Non ho scritto più nulla in questo periodo per serie questioni famigliari che mi hanno tolto tempo e voglia di cimentarmi con la pesca. Ma ieri sera, appena uscito dall'ufficio, vedendo un bel vento teso di tramontana e sentendo sulla pelle una fredda temperatura invernale, mi sono deciso a tornare sul mare per provare ad ingaggiare una nuova sfida con i cefalopodi.
Si, perché come è noto, il freddo e l'acqua calma (e limpida) sono le condizioni ideali per praticare l'eging e cioè cercare le nostre amiche ad otto zampe. Così, dalle 19 alle 20, spolverata l'attrezzatura da eginger ormai sepolta sotto mesi di polvere, mi sono messo a lanciare nella gelida brezza di terra.
Non contavo di fare grandi catture, ma il solo passare un po' di tempo all'aria aperta con canna in mano e salsedine nelle narici - dopo questo infame periodo - speravo mi aiutasse a risollevare il morale. E lo ha fatto come solo il ritrovamento di una banconota da €.500,00 sull'uscio di casa avrebbe potuto fare.
Una bella seppia caduta nell'inganno dell'egi |
Il bello è che al terzo lancio ho avuto subito un attacco alla mia totanara, anche se portato da una seppia di dimensioni microscopiche tali da farmi rischiare un incriminazione per pedofilia. Poi sono occorsi un po' di minuti (e vari lanci) prima di avere la sensazione di aver agganciato qualcosa di un po' più consistente. Ed in effetti si è rivelata una discreta "ciabatta" che sono riuscito ad issare sul molo per fare la meritata fotografia ricordo. Si, perché pescare le seppie a spinning (alla fine l'eging non è altro che questo) è comunque una soddisfazione ed avere la possibilità di documentarne la cattura completa il piacere dell'impegno profuso.
Naturalmente ho liberato anche la bella signora come d'uso ai praticanti più convinti del catch & release.
Esca utilizzata? Classicissima. Ovvero una di quelle più vecchie e meno costose presenti nella mia cassetta e sulla quale ho scritto una recensione apposita che se volete potete leggere a questo link.
L'esca protagonista |
Ho avuto anche la fortuna di sentire un altro attacco poco prima dell'ora prefissata per il rientro all'ovile, ma il freddo al quale non ero ancora abituato mi ha tolto quella poca lucidità necessaria ad avere la meglio sulla furba seppia affamata. Non male per un oretta circa di impegno dopo mesi di inattività con gli amici cefalopodi.
L'inverno è iniziato ora. Sicuramente qualche altro report avrà come protagonisti i "morbidi" amici marini. State collegati.
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