mercoledì 6 ottobre 2021

Vi racconto un po' di estate in compagnia del black bass

 Settembre ci è alle spalle da qualche giorno ormai e con esso l'estate, ma i ricordi delle mie fugaci pescate serali dedicate (spesso) al "boccalone" sono ancora ben presenti nella mia mente di pescatore a spinning. In effetti non posso proprio lamentarmi, visto che le catture non sono mancate e il mio divertimento è stato elevato, con qualche pesce davvero duro da convincere all'abboccata e per questo assolutamente godurioso per l'ego del pescatore (cioè il mio) al momento della sua cattura. Vi confido che le due esche alle quali mi sono affidato maggiormente e mi hanno regalato più catture sono state: xxxxyx e zxxyxz.

Infatti, come cantavano gli Elio e le Storie Tese, questa pesca è una sciarada... No, scherzo, se leggerete l'articolo e ve lo dirò.

Persico trota stanato con il l'esca xxxxyx
L'istituzione dell'ora legale permette al pescatore lavoratore di dedicarsi alla propria passione anche nelle giornate più dure della propria vita da ufficio perché il sole che tramonta molto tardi, con la sua luce ancora molto forte in cielo, accoglie lo spinningofilo moderno anche se il cartellino dell'uscita dal lavoro viene timbrato dopo le 19. Certo occorre avere a disposizione anche degli specchi d'acqua vicini, dove recarsi in tempi rapidi, sennò addio sogni di gloria. Ma fortunatamente il vostro eroe li ha e li sfrutta biecamente ad ogni occasione. Invidiosi?

Pazienza. Ve ne farete una ragione. Per inquadrare meglio le mie serate, vi dico che gli orari di pesca sono stati essenzialmente quelli prossimi al tramonto, cioè dalle 19.00 alle 21.00. Due ore circa nelle quali un pescatore a spinning cerca di giocarsi il tutto per tutto, puntando su un pugno di esche ed una singola canna perché diventerebbe troppo complicato e laborioso gestire troppa roba. Ed in 120 minuti, nei quali sono inclusi i viaggi di andata e ritorno, la vestizione e la svestizione, diventa molto più proficuo concentrarsi su poche cose, nelle quali però si ripone massima fiducia.

Personalmente ho utilizzato maggiormente una canna (all round si direbbe) da casting da 5/8, azione moderate fast, che mi ha consentito di gestire un po' tutti i tipi di esche selezionate  nei vari cassetti di casa e che mi sono portato in pesca nelle due plano (due sole, davvero), accompagnate da due buste di gomme (una di shad a coda paddle ed una di simil senko), per un totale di 20 artificiali differenti. Alla fine anche troppa roba.

Un discreto bass vittima di un ba'o dritto
Si, siamo d'accordo che rispetto ai milioni di miliardi di esche a disposizione del pescatore a spinning moderno una selezione di soli venti artificiali non si può definire "troppa roba", ma vi assicuro che quando si ha poco tempo a disposizione, il concentrarsi solo su poche esche di fiducia diventa più proficuo che avere a disposizione un arsenale di colori, forme, dimensioni, materiali, usi e costumi. E' il momento in cui si capisce veramente come utilizzare un esca. E addirittura delle venti a mia disposizione ne avrò poi usate solo una decina con intensità.

Curiosi di sapere quali fossero? Se avete già letto i miei scritti dovreste sapere che cerco di avere a disposizione artificiali che coprano tutta la colonna d'acqua, quindi da esche tipicamente galleggianti (come i popper), alle immancabili esche di profondità (tipo cranck), passando per esche di media profondità (vedi i jerkbait). Con qualche variazione sul tema, soprattutto sulle esche di superficie. Ed infatti l'approccio che ho preferito è sempre stato quello top water, con un esca in particolare che mi ha dato molte soddisfazioni, cioè il jitterbug, esca storica, ma ormai poco utilizzata dai bassman moderni (e forse per questo molto efficace).

Un altra esca mattatrice è stata il baco dritto o senko per chi ama le giuste definizioni. Non ho usato proprio l'originale, ma un verme in gomma abbastanza simile che mi ha garantito molte catture, soprattutto nelle serate di massima calma, cioè quando non tirava un filo di vento e le presentazioni molto naturali diventavano una imprescindibile modalità di pesca. Tra l'altro vedere partire il filo dopo la posa in acqua è da sempre una delle esperienze che preferisco, quasi al pari di una bollata a galla.

Uno dei pochi bass vittime dell'attrezzatura da spinning
Ma l'esca rivelazione dell'estate 2021 è stata sicuramente lo shad con coda timonata. Quest'anno ho voluto dare fiducia ad una busta di gomme da 3,5" che giaceva in fondo al cassetto da un po' di tempo, forse addirittura da un lustro (quando si dice dare una seconda occasione). E questa esca mi ha ripagato della fiducia con molte catture, anche in momenti in cui avrei detto "vai, stasera si torna a casa col cappotto addosso". Anzi, è stato proprio in una serata in cui ormai ero disperato che ho voluto dargli fiducia, innescandola su una testina piombata molto leggera. Ed è stata la svolta! Gli attacchi ad un recupero non troppo svelto sono stati violenti e quindi divertenti da percepire. Una sera, tento per chiarirvi ancora di più l'efficacia di questa esca in particolare, su dieci lanci consecutivi ho avuto dieci attacchi (con sei pesci portati a riva). Roba da fiera del persico trota. Purtroppo dai e dai, picchia e mena, lancia e recupera, la busta si è esaurita, ma in previsione dell'autunno ho già sostituito tali esche con un altro pacchetto dimenticato in un altro cassetto. Speriamo anche lui voglia regalarmi qualche soddisfazione.

In conclusione ribadisco senz'altro la mia soddisfazione per questa estate, fatta di pescate fugaci, ma comunque goduriose. Benché il mare non sia stato molto generoso, nell'acqua dolce ho trovato un sicuro rifugio. E di questi tempi è bene non lamentarsi.

Alla prossima!

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