Bella domanda, vero? Come mai il pesce abboccherà alle nostre esche? Semplice: perché ha fame, risponderà la quasi totalità dei lettori. Siete proprio sicuri? Davvero? La accendiamo? Si???
Male. Si perché non è detto che sia solo la fame a pungolare il nostro caro amico pesciolino e ad indurlo all'attacco della nostra esca artificiale. Se non ci credete, leggete le righe sotto perché proverò ad affrontare un argomento molto importante ai fini della riuscita della nostra battuta di pesca a spinning.
Premetto che non sono un ittiologo e quindi la trattazione seguente non tenterà di spiegare una materia a me effettivamente sconosciuta, ma cercherà invece, sulla base dell'esperienza da me maturata negli anni, di far comprendere al pescatore che per avere successo nella pesca con le esche artificiali, oltre a sfruttare lo stimolo della fame, si possano percorrere anche strade alternative. E con questa consapevolezza il bravo pescatore saprà variare il proprio approccio all'acqua a seconda delle condizioni che si troverà ad affrontare. Il risultato sarà quello di avere a disposizione più frecce al proprio arco e di conseguenza una maggiore probabilità di "scappottare".
Qui la fame è stato sicuramente l'istinto dominante |
Ma quanti di voi hanno visto un pesciolino di colore giallo fotonico a pois rossi nuotare in un fiume? O magari una zampettante rana di un accecante arancio radioattivo? Non parliamo poi delle esche rigide come i popper che sembrano, ad essere molto ottimisti, piccoli pesci imbalsamati in un eterno sbadiglio che stupidamente sputano acqua dalla bocca zigzagando sulla superficie peggio di un alcolizzato alla guida...