Settembre ci è alle spalle da qualche giorno ormai e con esso l'estate, ma i ricordi delle mie fugaci pescate serali dedicate (spesso) al "boccalone" sono ancora ben presenti nella mia mente di pescatore a spinning. In effetti non posso proprio lamentarmi, visto che le catture non sono mancate e il mio divertimento è stato elevato, con qualche pesce davvero duro da convincere all'abboccata e per questo assolutamente godurioso per l'ego del pescatore (cioè il mio) al momento della sua cattura. Vi confido che le due esche alle quali mi sono affidato maggiormente e mi hanno regalato più catture sono state: xxxxyx e zxxyxz.
Infatti, come cantavano gli Elio e le Storie Tese, questa pesca è una sciarada... No, scherzo, se leggerete l'articolo e ve lo dirò.
Persico trota stanato con il l'esca xxxxyx |
Pazienza. Ve ne farete una ragione. Per inquadrare meglio le mie serate, vi dico che gli orari di pesca sono stati essenzialmente quelli prossimi al tramonto, cioè dalle 19.00 alle 21.00. Due ore circa nelle quali un pescatore a spinning cerca di giocarsi il tutto per tutto, puntando su un pugno di esche ed una singola canna perché diventerebbe troppo complicato e laborioso gestire troppa roba. Ed in 120 minuti, nei quali sono inclusi i viaggi di andata e ritorno, la vestizione e la svestizione, diventa molto più proficuo concentrarsi su poche cose, nelle quali però si ripone massima fiducia.
Personalmente ho utilizzato maggiormente una canna (all round si direbbe) da casting da 5/8, azione moderate fast, che mi ha consentito di gestire un po' tutti i tipi di esche selezionate nei vari cassetti di casa e che mi sono portato in pesca nelle due plano (due sole, davvero), accompagnate da due buste di gomme (una di shad a coda paddle ed una di simil senko), per un totale di 20 artificiali differenti. Alla fine anche troppa roba.
Un discreto bass vittima di un ba'o dritto |
Curiosi di sapere quali fossero? Se avete già letto i miei scritti dovreste sapere che cerco di avere a disposizione artificiali che coprano tutta la colonna d'acqua, quindi da esche tipicamente galleggianti (come i popper), alle immancabili esche di profondità (tipo cranck), passando per esche di media profondità (vedi i jerkbait). Con qualche variazione sul tema, soprattutto sulle esche di superficie. Ed infatti l'approccio che ho preferito è sempre stato quello top water, con un esca in particolare che mi ha dato molte soddisfazioni, cioè il jitterbug, esca storica, ma ormai poco utilizzata dai bassman moderni (e forse per questo molto efficace).
Un altra esca mattatrice è stata il baco dritto o senko per chi ama le giuste definizioni. Non ho usato proprio l'originale, ma un verme in gomma abbastanza simile che mi ha garantito molte catture, soprattutto nelle serate di massima calma, cioè quando non tirava un filo di vento e le presentazioni molto naturali diventavano una imprescindibile modalità di pesca. Tra l'altro vedere partire il filo dopo la posa in acqua è da sempre una delle esperienze che preferisco, quasi al pari di una bollata a galla.
Uno dei pochi bass vittime dell'attrezzatura da spinning |
In conclusione ribadisco senz'altro la mia soddisfazione per questa estate, fatta di pescate fugaci, ma comunque goduriose. Benché il mare non sia stato molto generoso, nell'acqua dolce ho trovato un sicuro rifugio. E di questi tempi è bene non lamentarsi.
Alla prossima!
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