venerdì 3 ottobre 2025

Il famigerato laghetto de "Lo Scornabecchi": black bass alla riscossa!

 L'estate è ormai finita, la temperatura sta calando, le belle ragazze si stanno rivestendo, ma fortunatamente stiamo entrando in uno dei periodi più proficui per la pesca in generale e per lo spinning in particolare. Ecco perché mi piace segnalare un itinerario di pesca a me vicino (ed a me caro), in cui ho vissuto bei momenti di pesca: il famoso laghetto de Lo Scornabecchi, già Cava del Nencini (o almeno così era conosciuto negli anni novanta), situato nelle prossimità dell'abitato della località Fiorino, nel comune di Montescudaio (PI). Un laghetto che ha attraversato negli anni momenti di vera gloria seguiti poi da momenti di profondo oblio. A testimoniare i primi ci sono molti filmati reperibili su YouTube girati da bassman di fama nazionale che mostrano proprio queste acque, anche se non lo dicono. Poi negli ultimi anni, diciamo gli ultimi sette od otto, trovare qualche pescatore a lanciare i propri artificiali in queste acque è stato rarissimo. Perchè?

Finalmente persico trota!
Nessuno lo sa con precisione. Forse la fine di una moda, forse il minor fascino esercitato dalla pesca al persico trota, forse il drammatico calo delle catture registrato dopo la grande piena del fiume Cecina di una decina di anni fa o magari l'insieme dei fattori suddetti più altri sconosciuti ha portato questo laghetto ad essere quasi del tutto dimenticato dai pescatori. Talmente tanto dimenticato che le sue rive si sono riempite di canne, rovi ed arbusti così fitti ed intricati che era quasi diventato impossibile accedere a postazioni di pesca sfruttabili.
Ma da quest'anno fortunatamente qualcosa è cambiato e spero di fare una cosa gradita agli spinningofili lettori dando qualche dritta su questo luogo in particolare.

Premessa: anche io da qualche anno mi ero allontanato da questo laghetto diventato impraticabile per delle proficue pescate a piedi. Ed anche con il belly, nel caso avessi voluto farmi qualche battuta in solitaria, l'accesso alla riva sarebbe stato davvero molto complicato, salvo avere a propria disposizione un bulldozer per spianare la strada. Ad occhio direi che erano più di tre anni che non bagnavo le mie esche in questo posto. A fine agosto di quest'anno però, complice il ritiro delle acque dovuto a prolungati mesi di siccità, la situazione è finalmente cambiata e le rive, perlomeno in alcuni punti, sono tornate accessibili all'avventuroso spinningofilo senza paura (soprattutto se dotato di un bel pennato). E magicamente sono riapparsi anche i nostri amici black bass, ormai da molti ritenuti scomparsi.

Una cattura d'annata proprio nella cava in questione
Un tempo, cioè nei ruggenti anni novanta, il laghetto era ben popolato di pesce e molto frequentato dai pescatori locali, con catture di una dimensione media pari a quella della foto qui sopra, quindi perfetta per divertirsi. Avanti veloce negli anni, come già detto, la situazione è molto cambiata. Il laghetto è diventato più grande (a causa della disastrosa piena su ricordata si sono unite due cave contigue), più profondo, meno accessibile e più complicato da interpretare, quindi più difficile da far fruttare. La taglia media delle catture si è notevolmente abbassata, i pesci belli sono diventati rari e di postazioni comode per il pescatore "a piedi" se ne trovano poche e lontane l'una dall'altra. E' infatti il classico laghetto che varrebbe la pena affrontare in belly boat, magari nei mesi in cui l'acqua è ancora piuttosto alta, quando cioè la base dei canneti è ancora immersa nell'acqua. Dentro il bacino sono comunque presenti anche molti alberi morti che si palesano agli occhi del visitatore per i rami secchi che emergono dalla superficie. Insomma, di posti dove il black può nascondersi ce ne sono tantissimi.

Attrezzatura consigliata? La migliore che avete a disposizione. Tecniche per me valide? Tutte. Periodi validi? Salvo quelli di chiusura al persico trota, praticamente tutti i mesi possono riservare grandi sorprese, anche in inverno. Certo, nel periodo freddo le catture saranno ancora più difficili di quello che sono normalmente, ma il big dei big potrebbe uscire proprio nel periodo invernale, magari stanato da una grossa swim bait recuperata con maestria a lambire le strutture sommerse (mi raccomando, io non vi ho detto nulla).
In estrema sintesi è uno di quei laghetti che sa metterti in grande difficoltà, cioè può diventare un dispensatore di cappotti, ma sa anche regalarti grandi soddisfazioni se affrontato bene. Quindi preferisco non dare suggerimenti specifici su attrezzature ed esche perché sarebbe limitativo.

Oltretutto è comodissimo da raggiungere in auto e si trova anche ampio spazio per il parcheggio proprio davanti ad un bar alimentari. Una comodità che fa sempre molto piacere nelle uscite di pesca che hanno un durata piuttosto lunga. Ecco: qui evitate uscite in stile "aperispinning", cioè brevi e concitate. E' un luogo che richiede tempo e pazienza affinché vi conceda la possibilità di portare a compimento una battuta di pesca proficua.

Ci troviamo a pesca!

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