a sfera non sapeva nemmeno cosa fossero) con in bobina un banale nylon 0,25 (rubato al nonno) abbinato ad una canna telescopica di 180 centimetri fatta in vetroresina, da 15 grammi di potenza, con anelli in plastica dura, che si piegava anche solo con il vento. Quanta ingenua follia e quanti bei ricordi mi tornano alla mente...
Ma bando alle ciance. Volete effettuare la prima cattura a spinning di un esocide? Siete disperati perché non sapete come orientarvi in questo vasto universo e cercate un piccolo aiuto per fare vostra la tecnica di pesca al luccio? Fortunatamente per voi c'è l'eroico Darth Waders a soddisfare le vostre richieste.
Come ho fatto per altri pesci tipici dello spinning (in fondo all'articolo metterò i link) anche in questo post dedicato specificamente a coloro che non hanno mai tentato la sorte con sua maestà Esox Lucius, affronterò l'argomento pesca all'esocide partendo dall'attrezzatura, per arrivare poi alla tecnica vera e propria, sempre con l'intento di fornire le coordinate fondamentali per un primo approccio proficuo alla pesca del mitico luccio, naturalmente con le esche artificiali. Sia chiaro che per comprendere appieno i suggerimenti seguenti, benché semplici, occorrerà sapere già cosa sia la pesca a spinning e magari si stia già esercitando tale tecnica. Se così non fosse vi rimando alla lettura di questo post sulla pesca con esche artificiali che chiarirà i concetti di base. Inoltre, trattandosi di "primo approccio", i suggerimenti saranno validi soprattutto per coloro che intendono cimentarsi con il luccio da riva, quindi a piedi.