Mamma mia quanto tempo era che non mi collegavo al blog. E mamma mia quanto tempo è passato dall'ultima bischerata scritta. Anche se... in effetti avrei avuto molto poco da scrivere e raccontare, visto che da inizio anno sarò andato a pescare per un massimo di 10 ore totali, sei delle quali spese all'apertura della trota. Quindi, per un verso o per un altro, ho tenuto la canna in mano moooOOolto poco, che tradotto vuol dire che alla pesca ho dedicato davvero pochissimo tempo (ma proprio pochissimo). Allora perché rompere il ghiaccio ora? Per un nonnulla, come al solito.
Precisamente solo per raccontare la felicità dell'essere tornato attivo con la nostra passione, avendo avuto modo di riaffacciarmi sulla riva del mio amato mare con la canna da spinning in mano e la borsa degli artificiali a tracolla. Obiettivo? Il famigerato pesce serra! Croce e delizia di tutti i pescatori marini (e non solo). Si, lo so, i tempi sono perfetti per spigole e sugarelli, copiosamente presenti e comodamente a tiro dei nostri artificiali, ma la sfida vera è con questo maledetto pesce verde metallizzato che, a detta di tanti, sembra amare solo il mare tiepido.
Il primo serra dell'anno |
Ma che ami il tiepido mare ne siete proprio sicuri? NO?!? Bravi, fate bene a dubitare perché ormai anche il nostro amico pesce serra si è abituato al Mar Mediterraneo (ed al mio basso Mar Ligure per la precisione) ed è diventato meno schizzinoso alle temperature rigide, ai gelidi venti di terra ed alle date invernali riportate sul calendario.
Il pomatomus saltatrix è ormai presente nel nostro mare per 365 giorni l'anno, magari con qualche assenza per ferie e qualche giorno di sciopero, ma se ci crederete davvero e le condizioni meteo marine che troverete saranno quelle giuste (e riuscirete ad indovinare l'esca come ogni buon pescatore a spinning riesce a fare) il pesce verde metallizzato potrebbe farvi visita!
Il secondo serra dell'anno |
Naturalmente ho atteso la serata giusta, quella in cui si è spezzata l'alta pressione imperante da settimane. Ed ho anche scelto l'esca giusta, un bel darter giallo fluo, ottimo per pescare quando non si è più allenati con la spalla nelle continue jerkate, ovvero quelle vettate di canna furiose necessarie a convincere il bastardissimo pesce serra all'attacco. Con questa esca in particolare, il darter, basta semplicemente variare le modalità di recupero imprimendo accelerazioni e stop al giro di manovella.
I risultati ottenuti sono le foto sopra, più vari attacchi a vuoto dovuti anche alla mia dabbenaggine da pescatore che ha perso un po' di polso.
I risultati ottenuti sono le foto sopra, più vari attacchi a vuoto dovuti anche alla mia dabbenaggine da pescatore che ha perso un po' di polso.
Okay, non sono certo dei mostri marini, ma considerando che si parla di Marzo, con la temperatura serale sotto i 10° gradi, con un gelido vento di terra dominante (e soprattutto con il mio lungo periodo di inattività) il risultato è stato più che soddisfacente. E lo è stato così tanto da farmi scrivere queste altre due bischerate sul blog.
Vi pare poco?
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