Purtroppo anche in questa estate 2021 non sono mancate le segnalazioni e gli episodi di gravi inquinamenti idrici, con tanto di morie di incolpevoli pesci. Una delle più eclatanti è accaduta in Agosto sul Biondo Tevere, che ormai sarà biondo forse solamente per l'eccessiva quantità di urina presente nel suo corso.
Foto da Corriere.it |
(ANSA) - FIUMICINO, 29 AGO - Sono circa 6 i quintali di pesci morti rimossi questa mattina dalla darsena portuale di Fiumicino. Un intervento che riporta decoro nello specchio acqueo ma, purtroppo, ancora oggi sono visibili notevoli quantità di carcasse, miste a rifiuti e detriti, trascinate dal Tevere verso le due foci e che rischiano di finire anch'esse, in parte, sulla costa del litorale romano, come successo negli ultimi giorni, dopo i temporali recenti.
Un triste spettacolo. Anzi, per un pescatore una vera e propria tragedia, visto che tra di noi pescatori sportivi (soprattutto tra quelli dediti alla pesca con esche artificiali) si compiono notevoli sforzi per diffondere la buona abitudine del catch & release, proprio con il fine di preservare la ricchezza ittica delle nostre acque. Invece questi scempi azzerano anni di proseliti e di sforzi nel convincere molti pescatori a trattenere il pesce in modo intelligente e sostenibile.
Foto da ANSA.it |
(Il Corriere della Sera) - Il termine chiave è «scolmatore di piena». Ovvero il dispositivo che in caso di piena del Tevere consente, in maniera legale, di bipassare i depuratori per poter smaltire il surplus di acqua ed evitare che i filtri si intasino e rimangano danneggiati. Una procedura che tuttavia potrebbe essere alla base della moria di pesci di fine agosto, che ha seguito analoghi fenomeni che si sono verificati anche nel 2020 e negli anni scorsi. Sempre d’estate, sempre dopo ondate di maltempo che hanno portato a nubifragi e bombe d’acqua. Nell’ultimo episodio la corrente del Tevere ha addirittura trascinato pesci morti fino alla foce, al punto che la moria si è estesa perfino sulla costa fra Fiumicino e Focene, con malori per sospetto inquinamento dell’acqua a molte miglia di distanza, tanto da registrare situazioni a Ladispoli.
Fa male anche, a dirla tutta, che il tenore degli articoli dedicati a questa brutta vicenda - non solo degli estratti sopra - sottolinei maggiormente la questione del decoro pubblico. Magari anche della rimozione delle carcasse per eliminare il cattivo odore, nonché del sottrarre alla vista i poco attraenti cadaveri che in periodo di vacanze stonano con il turismo. Perciò si dedicano più al lato estetico del problema. Ma la vera questione sarebbe un altra: la morte di centinaia di esseri viventi con branchie, pinne e squame, accompagnate da chissà quante altre forme di vita acquatiche meno appariscenti.
Invece la preoccupazione per i disgraziati pesci, vere vittime dell'inquinamento, è quasi del tutto assente. E quella per noi esseri umani, cioè gli ignari bagnanti che si sono trovati a fare un rilassante bagno in questa nuova cloaca, poco più che superficiale, utilizzata giusto come scusa per fare le solite trite polemiche elettorali in vista delle prossime votazioni amministrative. Niente di nuovo sul fronte occidentale, insomma.
Impossibile risolvere il problema nell'immediato? Okay, nessuno è dotato di bacchetta magica per risolvere il problema istantaneamente. Però, caspita, qui succede ogni anno...
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Ci rileggiamo mercoledì prossimo!
Sei interessato alla tematica ambientale? Ti invito a leggere quello che successe qualche anno fa presso l'Oasi di Santa Luce, fino a quell'evento oasi ricca di uccelli e pesci.
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