Fine Febbraio, neve sulle colline circostanti poco sopra i 200 metri, cielo sereno, tramontana che taglia gli orecchi, temperatura prossima allo zero... Una serata perfetta per andare a pescare la spigola! I veri Eroi dello Spinning cercano di sfruttare ogni minima occasione. E così, in perfetto stile After Hours Spinning, appena usciti da lavoro, stanchi, digiuni ed infreddoliti da un gelida serata invernale, sono disposti a percorrere decine e decine di chilometri per raggiungere il luogo di pesca prescelto. Il bello di avere un gruppo di amici che condivide la medesima passione è che, oltre a trovare appoggio in folli missioni tipo questa, trovi anche chi, mosso a compassione, ti fornisce un bel po' di selezionate esche perché - da fava quale sei - non ti sei portato dietro niente... se non un vecchio mulinello ed una consunta canna (grazie di tutto Ciospatito!).
E così si giunge sul posto con grandi speranze e davanti agli occhi ti si parano immagini fantasmagoriche come quella sotto.
Chi non vorrebbe lanciare un esca in mezzo al banco alzi la mano |
Cumuli di pesci accatastati, muraglie di frenetiche pinne in movimento, moltitudini di bocche aperte in attesa che la nostra esca tocchi l'acqua... Ma è solo un allucinazione creata dal freddo intenso e dalla desolazione che trovi sul molo Viareggino. La realtà, come spesso accade, è di una serata buona solo per prendere un gran freddo.
Ma un vero Eroe dello Spinning non può e non deve abbattersi e quindi, compatibilmente con quanto ha a disposizione, cerca di risollevare le sorti della serata dedicandosi ad altre creature marine. Sicuramente meno affascinanti, ma non per questo più facili e meno nobili.
Ed eccoci a ieri sera. A Viareggio gli scogli non mancano e nella selezione d'esche messa a disposizione da Ciospatito riesco a trovare anche una eschina in gomma che può fare al caso mio. Dalla "classica", si passa al "rock"! Intesa come come tipologia di spinning, non la musica da spararsi nelle orecchie.
Ed eccoci a ieri sera. A Viareggio gli scogli non mancano e nella selezione d'esche messa a disposizione da Ciospatito riesco a trovare anche una eschina in gomma che può fare al caso mio. Dalla "classica", si passa al "rock"! Intesa come come tipologia di spinning, non la musica da spararsi nelle orecchie.
Dopo pochi minuti il primo scorfano viene a farmi visita. Almeno per questa volta non sarà cappotto! Ci prendo gusto e continuo ad insistere tra i vari scogli con la sensibilità alle mani sempre più bassa. Ecco il secondo!
Un discreto scorfano dopo la cattura |
Il freddo è intenso, ma l'attività degli scorfani è elevata |
Poi un quarto. Ma le mani hanno sempre meno sensibilità e le successive toccate mi fregano. Ferro male altri due scorfani che se ne vanno appena sotto il pelo dell'acqua e padello altre toccate (probabilmente di ghiozzi o bavose) che oltretutto mi dimezzano la favolosa eschina. Pazienza. Non si può vincere sempre.
Però sono ugualmente felice perché qualche amichetto mi è venuto a fare visita ed è abbastanza per andare a letto soddisfatto, sognando le prossime avventure che certo non mancheranno. Viva lo spirito di adattamento, viva i compagni di pesca Tiziano (Ciospatito) Andrea (And23) ed Alessandro (RediPerchie) e viva il light rock fishing, una pesca "di ripiego" che permette di risollevare le sorti di serate altrimenti prive di amici pinnuti.
E tutti vissero pescando contenti!
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