venerdì 9 novembre 2018

Piove, senti come piove, Madonna come piove, senti la frizione che fa ZZZZZZ... SPIGOLA dopo la buriana

Ebbene si, questa canzone di Jovanotti mi è sempre piaciuta e mi sembrava l'ottima intro per questo report su una notevole cattura effettuata ieri sera, appena dopo il lavoro, appena prima di cena, in perfetto orario da "aperispinning" insomma. Quelle veloci e fugaci pescate che ti rimettono al mondo perché strappate al logorio della vita moderna, quasi inaspettate, sicuramente godute. Protagonista assoluta la meravigliosa regina del mare: la spigola.
Piove... Non ci sono dubbi. Si va a pesca. Ma dopo...
Ma torniamo un attimo indietro. L'altro ieri, dopo più di due settimane di totale astinenza da pesca, avevo preparato tutta l'attrezzatura da spigola per dirigermi verso il mare nella speranza di farmi due ore piene di spinning. Naturalmente, appena arrivato sul mare, la pioggia ha iniziato ad essere protagonista assoluta, costringendomi a tornare di corsa in auto nella speranza che smettesse. Ha smesso secondo voi? No, naturalmente... Così sono stato costretto a trasformare due ore di pesca in due ore di ascolto radio in auto, ottimo per imparare le hit del momento, ma pessimo modo di passare due ore di pesca. Pessimissimo... Ed allora, per nutrire un po' di speranza e lenire l'arrapamento caduto insoddisfatto, ho lasciato canna, esche ed ammennicoli vari in auto, nutrendo la speranza di poter provare il giorno dopo. E così, fortunatamente, è stato.

lunedì 15 ottobre 2018

L'autunno è ormai alle porte e io dell'esche mi fo scorte! Come costruire un artificiale vincente con un giocattolo

Ebbene si, siamo arrivati ad ottobre e come se nulla fosse dall'estate siamo già passati all'autunno, la stagione più uggiosa delle quattro. E' però anche un ottima stagione per pescare e quindi mi auguro che siate impegnati con canna in mano e piedi nell'acqua, ma... se invece le vostre giornate lavorative ormai finiscono troppo tardi, la triste pioggia vi accascia e quindi non potete più uscire di casa, c'è pronto un nuovo compitino fatto apposta per voi. Quale? Incrementare la scorta di esche!

Vi mancano i soldini in tasca per riempire cassetti, cassettini e cassettoni di nuove esche artificiali? Nessun problema, con un po' di ingegno e una sana dose di follia si possono creare esche da spinning innovative con una spesa irrisoria. Ecco come.
La perfetta aiutante per autocostruirsi le esche
Lasciate da parte gli acquisti compulsivi di essenze di legno, turapori, acciai inox, vetrificanti, stucchi, vernici, pennelli, aeropenne e via e via al vostro ipermercato di bricolage preferito sperperando i vostri risparmi e riempendo di roba la vostra casa. Concentratevi invece sulle proprietà dei vostri più giovani parenti. Quali proprietà?!? I giocattoli, naturalmente.
E quelli generalmente più brutti che gli scaffali di un supermarket o di un banco del mercatino possano mai esporre.

lunedì 1 ottobre 2018

Quando il mare è bello blu, la LAMPUGA fa per... tu! Report veloce sullo spinning alla lampuga in terra sarda

Ebbene si, dopo un estate passata piuttosto lontano dalla pesca (salvo un fugace ritorno al bass di metà luglio) in questo settembre mi sono riavvicinato con molta passione allo spinning, soprattutto marino. Una sera qui, una sera li, una sera giù, una sera su e poi è nata l'idea dell'avventura in terra sarda per fare un po' di spinning dalla barca alla ricerca di qualche bel pesciolotto raro da incontrare nella canonica pesca da terra.
Il meraviglioso blu cobalto del mare al largo

Così, caricati i bagagli in auto, io ed il solo lato maschile della famiglia, in un perfetto stile "zingaro" di Monicelliana memoria, siamo partiti alla volta della meravigliosa Sardegna, carichi di fiducia e speranza nell'affrontare il limpido mare che la circonda, bevendo Icnusa e mangiando papassini e  naturalmente tutte le altre leccornie che abbondano in questa regione (da visitare anche solo per la culinaria).
E così abbiamo passato due giorni da ricordare, praticando bolentino, trainetta e naturalmente spinning dalla barca su un gozzo molto comodo e molto "marino" nell'affrontare i perigliosi flutti del mare. Ma la Dea della Pesca ci ha dato in verità una grande mano, visto che ci ha offerto due giorni di mare forza 0, un bel sole caldo ed una quasi totale assenza di vento. In sintesi, delle condizioni magnifiche per stare in mare.

Risultato? Grande godimento con uno dei pesci più belli e divertenti da pescare del mediterraneo: la lampuga. Cari lettori, vi consiglio almeno una volta nella vita di organizzarvi per andare a pescare questo bellissimo pesce perché oltre ad essere magnifico esteticamente con la sua livrea tra il dorato ed il celeste metallizzato, è un notevole combattente ed un prelibato piatto da portata se fatto alla griglia a regola d'arte. Fidatevi.

venerdì 10 agosto 2018

Obiettivo zero cappotti! Perché il pesce non abbocca, non una domanda, ma una affermazione

In questo periodo nel quale mi sono un  po' allontanato dalla pesca, salvo qualche brevissima uscita per l'amico persico trota, guardando la vastità del mare da sotto l'ombrellone mi sono venute alla mente un sacco di importanti domande filosofiche: perché siamo stati creati, saremo soli nell'universo, il destino esiste o siamo in balia del caso, come mai spesso succede di andare a pesca e cappottare...

E proprio su questo ultimo fondamentale enigma dell'uomo moderno (perlomeno nella vita di noi disgraziati pescatori) ho iniziato a ragionare tentando di farmi delle domande e darmi delle risposte, come il famigerato Marzullo con gli ospiti che hanno la sventura di trovarselo di fronte.
In questo caso cappotto non è stato
Ho sbagliato io? Sono sbagliati loro (i pesci)? Sono sbagliate le attrezzature? E' sbagliato il luogo? E' sbagliato il tempo? E' sbagliato dedicarsi alla pesca e sarebbe meglio raccogliere more di rovo per farne marmellata?
Le domande sono tante e così le possibili risposte. Nel mio piccolo cercherò di analizzare in questo scritto un dubbio in particolare, anzi "IL DUBBIO", quello cioè della presenza dei pesci predatori sul luogo di pesca e proverò a delineare delle semplici tracce per inquadrare il problema e quindi tentare di correggere il tiro per non incappare una volta in più nel peggior nemico del pescatore: il nulla cosmico. Denominato anche più simpaticamente cappotto, accompagnato generalmente dagli affettuosi perculeggiamenti della ditta amici & parenti al rientro in casa.

Come in ogni questione da risolvere è bene rendere le scelte molto semplici, partendo da assunti anche banali, per poi approfondire ed entrare sempre più nel dettaglio della problematica. E così anche in questo caso procederemo in questo modo.

lunedì 16 luglio 2018

Luglio è ormai arrivato e il bass si è risvegliato

Eccomi qui per un veloce report su questa estate di pesca, che di pesca in realtà non è proprio stata... Non per colpa del tempo o della stagione, si intenda, ma per colpa del sottoscritto che ha preferito dedicarsi ad altre attività, tipo cazzeggiare allegramente in riva al mare (senza canna al seguito) godendo di queste splendide giornate di sole. Ogni tanto fare il fankazzista da ombrellone aiuta a vivere meglio.

Così ho avuto l'occasione di andare solo due volte a pesca ed entrambe nell'orario classico dell'aperispinning, con obiettivo il black bass, il pesciolone verdastro che fa tanto divertire noi pescatori a spinning e che per due mesi abbiamo lasciato giustamente (e legalmente) in pace.
In verità le pescate sarebbero state tre, ma la prima volta che mi sono riaffacciato sul lago sono dovuto fuggire a gambe levate quasi immediatamente, per sfuggire dall'assalto delle zanzare assassine succhiatrici insaziabili della mia linfa vitale. Dopo due minuti mi avevano già pinzato sulle mani, dopo cinque sul collo e sulle braccia, dopo quindici sulla schiena e sulle gambe. Prima che arrivassero a succhiarmi la fa... famosa zona cesarini, sono scappato come Usain Bolt in una finale olimpica.
Un bel bass degno dell'apertura.
Alla seconda pescata, dopo un bel bagno nella citronella, l'obiettivo principale era rinnovare una splendida canna travel regalatami da un carissimo amico (di cui non rivelerò il nome per non scatenare strane gelosie ed illazioni). Dopo aver catturato il primo pesce, non grande, ma combattivo (con sommo gaudio) ed aver quindi rinnovato adeguatamente la nuova canna, sono comunque scappato.
Si perché la carissime zanzarine avevano fatto la bocca al gusto citronella e quindi avevano iniziato ad essere un po' troppo insistenti con le mie succulente zone venose. Durata della pescata, quaranta minuti scarsi (parcheggio, vestizione, svestizione, ripartenza, inclusi).

martedì 26 giugno 2018

Raduno dei Toscani a Spinning in un occasione speciale

Ebbene sì, dopo secoli i Toscani a Spinning sono riusciti a fare un altro raduno. Sembrava impossibile, ma e successo. Congiunzioni astrali favorevoli? Il toro entrato in vergine su spinta dell'ariete? Niente di tutto ciò. Ci è voluta una scusa particolare o per meglio dire un occasione  molto importante per riuscirci. E quale occasione è più importante del matrimonio di uno storico membro?
Così domenica scorsa, in una incantevole location sulle colline toscane, ci siamo ritrovati canna in mano, artificiali sulla spalla e voglia di pesca nel cuore, per rompere le scatole ai black bass, anzi "boccaloni" visto il luogo del ritrovo, ma soprattutto per festeggiare lo sposo (del quale non svelerò il nome per le nuove normative sulla privacy... tanto lui sa chi è... e io non vado in galera).

Foto di gruppo dei Toscani a Spinning
Il neo maritino, con un organizzazione che farebbe impallidire i grossi e grassi matrimoni gipsy, ha messo su uno splendido pomeriggio per tutti i presenti, con tanto di tavole imbandite di salumi  misti affettati al momento, porchetta, vino, birra, bibite e tutto quello che serviva per far stare benissimo gli invitati e le loro famiglie. Le ore sono volate e qualche bel pesce è stato pescato (tranne dal sottoscritto, naturalmente...), con sommo gaudio dei partecipanti e scroscianti applausi dei presenti. Una domenica davvero speciale che ci ha regalato un pomeriggio vecchia maniera, quando le piacevoli scampagnate erano più frequenti ed il piacere di stare insieme rendeva la vita più leggera.

Ringrazio nuovamente l'organizzatore della bellissima festa e colgo l'occasione per rinnovare i migliori auguri ai due convolati a nozze.
Tanta felicità ragazzi!!!

venerdì 15 giugno 2018

Inquinamento: il fiume Cecina ancora protagonista

Un post veloce tanto per denunciare una volta ancora lo stato penoso del caro fiume Cecina, compagno di mille avventure alietuche, ma sempre più sofferente e sempre più avaro di catture. Che le due cose siano collegate?!
Il sospetto e venuto anche a voi, vero? Immagino...
Schiuma ed alghe non sono un buon segno
Nonostante le copiose piogge degli ultimi mesi il fiume, dopo pochissimi giorni di sole, ma proprio pochissimi, si presenta così, sporco e maleodorante, con un colore dell'acqua tra il marrone cacca ed il grigio smog, un colore che nemmeno a Lapo sarebbe potuto venire in mente. Più che un fiume di provincia sembra una cloaca da città. Davvero un bel passo in avanti a livello ambientale.

venerdì 25 maggio 2018

Molix - Sidus 145

Di vermi a forma di sigaro o stick bait che dir si voglia, ne esistono davvero molti sul mercato. Il più famoso ed apprezzato è indubbiamente il Senko, sul quale ho fatto un post specifico, ma anche altre case ne producono di interessanti e più o meno simili all'originale. Nella mia continua ricerca di allettanti alternative al suddetto, magari economicamente più vantaggiose (il che non fa mai male), ho provato anche un vermone di questa famosa casa italiana. Perché qualche alternativa di "ba'o dritto" va sempre tenuta a disposizione durante una battuta di pesca al black bass.

Molix- Sidus 145


A prima vista

Come detto, l'esca rientra nella categoria dei "vermoni" lunghi e dritti, quindi esche in gomma senza particolari appendici o fronzoli. La confezione permette di vedere bene l'esca e di valutare il colore senza filtri. Quando si prende in mano si nota immediatamente che il corpo non è uniforme e tutto pieno, ma sulla parte posteriore presenta delle alette o flaps che a sentire il produttore conferiscono all'esca un movimento in acqua particolare. Cosa che effettivamente si può riscontrare in recupero, ma a patto di fare un innesco a regola d'arte e di manovrarlo con la giusta modalità.
La gomma è sicuramente più resistente del blasonato concorrente, permettendo la cattura di più pesci senza deteriorarsi più di tanto, anche se rispetto al Senko (a parità di dimensione) si percepisce subito un minore peso specifico ed una maggiore rigidità della gomma. Il colore sembra duraturo e non si notano scambi di tintura tra gomme contigue. Il prezzo è buono e si può trovare in negozio ad €.6,50 circa. Ad oggi viene prodotto in un unica misura, ma di vari colori.

Prede: Persico Trota, Spigola
Catture: Persico trota

giovedì 3 maggio 2018

Spinning al BLACK BASS: ecco come si frega, prima della frega

Aprile è ormai finito e come ogni anno (giustamente) la pesca al persico trota si ferma in osservanza del periodo di frega, cioè quel delicato momento dell'anno nel quale dalla masturbazione si passa alla riproduzione, processo necessario affinché - in questo caso - il pesce continui ad esistere nelle nostre maltrattate acque. Pertanto è bene rispettarne le abitudini e fino al primo di luglio evitare di interferire con le loro primarie necessità (anche perché lo esige la legge Toscana).
Ma prima del fermo... Possiamo dare sfogo a tutte le nostre conoscenze di sgamati pescatori a spinning per catturare pezzi interessanti ed alleggerire così la nostalgia dei due mesi che dovremo affrontare lontani dal boccalone.
Un discreto bass catturato nel tardo pomeriggio
Parlando di pre frega si sta parlando appunto di Aprile, da sempre un mese piuttosto bizzarro da un punto di vista atmosferico. Ogni anno fa storia a se e ad aprili estivi (tipo quello appena passato) possono alternarsi aprili rigidi e freddi come i peggiori inverni, con tanto di neve e gelate annesse. Già questo può rendere l'idea di quanto complicata sia la possibilità di avere successo con questo famigerato antagonista in condizioni a dir poco imprevedibili e ballerine come ad inizio primavera, anche perché è ormai tradizione che (non esistendo più le mezze stagioni) si cada da 30° a 3° da un giorno all'altro e viceversa ed anche per più giorni di seguito.

mercoledì 4 aprile 2018

Siamo ad Aprile. Obbligatorio un bilancio del primo trimestre 2018.

Aprile dolce dormire. Ed in effetti i primi caldi e le giornate più lunghe fiaccano chiunque, anche noi poveri pescatori a scappatempo. Quindi, prima di addormentarsi definitivamente, conviene fare un bel bilancio su questo primo trimestre del 2018, segnato da un tempo atmosferico piuttosto piovoso, freddo e da giornate di vento pronunciato. Insomma uno schifo per la pesca verrebbe da dire...
La spigola, protagonista assoluta di questi mesi
Si, no, forse. Indubbiamente non è stata una stagione buona per il pescatore, di quelle che ti invitano a prendere canna ed attrezzatura andando allegramente in cu... pardon, in tasca a tutti gli impegni famigliari per scappare al mare, al fiume o al lago.

Per i pesci tutto sommato è stato invece un periodo divertente, almeno per il mio mare. Dopo un inizio di gennaio in linea con la fine del 2017 (cioè il nulla cosmico), successivamente alle prime leggere perturbazioni il mar Tirreno si è tutto d'un tratto risvegliato, regalandomi delle ore serali gustose in piedi sugli scogli. Come sempre, in quell'orario famigerato dell'aperispinning ho avuto modo di catturare diverse spigole distribuite in varie serate di pesca, di misura non eccelsa, ma comunque divertenti da guadinare, anche in considerazione della mia attrezzatura UL (valida anche per il light rock fishing) indispensabile per un "certo" tipo di pesca.

lunedì 26 marzo 2018

Nuove regole per la pesca in Toscana: passo avanti o indietro?

Forse non tutti sanno che... Dal 13 Marzo di quest'anno sono cambiate le regole della pesca in Toscana. Le nuove norme hanno introdotto alcune novità, sia in ambito di limitazioni al pescato, sia in ambito attrezzatura, con specifiche indicazioni sugli armamenti delle esche artificiali (quello che a noi spinningofili interessa di più).
Questo il link alle nuove norme: normativa per la pesca in acque interne
La trota non potrà più essere catturata con un ancoretta!
Estraendo il passaggio che interessa noi pescatori a spinning, la nuova normativa recita:
...le nuove disposizioni in riferimento ai  mezzi di pesca e i limiti di prelievo per i salmonidi nelle acque regionali:
  • Misura minima: 22 cm.
  • Limite di prelievo giornaliero: 3 capi
  • Nelle acque a salmonidi è consentito:
    • l'uso di una sola canna munita di un solo amo;
    • l'uso di esche artificiali corredate di uno o più ami singoli;
    • l'uso della moschiera e della camolera, corredate di non più di tre ami.
  • Gli ami di cui sopra devono essere privi di ardiglione o con ardiglione completamente schiacciato
Come si comprende dalle indicazioni della normativa, da oggi (anzi, dal 13 Marzo) non sarà più possibile pescare i salmonidi con le ancorette (salvo trovarli involontariamente in acque classificate a ciprinidi). Sicuramente un cambiamento molto importante per la pesca delle trote in toscana. Un passo in avanti o un passo indietro?

lunedì 26 febbraio 2018

Obiettivo zero cappotti! Perché il pesce abbocca alle nostre esche? Affrontiamo questo mistero per capire come evitare i flop

Bella domanda, vero? Come mai il pesce abboccherà alle nostre esche? Semplice: perché ha fame, risponderà la quasi totalità dei lettori. Siete proprio sicuri? Davvero? La accendiamo? Si???
Male. Si perché non è detto che sia solo la fame a pungolare il nostro caro amico pesciolino e ad indurlo all'attacco della nostra esca artificiale. Se non ci credete, leggete le righe sotto perché proverò ad affrontare un argomento molto importante ai fini della riuscita della nostra battuta di pesca a spinning.
Qui la fame è stato sicuramente l'istinto dominante
Premetto che non sono un ittiologo e quindi la trattazione seguente non tenterà di spiegare una materia a me effettivamente sconosciuta, ma cercherà invece, sulla base dell'esperienza da me maturata negli anni, di far comprendere al pescatore che per avere successo nella pesca con le esche artificiali, oltre a sfruttare lo stimolo della fame, si possano percorrere anche strade alternative. E con questa consapevolezza il bravo pescatore saprà variare il proprio approccio all'acqua a seconda delle condizioni che si troverà ad affrontare. Il risultato sarà quello di avere a disposizione più frecce al proprio arco e di conseguenza una maggiore probabilità di "scappottare".

Procediamo per ordine. Molte esche artificiali, soprattutto quelle in morbida gomma, hanno effettivamente forme e movenze molto realistiche e quindi tendono ad imitare vere e proprie forme di vita. Di conseguenza puntano a stimolare i predatori sfruttando la caratteristica di rappresentare una possibile preda in difficoltà o per meglio dire un bel boccone succulento. Tutto verissimo.
Ma quanti di voi hanno visto un pesciolino di colore giallo fotonico a pois rossi nuotare in un fiume? O magari una zampettante rana di un accecante arancio radioattivo? Non parliamo poi delle esche rigide come i popper che sembrano, ad essere molto ottimisti, piccoli pesci imbalsamati in un eterno sbadiglio che stupidamente sputano acqua dalla bocca zigzagando sulla superficie peggio di un alcolizzato alla guida...

mercoledì 7 febbraio 2018

Altro report veloce: prime spigole del 2018!

Ebbene si, continuano i miei impegni serali all'uscita dall'ufficio, quella preziosa ora rubata al logorio della vita moderna e dedicata esclusivamente a me stesso. Dopo qualche giorno di inattività (sia per il tempo atmosferico che per il tempo di orologio donato forzosamente al titolare della ditta per cui lavoro) ieri sera non ho sentito scuse: alle 19.30, appena uscito dal lavoro, mi sono diretto verso il mare.
Oddio... Non è stato per niente facile prendere la decisione definitiva, visto che tirava un gran vento di tramontana ed il termometro segnava solo 5°, con tanto di nuvoloni carichi di pioggia come nefasto monito, nonché la noiosa elefantiasi dello scroto  derivante dalla simpatica giornata lavorativa.
La prima spigola del 2018
Però la decisione era presa. Così, scansando miracolosamente i vari pinguini trovati per strada e sfuggendo all'agguato dell'orso polare uscito a prendere un po' di fresco, vestito di tutto punto (non sottovalutate mai il freddo!) sono riuscito a guadagnare il mio bel posticino sugli scogli in riva al mare, conscio del fatto che le giornate nefaste per i pescatori (climaticamente parlando) sono spesso le migliori per il pesce. Obiettivo la meravigliosa spigola ovviamente, ma sinceramente mi sarei accontentato di qualsiasi altra cosa vivente visto che il freddo pungente ed il vento di tramontana a spianare le acque sono condizioni generalmente buone anche per i simpatici sugarelli e per i cefalopodi. E prendere qualcosa è sempre bello, qualsiasi cosa sia.

venerdì 26 gennaio 2018

Report veloce: primo pesce serra di questo 2018

Eccomi a voi per un report velocissimo, giusto perché il primo pesce marino dell'anno è un sempre una cattura da sottolineare con i giusti fasti. Certo, mi sono divertito con seppie e calamari (più le prime dei secondi) e non sono mancati i piccoli antagonisti tipici del light rock fishing, ma avere in canna il primo cazzuto predatore dai denti affilati è sempre un emozione particolare.
Il pesce serra, croce e delizia degli spinner marini
Volete sapere come è accaduto? Ve lo racconto.

Ieri sera, dopo una difficile giornata di ufficio e con un sacco di cose da fare, invece di tornare a casa, fermarmi e cercare di fare il mio dovere, ho deciso di mandare a fare in culo tutti e di ritagliarmi un oretta di tranquillità e di pesca prima di cena. E così, caricata l'attrezzatura in auto, scappando dalle mie responsabilità come Jerri da Tom, mi sono diretto come una scoppiettata verso il mare.
Avevo sentito che qualche pesce nei giorni scorsi si era mosso, ma la serata placida, fredda e la totale assenza di movimenti in superficie non mi facevano presagire nulla di buono. Ma alla fine chi se ne frega... L'importante era godere della solitudine e di un po' d'aria salubre marina.

mercoledì 17 gennaio 2018

Il LIGHT ROCK FISHING, quando la leggerezza fa la differenza.

La pesca a spinning ha avuto negli ultimi anni un espansione veramente incredibile sia in fatto di esche che di attrezzature, tanto che questa tecnica una volta considerata "univoca" si è divisa in varie, mutevoli e differenti branche, ampliando esponenzialmente le possibilità di cattura per il pescatore moderno. Una di queste nuove categorie, che negli ultimi tempi è salita alla ribalta, è il Light Rock Fishing, ovvero una sorta di spinning ultra leggero dedicato alla ricerca dei piccoli predatori marini del sotto costa, pesci considerati impossibili da catturare (a spinning) fino a pochi anni fa.

Ed in questo articolo ho intenzione di parlare proprio di questa tecnica, senza spiegare il classico "primo approccio" come ho fatto in altre occasioni (se volete leggere qualcosa di simile, vi rimando a questo mio post dedicato allo scorfano), ma cercando di dare una semplice descrizione di cosa si intenda per LRF e perché (secondo il mio modesto parere) valga la pena provare a praticarlo.

Lo scorfano, la classica preda del light rock fishing
Il primo dubbio che sorge in chi non ha mai provato a praticare il light rock fishing è relativo al periodo migliore, perché si pensa che le finestre di attività dei piccoli pesci siano piuttosto limitate nel tempo e quindi, di conseguenza, i cappotti possano diventare numericamente insostenibili. E proprio per questa ragione è possibile che sorga spontanea anche la domanda: "perché cappottare cercando pesciolini se posso cappottare rischiando di catturare pescioloni?'"

La domanda è lecita, ma sappiate che uno dei pregi del LRF è proprio quello di poter essere praticato sempre. Si, avete letto bene: in qualsiasi stagione ed in qualsiasi orario le possibilità di cattura rimangono comunque buone. Come potrete vedere dalle foto del presente post, le stagioni e le ore delle catture fotografate sono le più disparate, dal caldo al freddo, dal giorno alla notte. Ed anche le condizioni del mare potranno variare dal calmo al mosso, con l'accortezza di selezionare (in caso di onda formata) dei luoghi riparati dai frangenti.